L'Alto Vicentino prima dei romani. Due giornate di studio, a Padova e Rotzo, per i 25 anni di indagine

Gli scavi archeologici dell’Università degli Studi di Padova al Bostel di Rotzo, sull’Altopiano dei Sette Comuni, hanno da poco compiuto 25 anni e per celebrare questo importante traguardo, venerdì 24 a Padova e sabato 25 maggio a Rotzo, il sito sarà protagonista di due giornate di studio. 

L'Alto Vicentino prima dei romani. Due giornate di studio, a Padova e Rotzo, per i 25 anni di indagine

L’evento, promosso dal Dipartimento dei Beni Culturali in collaborazione con la gestione del Museo e del Parco Archeologico del sito, vedrà da un lato la partecipazione di alcuni tra i massimi esperti del settore, ma anche, nella giornata di sabato 25 maggio, la possibilità di visitare l’Archeopercorso del Bostel di Rotzo con tablet per la realtà aumentata e essere presenti all’inaugurazione del cinema a 270° nel Museo Archeologico Sette Comuni.

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Nel corso degli anni, il Bostel di Rotzo ha restituito testimonianze cruciali per lo studio dell’età del Ferro nell’Alto vicentino. Si tratta infatti di un villaggio d’altura posto a controllo delle vallate dei fiumi Assa e Astico, dove sono state rinvenute numerose strutture semi-interrate utilizzate a scopo abitativo, ma anche artigianale. Nella casa di un ceramista, le indagini hanno messo in luce un tesoretto di 150 lingottini metallici nascosti nel doppiofondo di un grosso vaso per conservare i cereali. Più di recente, è stata rinvenuta l’imponente scala d’accesso di una nuova struttura, unica nel villaggio per dimensioni e profondità.

«L’incontro vuole essere un’occasione per ripercorrere la storia del sito, proporre una panoramica aggiornata dei progetti di ricerca e di valorizzazione in corso e offrire spunti di confronto con analoghi contesti rinvenuti in ambito veneto e trentino-atesino, in attesa di aprire la prossima campagna di scavi che si terrà dal 26 agosto al 4 ottobre prossimo -  dice Armando De Guio, direttore degli scavi dal 1993. - Durante questa due giorni di studio si parlerà di come vivevano gli antichi abitanti del villaggio, di dove vivevano e quali animali allevavano, ma anche delle innovative tecnologie impiegate per scoprire e documentare gli scavi. Parlo di droni, modelli tridimensionali, fotografie da satellite e molto altro».

Venerdì 24 maggio dalle ore 10.00 a Padova in Sala delle Edicole (entrata da Corte dell’Arco Valaresso) interverranno, dopo l’apertura di Armando De Guio, Mara Migliavacca sul contesto dell’insediamento, Anna Marinetti sull’interpretazione della lingua retica, Gianpaolo Greco e Massimiliano D'Ambra sul progetto «Re-Building the Past» e Stefano Debei sull’utilizzo dei droni utilizzati sul sito archeologico dal Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali "Giuseppe Colombo" di Padova. Un focus sulle nuove tecnologie e lo scavo stratigrafico sarà presentato da Luigi Magnini, Cinzia Bettineschi e Laura Burigana.

Sabato 25 maggio sempre dalle ore 10.00 a Rotzo nel Centro Culturale di via Capovilla 32 l’approfondimento scientifico indagherà il rapporto tra Bostel di Rotzo e il Museo Archeologico Sette Comuni, l’Archeodromo e il passaggio dai rilievi sul campo all’analisi spaziale con lo studio del settore D del Bostel di Rotzo. Dalle ore 15.00 visita all’Archeopercorso del Bostel di Rotzo con tablet per la realtà aumentata e inaugurazione del cinema a 270° nel Museo Archeologico Sette Comuni: si tratta di una vista guidata al nuovo allestimento interattivo del Museo e del Parco Archeologico realizzati nell’ambito del progetto POR-FERS “Re-building the Past”, grazie ai quali i visitatori potranno finalmente immergersi nel villaggio e interagire con i suoi abitanti.

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Fonte: Comunicato stampa