L’agricoltura italiana ancora stretta dalle contraddizioni. Da un lato la ripresa dell’agriturismo, dall’altro ancora danni miliardari

Dal punto di vista statistico, quella del 2022 pare essere, viene fatto notare, la peggior estate del decennio.

L’agricoltura italiana ancora stretta dalle contraddizioni. Da un lato la ripresa dell’agriturismo, dall’altro ancora danni miliardari

L’agricoltura italiana vive, come spesso accade, un momento di grandi contraddizioni. Da un lato, per fortuna, le statistiche riportano la ripresa delle attività agrituristiche; dall’altro, tutto il comparto continua ad essere sottoposto non solo alle ripercussioni dei costi dei mezzi di produzione, ma anche alle conseguenze del maltempo.
Stando a quanto reso noto da Coldiretti, con le ultime partenze sarebbero saliti a 22 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza nel mese di agosto, in aumento del 4% rispetto allo scorso anno. Con un’attenzione particolare, viene fatto notare, alle attività agrituristiche o comunque legate all’ambiente e alla natura. Questo, almeno, è quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè i cui risultati sottolineano come almeno nella seconda parte dell’estate insieme al mare, particolarmente apprezzate siano anche le scelte alternative per conoscere una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi che ben il 70%% degli italiani in vacanza dichiara di visitarli magari anche solo con una gita in giornata. Un’attenzione che vede proprio gli agriturismi in primo piano. Mete che, stando alla associazione Terranostra, sarebbero “molto gettonate”. In prima fila quindi sono i circa 25mila agriturismi presenti in Italia. Tutto appare essere come il risultato di una rinnovata attenzione ad aspetti per molto tempo dimenticati del nostro Paese, ma è certamente anche il risultato dell’attenzione agli aspetti economici delle vacanza ai quali le famiglie italiane devono porre.
Ma tutto deve fare i conti, come si è detto, con la ormai quasi quotidiane tempeste a base di pioggia, vento e grandine che colpiscono la Penisola e quindi le sue campagne. Sempre i coltivatori, parlano di danni che superano i sei miliardi di euro. E che potrebbero ancora aumentare.
A soffrire del violento cambiamento meteo – sottolinea la Coldiretti – sono state principalmente le coltivazioni di stagione in un momento in cui è in corso la vendemmia e la raccolta di frutta e verdura estive ed in autunno inizierà quella delle olive. Ad essere così messi in forse, sono i raccolti delle principali coltivazioni estive italiane, dopo che una sorte simile è toccata già a quelle invernali. Alla base di tutto c’è anche una motivazione tecnica dai forti risvolti economici. La pioggia che era attesa per combattere la siccità nelle campagne deve però deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano i danni del secco e del caldo.
Dal punto di vista statistico, quella del 2022 pare essere, viene fatto notare, la peggior estate del decennio con un aumento del +1300% fra bufere di vento, bombe d’acqua, grandinate e trombe d’aria con un impressionante impatto dei cambiamenti climatici. Da qui, appunto, il conto miliardario dei danni. Una situazione che, fa notare Confagricoltura, non riguarda certo solo l’Italia ma tutta Europa e che deve quindi essere risolta con misure straordinarie. Ed è in effetti quanto a più riprese è già stato fatto ma che, da più parti, viene ritenuto ancora non sufficiente.
Rimane, intanto, la contraddizione che vive l’agricoltura di cui si diceva all’inizio: un settore che produce ricchezza ambientale ed economica, diversificazione produttiva e una diversa cultura del produrre, che si trova a dover fare i conti con grandi risultati e altrettanti grandi disastri.

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Fonte: Sir