L’eccellenza… elementare. L'eccellenza della scuola elementare in Italia a partire da un'indagine internazionale

La capacità di “leggere e comprendere” dei nostri bambini di quarta elementare ci colloca 10 punti sopra la media raggiunta dai paesi partecipanti alla ricerca.

L’eccellenza… elementare. L'eccellenza della scuola elementare in Italia a partire da un'indagine internazionale

Si parla sempre male della scuola, e ci sono alcune questioni che andrebbero assolutamente affrontate per migliorarla, a volte le si affidano anche obiettivi impropri. Meno facilmente si evidenziano le sue qualità. Un punto di grande valore lo raggiunge – ad esempio – la scuola primaria italiana che riscuote buoni risultati e si colloca nelle prime posizioni nel confronto internazionale. È la conferma di una proposta educativa positiva quello che emerge dai risultati dell’indagine Pirls (Progress in International Literarcy Study).

L’indicatore mostra in media che la capacità di “leggere e comprendere” dei nostri bambini di quarta elementare ci colloca 10 punti sopra la media raggiunta dai paesi partecipanti alla ricerca – come scrivono Andrea Gavosto e Barbara Romano in un articolo su LaVoce.info dal titolo “Non è asino chi legge”. Il risultato è più che ragguardevole considerando che i paesi ai primi posti (Finlandia, Svezia, Polonia) offrono i risultati degli alunni con un anno in più di scuola. Come tutti questi indicatori non ci dice nulla sulla bravura dei nostri ragazzi – come spesso frettolosi commentatori osservano quando analizzano le rilevazioni – offre indicazioni invece sull’offerta del nostro sistema scolastico. I ragazzi che riescono a comprendere in modo completo hanno acquisito le basi per studiare nel futuro.

I dati della ricerca in questione sono del 2021 risentono degli effetti dei vari lockdown – non sono quindi confrontabili con quelli degli anni precedenti, ma offrono indicazioni sull’attuale condizione e su alcune caratteristiche strutturali. Infatti, i risultati provenienti dalle scuole primarie non sono omogenei su tutto il territorio nazionale. Nel Nord Ovest sono migliori soprattutto rispetto al Sud Italia. Per capire la differenza possiamo evidenziare due caratteristiche, che sono solo in parte da attribuire alle scuole elementari. La prima caratteristica riguarda la preparazione dei bambini precedente all’ingresso della scuola dell’obbligo: i piccoli studenti che hanno frequentato asili nido o scuole per l’infanzia ottengono risultati migliori (o almeno li ottengono più rapidamente) rispetto ai loro coetanei che non hanno vissuto questa esperienza. La seconda caratteristica riguarda la condizione socio economica delle famiglie di origine dei bambini: i risultati più alti sono raggiunti dai figli di genitori con più alto livello socio-economico, perché – come spiegano nell’indagine – sono quelli che dedicano più tempo a leggere e raccontare storie ai propri figli. Entrambe queste caratteristiche sono più presenti nelle regioni del Nord-Italia rispetto al Sud del paese. Così la scuola anche se raggiunge buoni risultati non riesce a colmare questo gap che proviene da un vantaggio di opportunità di cui godono alcuni bambini rispetto ad altri.

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Fonte: Sir