La vita e il bosco. L’avventura di 17.000 ragazzi al Salone di Torino

Non è cosa da poco che i più giovani dicano che oltre l’uomo altri esseri viventi parlano e pochi li sanno ascoltare.

La vita e il bosco. L’avventura di 17.000 ragazzi al Salone di Torino

Non c’è pagina di giornale cartaceo o televisivo che non proponga gli sguardi di ragazzi e di ragazze che sconcertati guardano quello che sta accadendo attorno a loro. Sguardi che interrogano e spesso non ricevono risposte. La delusione sottrae spazio alla speranza.
C’è chi reagisce con una maturità e una lucidità sorprendenti.
Ben 17.000 studenti hanno attraversato “Il Bosco degli Scrittori” al Salone Internazionale del Libro a Torino.
L’immagine è suggestiva e significativa perché il bosco con i suoi rumori, i suoi silenzi, le sue voci, le sue luci, le sue ombre, i suoi pericoli è una metafora della vita. Per addentrarsi nel bosco occorre capacità di ascolto, leggerezza di passi, orientamento sicuro negli incroci dei sentieri.
In questa avventura tra i libri il giornalista Lorenzo Cresci vede “una generazione che considerata inconsapevole è invece ricca di consapevolezze, la prima delle quali è quella del dolore e della fatica di questo periodo, l’avvicinamento a tematiche concrete come quelle dell’ambiente, del clima e quindi del loro futuro su questo pianeta è allora argento vivo”.
Questi ragazzi commenta Maria Giulia Brizio, responsabile della programmazione scuole del Salone del Libro, “sono mossi da molti interessi e hanno la percezione che qualcosa in questo mondo non va, il lavoro, la giustizia sociale, il clima…”.
Molti di loro avevano ascoltato la domanda dello scrittore indiano Amitav Gosh, “I non umani possono parlare?”, e partendo dalla sua risposta affermativa avevano commentato: “E’ evidente la necessità che gli scrittori comincino a inserire soggetti non umani come parte integrante de tessuto narrativo”. Non è cosa da poco che i più giovani dicano che oltre l’uomo altri esseri viventi parlano e pochi li sanno ascoltare.
Hanno quindi lanciato l’allarme perché questo non ascolto ha provocato e provoca al pianeta ferite sempre più profonde e sempre meno rimarginabili.
È sul sentiero di una ricerca di parole altre che le nuove generazioni si sono poste sfidando i potenti e gli egoisti.
Su quel sentiero nel “Bosco degli Scrittori”, percorso con la sana e insistente curiosità che li contraddistingue, sarà loro possibile scoprire che gli alberi, gli animali e le montagne parlano. Che i cieli narrano… e il firmamento annunzia…
I libri, cioè coloro che li scrivono, possono diventare guide nell’attraversare il bosco della vita, nel cercare un senso alla vita. Una grande occasione anche per cogliere il messaggio che c’è oltre i punti di sospensione.

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Fonte: Sir