Lampedusa, l'appello: "Tutela per i migranti accolti nel Cpt e per gli abitanti"

"Nel Cpt non si deve pensare ad ammassare le persone violando i diritti umani". L'attore lampedusano Tony Colapinto chiede alla istituzioni che si intensifichino le misure di protezione contro il Covid 19: "Lampedusa non è l'isola degli sbarchi ma dei salvataggi, non della morte ma della vita"

Lampedusa, l'appello: "Tutela per i migranti accolti nel Cpt e per gli abitanti"

Intensificare le misure di protezione per i migranti, medici e forze dell'ordine per il contenimento del Covid 19 all'interno del Cpt di Lampedusa. E' quello che chiede Tony Colapinto, artista di origini lampedusane, che sta avviando una raccolta di firme, tra diverse realtà che vivono nell'Isola, per chiedere di evitare che dal Cpt, in un momento in cui tutte le famiglie sono in quarantena, gli ospiti  possano entrare ed uscire a piccoli gruppi dal centro per passeggiare.

“Anche Lampedusa non è esente dalle misure di prevenzione che si stanno adottando in tutta Italia per prevenire il contagio del Covid19 – dice Tony Colapinto -. Vorrei però che nella nostra piccola isola non ci si distraesse dal prendere in questo momento così delicato le giuste misure di prevenzione. I cittadini di Lampedusa sono stati finora di grande esempio con il loro comportamento, rispettando in maniera scrupolosa le restrizioni del decreto. Purtroppo la gente è preoccupata, invece, ed ha paura della facile circolazione dei migranti che escono dal centro di accoglienza. Nell'Isola se dovesse scoppiare una emergenza sanitaria non ci sarebbero gli strumenti per dare risposte concrete”. “La gente di Lampedusa ha sempre accolto e non è mai stata razzista ma, per adesso, occorre prendere le giuste precauzioni per evitare il peggio – continua l'attore -. Lampedusa non è l'isola degli sbarchi ma dei salvataggi, non della morte ma della vita. Allontanando allora reazioni esclusivamente emotive e facili strumentalizzazioni, chiediamo pertanto alle istituzioni che il flusso di arrivi possa essere sottoposto a misure di prevenzione adeguate. Abbiamo appreso che un giovane egiziano, arrivato a Lampedusa e risultato positivo al Covid19, è stato portato nell'hotspot di Pozzallo. Al di là di ogni appartenenza politica, vorremmo pertanto per la tutela della salute dei migranti accolti nel Cpt e degli abitanti di Lampedusa che ci siano risposte significative. Una proposta potrebbe essere quella di avvalersi di una nave ospedale di tipo militare che possa visitare chi arriva per poi effettuare con delle motovedette i trasferimenti nei centri più idonei a dare la giusta assistenza. Nel Cpt di Lampedusa non si deve pensare ad ammassare le persone violando i diritti umani. Anche in quel luogo andrebbe rispettata la quarantena. Non possiamo lasciare da sole Lampedusa come le altre piccole isole minori della Sicilia dove i rischi di un dilagare del virus sono sicuramente maggiori. Interveniamo prima che sia troppo tardi”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)