Lascito solidale, oltre 5 milioni di italiani pensano che sceglierlo sia "qualcosa di grande"

È quanto emerge dall’ultima indagine realizzata da Gfk Italia per Comitato Testamento Solidale che lancia un messaggio di sensibilizzazione: "Non è mai troppo tardi per decidere di inserire un lascito nelle ultime volontà"

Lascito solidale, oltre 5 milioni di italiani pensano che sceglierlo sia "qualcosa di grande"

ROMA - Dopo la famiglia (che resta indiscussa in testa al podio, scelta dal 60% degli intervistati), sono le buone cause e la solidarietà verso le persone in condizioni di bisogno (scelte da 8,4 milioni di persone) gli ambiti scelti dagli italiani per fare qualcosa di importante e solidale anche quando loro non ci saranno più. È quanto emerge dall’ultima indagine realizzata da Gfk Italia per Comitato Testamento Solidale, presentata questa mattina nel corso dell’evento “Testamento Solidale. Quando i grandi progetti non hanno età” organizzato dal Comitato Testamento Solidale.
"I dati emersi dall’indagine di Gfk Italia – spiega Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro. – mettono in evidenza che gli italiani hanno a cuore chi è in difficoltà e mettono questa loro disponibilità ad aiutare il prossimo al secondo posto, subito dopo la famiglia, che spesso traducono inserendo un lascito nelle ultime volontà. Forse anche grazie al lavoro che il Comitato Testamento Solidale sta portando avanti dal 2013 per diffondere la cultura della solidarietà testamentaria, che oggi sta dando i primi frutti concreti. Sebbene l’Italia sia ancora fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la cultura testamentaria e il tema fino a qualche anno fa sembrava essere un tabù, oggi i numeri sono incoraggianti. Oltre 5 milioni di italiani associano all’idea di fare un testamento solidale quella di fare qualcosa di grande nella vita per lasciare un segno della propria generosità anche quando non ci saranno più. Per questo abbiamo lanciato una nuova Campagna informativa che vuole diffondere un messaggio semplice: non è mai troppo tardi per fare progetti, per pensare in grande, per decidere di inserire un lascito nelle ultime volontà".

In particolare, i gesti concreti sono il volontariato (opzione scelta dal 42% del campione intervistato), la donazione del sangue (dal 37% degli intervistati ovvero da 12,7 milioni di italiani over 40) o il sostegno ad una buona causa con un testamento solidale (gesto di solidarietà in cui si riconoscono oltre 5,6 milioni di italiani, ovvero il 16% del campione intervistato). Nel corso dell’ultimo anno è aumentato il numero degli italiani che conosce il lascito solidale passando dal 57 al 57,7% ovvero 14,7 milioni di connazionali con un incremento che, seppur minimo, è comunque di segno positivo. Restano stabili gli italiani che si dichiarano orientati ad inserire un lascito nelle ultime volontà, a quota 2.8 milioni di persone, di cui circa 900 mila connazionali hanno già predisposto un testamento solidale e 1,9 milioni dichiara che lo prenderà certamente in considerazione.

I numeri positivi registrati dal testamento solidale – in termini sia di orientamento personale, sia di conoscenza da parte degli italiani – sono quindi ancor più rilevanti se confrontati con l’andamento che hanno avuto le donazioni effettuate nel nostro Paese negli ultimi anni. Dopo 10 anni in cui le donazioni verso le organizzazioni non profit e altri enti benefici e assistenziali, in generale, avevano fatto registrare 5,8 milioni di donatori in meno rispetto al 2007, nell’ultimo anno si è riscontrata la prima inversione di tendenza e la percentuale dei donatori è passata dal 18 al 18,9. Un fatto storico se si pensa che nel 2005 a donare era 1 italiano su 3, perimetro che in 10 anni si era ristretto fino a toccare quota 1 su 5. Non va dimenticato, infatti, che l’Italia rimane uno dei Paesi più generosi d’Europa. Si stima infatti in 87,5 miliardi di euro il valore di quanto i benefattori del Vecchio Continente donano in un anno. Per più di metà, rispettivamente con 25,3 e 23,8 miliardi, contribuiscono i cittadini del Regno Unito e della Germania. Ma al terzo posto vengono proprio gli Italiani, con 9,1 miliardi all’anno, seguiti da francesi (8,4), olandesi (4,4) e svizzeri (4,2).

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)