Lo sport per tutti si garantisce rivedendo il Dpcm: Uisp critica “i furbetti”

L'ultimo decreto ha suscitato risposte e reazioni diverse: da un lato alcune federazioni proseguono allenamenti e campionati, dall'altro gli enti promozionali sono costretti a sospendere tutto. L’Uisp chiede a tutti di giocare pulito: “Lo sport sociale deve fermarsi, perché rispetta le norme. Non ci stiamo alla gara sull'elusione delle regole”

Lo sport per tutti si garantisce rivedendo il Dpcm: Uisp critica “i furbetti”

“No ai furbetti dello sport”: così Uisp critica e prende le distanze dalle scelte di alcune federazioni sportive, che hanno “aggirato l'ostacolo” posto dall'ultimo Dpcm e quindi annunciato il proseguimento di allenamenti e campionati. “Stiamo assistendo in queste ore a comunicati, dichiarazioni, da parte di federazioni sportive nazionali che stanno predisponendo norme per eludere le disposizioni del Dpcm – spiega Uisp - Il diritto allo sport di base e per tutti lo si difende rispettando le norme e nello stesso tempo rivendicando la pari dignità e le pari opportunità con gli altri comparti produttivi, come abbiamo avuto modo di sottolineare in questi giorni e in queste ore”.

Il punto è che il Dpcm permette il proseguimento solo dei campionati – e relativi allenamenti – degli atleti “di interesse nazionale”. Alcune federazioni hanno inteso questa definizione in senso ampio, estendendola a tutti i loro tesserati: così, per esempio, restano salvi i campionati anche degli atleti più piccoli, purché appunto tesserati.

“Questo significa aggirare una legge che ha finalità positive e cercare modalità surrettizie – ci spiega la Uisp - Dichiarando manifestazioni nazionali tutte quelle in cui ci sono tesserati, queste federazioni di fatto legittimano tutta l'attività. Riteniamo sia sbagliata 'interpretazione delle norme ma anche il modo in cui queste sono scritte, perché lascia tutto questo mondo nell'indeterminatezza e premia i più furbi”.

C'è poi un'ulteriore distinzione, introdotto dall'ultimo Dpcm: quella tra sport all'aperto e sport al chiuso “Questo è un colpo mortale soprattutto per le piscine in cui possiamo andare noi, come Uisp. Le stesse piscine che frequentano, per esempio, tanti ragazzi con disabilità. Sono le piscine dello sport per tutti, che chiudono perché non possono vantare atleti di interesse nazionale, campioni o campioncini. Noi rivendichiamo il valore sociale dello sport per tutti, che in questo modo viene colpito dolorosamente. La nostra speranza è che il governo intervenga, da un lato fermando i 'furbetti', dall'altro modificando il Dpcm affinché le nostre attività siano davvero legittimate a proseguire. Contiamo di ricevere risposte chiare intanto dal Coni, che oggi alle 15 si riunirà per il Consiglio nazionale”.

Nel frattempo, Uisp ribadisce “la necessità di predisporre ingenti risorse per sostenere il diritto allo sport e chiamiamo le autorità competenti non solo a vigilare ma ad intervenire pesantemente con sanzioni in merito. Non ci stiamo alla gara sull'elusione delle regole – ribadisce - La Uisp vuole giocare pulito: è il nostro patto etico con le nostre Asd, Ssd, i nostri soci e con il paese!”

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)