Lodi, con i soldi per i bambini esclusi dalla mensa al via otto progetti a favore di minori

Nuovo capitolo della vicenda che aveva visto esclusi 200 alunni stranieri. I fondi arrivati da tutta Italia in una gara di solidarietà e rimasti inutilizzati sono diventati ora l'occasione per progetti di inclusione 

Lodi, con i soldi per i bambini esclusi dalla mensa al via otto progetti a favore di minori

La triste storia dei bambini stranieri esclusi dalle mense delle scuole di Lodi ha ora un nuovo capitolo. A lieto fine. Quando, nel settembre del 2018 era girata la notizia che gli alunni stranieri non potevano di fatto accedere alle tariffe agevolate, centinaia di persone da tutta Italia si erano mobilitate per aderire alla campagna "Colmiamo la differenza" del Coordinamento Uguali Doveri, nato per aiutare le famiglie immigrate a fronteggiare la situazione. Nel giro di pochi giorni il Coordinamento raccolse 155.039 euro. Dovevano servire per pagare la mensa scolastica dei bambini esclusi dalle tariffe agevolate, perché i loro genitori non erano stati in grado di presentare la documentazione che attestasse di non avere redditi o proprietà nel loro Paese d'origine. Ma è poi successo che il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso per discriminazione presentato dalle famiglie e dal Coordinamento contro il Comune e ha quindi ordinato alla Sindaca di Lodi di cambiare il regolamento che di fatto impediva l'accesso alle prestazioni sociali con tariffe agevolate agli immigrati. I fondi raccolti sono stati quindi solo in parte utilizzati (10.238 euro). 

Ebbene, una prima tranche dei soldi inutilizzati (100mila euro su 144mila) sono ora diventati otto progetti per i bambini e i ragazzi del lodigiano. Sono stati infatti selezionati dal Coordinamento Uguali e Diversi, insieme alla Fondazione Comunitaria di Lodi, che aveva lanciato un bando al quale hanno risposto associazioni e cooperative sociali.  L'Associazione Pierre realizzerà “percorsi organizzati in lavori di gruppo rivolti a studenti della scuola secondaria di primo grado che frequentano il doposcuola popolare nel quartiere San Fereolo a Lodi”. L'associazione Il Cortile organizzerà sei incontri in un maneggio durante il quale diversi gruppi di bambini con disabilità e normodotati delle due classi seconde della primaria Cabrini di Lodi sperimenteranno l’equitazione e la cura degli animali. L'ssociazione Genitori F. Cazzulani realizzerà un doposcuola estivo nella scuola primaria Don Gnocchi di Lodi “che sia per i bambini un accompagnamento scolastico, educativo e formativo permettendo al contempo alle famiglie di dotarsi di strumenti e supporti adeguati al loro processo di integrazione e prevenendo così l’abbandono scolastico”. La parrocchia S.Maria della Clemenza e S.Bernardo, grazie ad un partenariato con la Coop.Sociale Il Mosaico e la Fondazione Danelli, ha in cantiere attività diverse, come il doposcuola, sport e campus estivi per favorire l’integrazione, l’aggregazione e la crescita di bambini che hanno difficoltà relazionali. La Società Cooperativa Sociale Buona Giornata prevede di realizzare attività di animazione socio-educativa per i cittadini di Borghetto Lodigiano “come laboratori e momenti di incontro per promuovere l’inclusione delle diverse identità della comunità e la partecipazione attiva dei cittadini. Emmaus onlus darà vita a un “percorso di sensibilizzazione dinamico e interattivo, attraverso giochi di ruolo e laboratori video sul tema della migrazione rivolti a ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado con l’obiettivo di proporre una sensibilizzazione trasversale a più età”. Il Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo ha progettato di realizzare percorsi didattici per le scuole sul tema arte, musica, letteratura, pari opportunità. Infine, Soscarcere prevede di adeguare lo spazio famiglie all’interno della casa circondariale di Lodi per organizzare attività specifiche rivolte a bambini e ragazzi.La vicenda delle mense scolastiche di Lodi era iniziata nell'ottobre del 2017, quando il Comune aveva introdotto, nel regolamento sulla concessione delle prestazioni sociali, la richiesta ai cittadini non comunitari di presentare, oltre all'Isee, anche la documentazione, certificata dai consolati dei Paesi d'origine e tradotta, che dimostrasse che non hanno beni o redditi all'estero. All'inizio nessuno o quasi si era accorto delle conseguenze di quel regolamento, perché ormai l'anno scolastico era iniziato e le eventuali agevolazioni erano già state concesse. I problemi sono sorti nel settembre del 2018 quando le famiglie degli alunni stranieri hanno cercato di procurarsi questa documentazione aggiuntiva. Il risultato è stato che i genitori di circa 200 bambini stranieri non sono riusciti a produrre questa documentazione, perché nei loro Paesi non esiste il catasto o per inefficienza delle stesse amministrazioni pubbliche. Per protestare contro il Comune è nato il Coordinamento Uguali Doveri, che insieme alle associazioni Asgi e Naga hanno presentato un ricorso al Tribunale di Milano. Il 13 dicembre 2018, la prima sezione del Tribunale di Milano, ha condannato il Comune di Lodi perché con quel regolamento ha messo in atto "una discriminazione diretta". Il giudice Nicola Di Plotti scrive chiaramente che un Comune non può prevedere nuovi requisiti o chiedere documentazione che non siano già previsti dalle norme nazionali, in materia di accesso alle prestazioni sociali. Quindi nulla può essere chiesto in più che non sia l'Isee. Dopo la sentenza il Consiglio Comunale ha cambiato il regolamento adeguandosi e le famiglie hanno quindi potuto ripresentare la domanda per ottenere le tariffe agevolate.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)