Lotta allo spaccio, più risorse per “scuole sicure”

Sale a 4,8 milioni di euro lo stanziamento complessivo per l’iniziativa “Scuole sicure 2020-2021”, di cui ora potranno usufruire 200 comuni. Finanziamento aggiuntivo di 2 milioni di euro

Lotta allo spaccio, più risorse per “scuole sicure”

Incrementati i fondi destinati alla prevenzione e al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole: sale a 4,8 milioni di euro lo stanziamento complessivo per l’iniziativa “Scuole sicure 2020-2021”, di cui ora potranno usufruire 200 comuni. Lo rende noto il Viminale: inviata ai prefetti la circolare del capo di Gabinetto, Matteo Piantedosi, che, a seguito del finanziamento aggiuntivo di 2 milioni di euro a valere sul Fondo unico giustizia, individua altri 100 comuni per partecipare alla iniziativa “Scuole sicure 2020-2021”. I primi cento enti locali erano già stati indicati con la circolare dello scorso 10 gennaio, sulla base della iniziale disponibilità di 2,8 milioni di euro.

Il contributo può essere destinato alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza (che non abbiano già beneficiato di forme di contribuzione pubblica), all'assunzione a tempo determinato di agenti di Polizia locale, al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale della Polizia locale, all’acquisto di mezzi ed attrezzature e alla promozione di campagne informative volte alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

“Il contributo potrà essere erogato sia a copertura di spese correnti che di spese di investimento. La quota destinata al pagamento delle spese correnti non dovrà essere superiore al 50% del totale. Di tale percentuale, una quota, sino ad un massimo del 10%, potrà essere utilizzata per finanziare campagne educative, d’intesa con le Istituzioni scolastiche territoriali. L’importo del contributo per ciascun comune è commisurato alla popolazione residente alla data del 1° gennaio 2019 e comunque il finanziamento del progetto non può superare l’ammontare dello stanziamento riconosciuto. – si legge - I progetti devono essere approvati dalla prefettura, acquisito il parere del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Seguirà la stipula di uno specifico protocollo d’intesa tra prefettura e comune interessato, a garanzia degli impegni assunti. Per quelle prefetture che abbiano già sottoscritto protocolli o altri accordi in tema di sicurezza urbana, gli impegni correlati alla nuova progettualità possono essere precisati all’interno di un atto aggiuntivo”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)