Milano, al Buzzi intercettati in un anno 48 casi di rischio maltrattamenti su minori

I risultati dell'attività dello sportello Timmi, nato dalla collaborazione tra Terre des Hommes e lo storico ospedale dei bambini di Milano. I casi più frequenti legati a incuria e trascuratezza

Milano, al Buzzi intercettati in un anno 48 casi di rischio maltrattamenti su minori

Sono stati 535 i pazienti minorenni, giunti al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico o ricoverati in reparto, osservati dall’equipe Timmi. Per 97 è stato attivato uno screening perché ritenuti fragili e a rischio. E, tra questi, 48 sono stati presi in carico dall’equipe, per un supporto diretto del minore e della sua famiglia. In particolare, in 25 casi la tipologia di sospetto maltrattamento più frequente rilevata è l'incuria (grave in nove casi) e la trascuratezza, ma sono stati trattati anche casi di sospetto abuso sessuale, maltrattamento fisico (incluso un caso di Shaken Baby Syndrom), maltrattamento psicologico, sindrome di Munchausen per procura, atti autolesivi, bullismo e situazioni di fragilità familiari (senza sospetto maltrattamento) per la presenza di malattie gravi o croniche.

È questo il bilancio del primo anno di attività di Timmi, sportello nato dalla collaborazione tra Terre des Hommes Italia e l’Ospedale dei bambini Vittore Buzzi (con il contributo di Esselunga), con l’obiettivo di intercettare le fragilità famigliari per prevenire forme di potenziale maltrattamento all’infanzia. Alle famiglie identificate come fragili viene offerto un servizio gratuito di ascolto e supporto. Il team interdisciplinare di esperti può quindi prendere in carico il caso e seguirlo nel tempo, oppure può indirizzare il minore e/o tutto il nucleo familiare ai servizi territoriali competenti, ove necessario un intervento specialistico. Tra i 48 casi presi in carico nel 2020, 20 sono stati supportati direttamente dall’equipe Timmi, 15 sono stati inviati ai servizi territoriali di competenza, mentre 13 sono stati segnalati al tribunale per i minorenni. “Fornire cure ma anche un supporto psico educativo è fondamentale per prevenire situazioni che altrimenti possono sfociare in quelle tante forme di maltrattamento che i dati ci ricordano essere in aumento nel nostro Paese: nel decennio 2009 – 2018 il reato di maltrattamenti in famiglia è aumentato del 105% e nel biennio 2018 – 2019 del 7%.”, sottolinea Federica Giannotta, responsabile advocacy e programmi Italia di Terre des Hommes.

Inoltre, da maggio 2020, lo sportello Timmi ha seguito 72 famiglie di bambini ricoverati per covid-19, che hanno presentato casi di stress post traumatico da lockdown o per il ricovero stesso. Si tratta di bambini, o bambine con forti stati di ansia, episodi di rabbia, che continuano a lamentare difficoltà respiratorie anche se completamente guariti dalla malattia. “Purtroppo il Coronavirus ha stravolto la vita sia degli adulti che dei bambini, noi stiamo cercando di occuparci di entrambi – spiega Lucia Romeo, responsabile pediatra dell’equipe Timmi-. Stiamo parlando di casi di anoressia, o bulimia. Bambini, o bambine che hanno iniziato a manifestare tosse cronica nervosa; abbiamo aiutato bambini che, ricoverati in terapia intensiva senza i genitori, hanno sviluppato stati di ansia e paura con insonnia”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)