Milano, con luglio parte il piano caldo. Durerà fino al 31 agosto

L'obiettivo è fornire assistenza a chi rimane in città e può trovarsi in difficoltà a causa della solitudine o delle alte temperature. L'assessore Bertolè: "Tutelare fragili e anziani, anche offrendo occasioni di socialità e svago"

Milano, con luglio parte il piano caldo. Durerà fino al 31 agosto

Fornire assistenza a chi rimane in città e può trovarsi in difficoltà a causa della solitudine o delle alte temperature. Con questo obiettivo torna anche quest'estate il piano caldo che prende il via da domani, 1 luglio, nel comune di Milano.
Fino al 31 agosto, chiamando il contact center comunale (020202, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 18) sarà possibile richiedere l'attivazione di assistenza domiciliare, come la consegna dei pasti a domicilio e il sostegno per l'igiene personale e della casa.
Gli operatori possono inoltre fornire un supporto telefonico "relazionale" e "provvederanno a un monitoraggio telefonico in caso di ondate di calore".
A partire dal mese di agosto, quando la città tradizionalmente si svuota e molte attività chiudono per le ferie, il Comune metterà a disposizione delle persone anziane che non hanno modo di andare in vacanza e non hanno il supporto di una rete familiare, "la possibilità di partecipare ad attività ricreative e momenti di socialità".
Per partecipare si deve chiamare, a partire dall'11 luglio, il contact center comunale e prenotare un colloquio con gli operatori che valuteranno il bisogno, "per offrire a ciascuno l'esperienza più adatta alle proprie esigenze".
Tra le risorse a disposizione del cosiddetto Piano socialità gite fuori porta, passeggiate naturalistiche, percorsi tematici, concerti, pranzi di Ferragosto, ingressi gratuiti in piscina e nei cinema.
In campo anche il sistema dei 29 centri socio-ricreativi culturali del Comune che organizzeranno pranzi e cene solidali, merende, anguriate.
Insomma, sostenere i cittadini più anziani e fragili come osserva l'assessore al Wefare Lamberto Bertolè "non significa per noi solo assicurarci che abbiano un supporto per il soddisfacimento dei bisogni primari, dalla gestione della casa alla preparazione dei pasti", ma anche "impegnarci affinché non debbano soffrire la solitudine". Ecco perché "questo si traduce in un intervento su due fronti, quello dell'assistenza e quello- conclude- della messa a disposizione di occasioni di socialità e svago".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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