Minori, Telefono azzurro: con la guerra attenzione alla scomparsa dei bambini

A Roma il convegno per la Giornata internazionale dei bambini scomparsi.  Nel 2021 sono state rilevate oltre 17.000 denunce, 8.833 riguardano minori ancora da ritrovare. Moltissimi sono bambini migranti. I rischi della crisi ucraina

Minori, Telefono azzurro: con la guerra attenzione alla scomparsa dei bambini

'Sui bambini non si tratta. La scomparsa invisibile che fa rumore' è il nome del convegno organizzato dal Telefono Azzurro per la Giornata internazionale dei bambini scomparsi e tenutosi oggi nella Sala Capitolare del chiostro del convento di Santa Maria della Minerva, a Roma. La Giornata, istituita in ricordo di Etan Patz, un bambino statunitense di sei anni rapito a New York il 25 maggio 1979, quest'anno ha avuto come tema centrale la scomparsa dei bambini in contesti di guerra.

In occasione dell'incontro è stato presentato anche il dossier 'Sui bambini non si tratta' da cui emergono dati importanti sul fenomeno sia a livello internazionale sia a livello italiano: nel 2021 sono state rilevate oltre 17.000 denunce di scomparsa nel nostro paese, di questi 8.833 riguardano soggetti ancora da ritrovare.

"La scomparsa dei bambini rappresenta una delle piaghe più drammatiche della nostra società ed è un tema che si è allargato negli ultimi anni, soprattutto oggi con i bambini che fuggono dalla guerra- ha detto il professor Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro- Quello che è successo durante le prime ore di questa crisi lo paghiamo come una ferita di conoscenza. Il passaggio dei bambini dai confini dell'Ucraina verso l'Europa ha portato all'entrata nell'area Schengen di tante situazioni talvolta di grande fragilità e sofferenza. A fronte di tutto ciò- ha sottolineato- è necessario trovare delle risposte e questo può avvenire solamente attraverso il coordinamento delle istituzioni pubbliche, delle associazioni no profit e degli enti locali".

Come emerso nel corso del convegno, in questi ultimi mesi l'invasione dell'Ucraina ha portato a un conseguente massivo flusso transfrontaliero di donne e bambini esponendoli maggiormente al rischio di essere vittime del sistema della tratta. Una questione che richiede "urgente coordinamento e confronto a livello nazionale ed europeo, al fine di poter creare strumenti efficaci a tutela dei minori".

"Il tema dell'incertezza è estremamente grave, le famiglie ucraine e i bambini vivono in un clima di forte incertezza e attesa- ha continuato Caffo- Questo richiede una strategia nazionale ed europea, motivo per cui il 27 maggio Telefono Azzurro sarà presente a Varsavia, sotto l'egida della Società Mondiale di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, nonché di vari organismi internazionali, per costruire insieme in modo coordinato europeo un percorso di aiuto a questi bambini. Oggi l'attenzione soprattutto della comunità ucraina è quella di pensare ai bambini, sia per quanto riguarda la loro tutela e la loro sicurezza, sia per quanto riguarda i traumi che hanno e stanno subendo".

Grazie al Numero Unico Europeo per i Bambini Scomparsi (116000) è attualmente possibile avere un quadro della situazione attuale: sono oltre 6 milioni i rifugiati in fuga dall'Ucraina, la metà dei quali bambini; gli sfollati interni sono invece più di 8 milioni con picchi di flusso verso Polonia e Romania. L'Italia ha visto arrivare quasi 120 mila persone in fuga dal conflitto, di cui quasi 40 mila bambini, stando agli ultimi aggiornamenti del Viminale. E ancora, dagli ultimi dati del ministero dell'Istruzione, emerge che più di 22 mila bambini ucraini si trovano oggi sui nostri banchi di scuola. I minori stranieri non accompagnati rappresentano una categoria significativa: secondo i dati del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, durante il 2021, gli ingressi solo nel territorio italiano sono stati di 16.575 bambini e adolescenti.

Stando al dossier di Telefono Azzurro, nel 2021 oltre la metà dei casi gestiti (57%) dal 116000 ha riguardato casi di Missing Children in Migration.

La guerra, si legge nella nota stampa, "vista dalla prospettiva di un bambino genera senso di vuoto e annullamento d'identità, rendendoli in questo modo potenziali vittime di sfruttamento e tratta. Per salvaguardarli è necessario attuare strategie di cooperazione a livello nazionale e internazionale, creando una vera e propria rete di supporto".

"Quello che dobbiamo pensare è quali sono oggi le esigenze di queste comunità e quali sono dall'altra parte le possibilità che abbiamo per migliorare la nostra capacità d'intervento- ha concluso Caffo- L'approccio di Telefono Azzurro da sempre è orientato a un ascolto costante che però possa convertirsi in un'azione concreta. Dobbiamo anche pensare al sostegno psicologico di questi bambini che dovranno affrontare nuove situazioni come l'ingresso a scuola e in comunità diverse da quelle in cui sono cresciuti." (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)