Mitologia, storie d’archivio e voci dai territori: arriva “Salute a te! Festival”

L’iniziativa, parte del progetto “Corpo delle donne. Corpo sociale” del collettivo Amalia, si terrà in cinque comuni del bolognese: per un mese, sei eventi racconteranno esperienze sul benessere, sulla salute e sul welfare attraverso il teatro, la narrazione, il dibattito

Mitologia, storie d’archivio e voci dai territori: arriva “Salute a te! Festival”

Mitologia e attualità, storie d’archivio e voci dai territori. Si chiama Salute a te! Festival e fa parte del progetto “Corpo delle donne. Corpo sociale. Una lunga storia di interazioni”, giunto quest’anno alla sua terza edizione. A organizzarlo è il collettivo Amalia, formato da operatrici della cultura, della salute e della comunicazione: un festival lungo un mese, che si terrà in cinque comuni del bolognese e che, in sei eventi (a ingresso libero con prenotazione), racconterà esperienze sul benessere, sulla salute e sul welfare attraverso il teatro, la narrazione, il dibattito. “Le nostre serate sono il frutto di una metodologia innovativa e partecipata – afferma Angela Malfitano, direttrice artistica del festival –. Attraverso un percorso preparatorio, coinvolgiamo gli operatori sanitari, gli studenti, i cittadini, per creare insieme una narrazione condivisa che mette insieme passato e presente”.

“La collaborazione con il collettivo Amalia si inserisce in un’attività di prossimità, che vede la sanità come un momento molto importante del lavoro di comunità – commenta Daniele Ara, presidente del Quartiere Navile di Bologna –. Con la Casa della salute vogliamo fare integrazione socio-sanitaria, prevenzione e promozione del benessere e della salute nel quartiere: questo festival va pienamente in questa direzione. E poi c’è il punto di vista di genere: i nostri servizi devono avere un’attenzione particolare ed essere guidati da una prospettiva attenta ai diritti delle donne”.

Dopo l’anteprima di maggio con il flash mob “Voglio stare bene”, che ha dato il via al festival, si entra nel vivo sabato 12 giugno a Castiglione dei Pepoli, con un’iniziativa nata nella biblioteca comunale per dare voce ai cittadini: nel corso di questo lungo anno, la biblioteca ha ricevuto in forma anonima lettere, pensieri, epistole dai suoi cittadini di ogni età. “Questo mosaico di voci diventa un affresco composito, capace non solo di fotografare un momento storico ma anche di far affiorare desideri, speranze e slanci con cui grandi e piccoli si sono confrontati – racconta Malfitano –. Un epistolario immaginario che, unito a brani di letteratura, testi teatrali e agli scritti dei partecipanti al laboratorio di scrittura creativa condotto da Donatella Allegro, si trasforma in un ‘conferecital’, a metà tra una conferenza e un recital, capace di dar voce a una rinascita, a una ripartenza che necessita della convocazione di un ‘noi’ sempre più collettivo e stretto”.

Domenica 13 giugno il festival fa tappa a Grizzana Morandi per il reading “La sfida di Amalia”, testo a cui idealmente il collettivo Amalia rende omaggio: si tratta della storia di una donna che sfida le istituzioni e la società. Ripercorrendo passi del romanzo di successo del premio Pulitzer David Kertzer. Si racconterà la vicenda di una giovane donna analfabeta di Vergato che, spinta dalla povertà, prende a balia una bambina dell’Ospedale dei Bastardini, dalla quale contrae la sifilide. Invece di accettare con rassegnazione la sua sorte (comune a centinaia e centinaia di balie in Italia), Amalia intenta una causa di risarcimento grazie ad un ambizioso avvocato, ma serviranno dieci anni prima che una storica sentenza le renda giustizia.

Ci si sposta a San Pietro in Casale, invece, il 17 giugno, con l’evento “Pandemie e Profezie”, che si inoltra nella selva della mitologia. Cosa avrebbero detto le sacerdotesse che anticamente profetizzavano eventi disastrosi e tragici, di questa pandemia nella quale siamo tutt’oggi immersi a livello mondiale? Partendo dalla figura di Cassandra, il reading affronterà, grazie alla presenza delle greciste Marìca Carone e Gina Di Mauro, la possibile unione tra alcune figure femminili e il tema delle pandemie. Ospite sarà anche Rossella Boldrini, medico di base che sposterà la riflessione sul territorio e racconterà quanto la sua parola abbia avuto potere nella pandemia, e di quali possono essere le possibili conseguenze del lockdown in una piccola comunità.

Paternità e nascita è il tema dell’evento in programma al Castello di Bentivoglio per domenica 27 giugno, intitolato “La paternità a Bentivoglio: voci di padri e di nascite”. Due dottori, tre ostetriche e un gruppo di donne apriranno alcuni interrogativi dopo un lungo lavoro di raccolta di testimonianze. “Sarà un momento di pensiero collettivo, di riflessione comunitaria, nata in seno alla grande esperienza della maternità dell’Ospedale”, continua Angela Malfitano.

La conclusione del festival è prevista infine per mercoledì 30 giugno a Bologna con “Relazioni (genitoriali) rischiose”, in cui si racconterà l’esperienza del Pape, il Presidio assistenza primissima età, attraverso le parole e la testimonianza di chi ne fu l’anima, Giovanna Caccialupi, insieme al giudice Luigi Fadiga, ex garante per l’infanzia della Regione Emilia-Romagna ed ex presidente dei tribunali minorili di Roma e Bologna. Il Pape rappresentò un servizio per la primissima infanzia innovativo e sperimentale, frutto di un'attenzione pubblica al tema e attivo dalla metà degli anni ´70 fino alla fine dei ‘90. Quale eredità culturale e socio-sanitaria possiamo ricevere da questa esperienza, oggi?

“Attraverso le attività che portiamo avanti con il collettivo Amalia, cerchiamo di mantenere una dialettica costante tra il passato e il presente, il piccolo, rappresentato dalla dimensione del quartiere, e il grande – conclude Silvia Napoli, progettista culturale del collettivo –. Utilizzando gli strumenti e il linguaggio del teatro, vogliamo connettere i fili e collegare le storie antiche con storie degli operatori della salute, degli amministratori, e di tutte le persone che hanno vissuto questa pandemia. Sempre in un’ottica di partecipazione e inclusione, affinché le differenze e le diversità non si trasformino in marginalità”.

Alice Facchini

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)