“MobilitARS”, come costruire città sane e resilienti nel terzo millennio

Quattro incontri online per discutere e diffondere proposte per una mobilità urbana sostenibile: è la nuova iniziativa di Bikenomist, che per l’occasione fa dialogare i principali esperti del panorama nazionale e internazionale. Pinzuti: “Come immaginare città progettate per il benessere delle persone, in un contesto di emergenza climatica e sanitaria? È questa la sfida a cui dobbiamo rispondere”

“MobilitARS”, come costruire città sane e resilienti nel terzo millennio

Un grande simposio digitale per discutere e diffondere proposte per una mobilità urbana sostenibile. È “mobilitARS”, evento online ad accesso gratuito, che metterà a confronto esperti del panorama nazionale e internazionale su come progettare una città sana e resiliente, in un contesto di emergenza climatica e sanitaria. Dal 3 febbraio, per quattro mercoledì, il dialogo sarà incentrato su come immaginare spazi urbani pensati per il benessere delle persone: come garantire la salute dei propri cittadini, anziché danneggiarla? Come riprogrammare la mobilità e la gestione degli spazi urbani, in un momento storico in cui la mobilità delle persone è modificata e spesso ridotta dalla pandemia?

“Ci siamo resi conto che nel nostro paese manca completamente un’agenda per quanto riguarda lo sviluppo della mobilità urbana – spiega Paolo Pinzuti, direttore di Bikenomist –. La politica sembra occuparsi solo del Covid, ma la pandemia non è l’unico problema della nostra società. Se le nostre città, con il loro inquinamento e i ritmi frenetici, finiscono per avvelenarci, questo farà sì che il nostro sistema immunitario ne uscirà indebolito. Per questo vogliamo una mobilità che tuteli la salute dei cittadini, invece di causare problemi. E anche l’adattamento delle città al cambiamento climatico dev’essere all’ordine del giorno nelle amministrazioni comunali. È possibile che ancora oggi i Comuni sulla costa non si siano posti il problema dell’innalzamento del livello del mare? O che nessun politico si sia preoccupato della gestione delle bombe d’acqua? Cosa stiamo lasciando alle prossime generazioni?”.

Tra gli ospiti Luca Mercalli della Società meteorologica italiana, Francesca Racioppi dell’Organizzazione mondiale della sanità, Padre Joshua Kureethedam del settore di “Ecologia & Creato” della Santa Sede, e numerosi esponenti del mondo dell’accademia, come Paolo Pileri, Cristina Renzoni e Lorenzo Pagliano, del Politecnico di Milano, Edoardo Croci dell’università Bocconi, Stefano Maggi dell’università di Siena, Francesco Musco e Elena Ostanel dello Iuav.

“Le prime due giornate saranno dedicate alla città sana, che tutela la salute del cittadino e non è fonte di malattie, mentre le altre due affronteranno il tema della città resiliente, che deve adattarsi e mitigare il cambiamento climatico – spiega Pinzuti –. Riporteremo le buone pratiche provenienti da Valencia, Copenhagen, Bologna, Milano, Roma, Parma, Reggio Emilia, Rimini e altre città, per dimostrare che il cambiamento è possibile”.

Si comincia il 3 febbraio parlando di inquinamento atmosferico, infanzia, scuola, ma anche strada e sicurezza, questioni che sono strettamente a contatto. Il 10 febbraio invece il focus sarà sull’attività fisica: “La sedentarietà è una delle principali cause di malattie nella società occidentale, pensiamo al diabete e alle malattie cardio-vascolari – continua Pinzuti –. Molte persone nella loro giornata si spostano andando dalla camera da letto all’ascensore, poi macchina, ufficio, macchina e di nuovo a casa. Come cambierebbe il loro stile di vita se si muovessero in bicicletta o a piedi? Ma è lo spazio pubblico che deve stimolare l’adozione di comportamenti sani, promuovendo una mobilità diversa”.

Il 17 febbraio si parlerà poi di città ed emergenza climatica. “Capiremo cosa significa ‘intermodalità’, ossia una città che offre un mix di vari mezzi di trasporto, che insieme permettono al cittadino di spostarsi in modo efficiente. Porteremo l’esempio di Friburgo, dov’è nato l’ambientalismo. La città si trova nel cuore della Foresta nera e per anni ha sofferto del fenomeno delle piogge acide, collegato all’industria del carbone, che gettava inquinanti in atmosfera. Nel 1987 è nato un movimento ambientalista fortissimo, che ne ha cambiato completamente le caratteristiche: oggi ad esempio lo stadio di calcio non ha parcheggi per auto, per arrivarci c’è la pista ciclabile e la metro”.

Infine l’incontro conclusivo, il 24 febbraio, sarà incentrato su nuovi approcci alla gestione del cambiamento climatico. “Parleremo di orti urbani, urbanismo tattico, riformulazione della struttura delle strade, ma anche di comunicazione e partecipazione, affinché i cittadini diventino attori del cambiamento – conclude Pinzuti –. Racconteremo il movimento delle ‘Fancy women bike ride’, un movimento nato in Turchia da donne musulmane, per cui la bicicletta è diventata simbolo di emancipazione e di espressione di sé. Perché la mobilità è strettamente legata alla vita dei cittadini, alle abitudini, alla società: ecco perché è importante aprire un dibattito che guardi verso il futuro”.

Alice Facchini

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)