Musica e solidarietà, nonostante la crisi: l'orchestra regala l'ausilio al violinista disabile

Morian Taddei si muove in carrozzina da quando un incidente lo privò, a 17 anni, dell'uso delle gambe. “Dopo una lunga pausa, ho ripreso a suonare, ma incontro ovunque barriere. I miei colleghi mi aiutano sempre”. Il 5 gennaio l'Orchestra del Cinema, di cui fa parte, gli ha regalato l'ausilio Triride: “Non vedo l'ora di tornare in montagna”

Musica e solidarietà, nonostante la crisi: l'orchestra regala l'ausilio al violinista disabile

La solidarietà non conosce crisi, l'amicizia nemmeno: chi è abituato a superare le barriere, supererà anche questo complicato momento. E' la lezione magistrale dell'Orchestra italiana del cinema, che da 10 anni unisce l'arte cinematografica a quella musicale: il primo progetto sinfonico italiano dedicato esclusivamente all’interpretazione di colonne sonore, creato con l’obiettivo di promuovere in Italia e nel resto del mondo il patrimonio artistico e culturale della musica per il cinema.

Tra le “creature” dell'orchestra, ci sono i cine-concerti, grandi performance in cui la proiezione del film originale, su maxischermo, è accompagnata dall'esecuzione dal vivo della colonna sonora, da parte dell'orchestra sinfonica: l'orchestra del cinema, appunto. Morian Taddei da anni fa parte dell'orchestra: violinista e violista, era anche al Circo Massimo e al Colosseo, nel 2018, quando l'orchestra accompagnò la proiezione della pellicola “Il gladiatore”. “Morian è uno dei nostri pilastri – ci racconta Roberto Volpe, responsabile dei rapporti istituzionali dell'orchestra – Un grande musicista, trasversale e un po' folle, come bisogna essere per far parte di un progetto come questo, che tra mille difficoltà portiamo avanti, anche ora che la crisi ha colpito drammaticamente il nostro settore. Musicista di grande spessore e resistenza, perché ce ne vuole per sostenere un cine-concerto, in cui non esistono pause e bisogna sopportare la tensione per due ore di seguito, sincronizzandosi perfettamente con oltre 200 musicisti – aggiunge Volpe – Morian è tutto questo e ce lo teniamo stretto: così, quando ha confidato per caso il suo sogno a una collega, si è generata questa fantastica storia”.

“Che fantastica storia è la vita” è il titolo che ha deciso di dare l'orchestra a questo speciale capitolo della sua esistenza: una pagina di solidarietà e di amicizia, che ha per protagonisti Morian, la sua carrozzina, un gruppo di colleghi e un'azienda italiana la Triride srl, che “si è inventata un ausilio incredibile, grazie all'ingegno di chi vive la disabilità sulla propria pelle - racconta Volpe – Morian qualche tempo fa raccontò a Ilaria, violoncellista, di quanto fosse curioso di provare Triride, una ruota motorizzata che, applicata alla carrozzina, permette di andare perfino in salita e aumenta moltissimo l'autonomia di chi non può camminare. E' bastato un messaggio su WhatsApp, per mobilitare moltissimi colleghi: il giorno del compleanno Morian ha ricevuto un regalo inaspettato. Ciascuno ha dato ciò che poteva – precisa Volpe – ma nessuno si è tirato indietro: un segno prezioso, considerato anche il periodo che stiamo attraversando. E siamo riusciti a raccogliere molto più di quanto avessimo sperato”. Non solo: “Ho contattato l'azienda, chiedendo se potessero in qualche modo contribuire. Hanno risposto con una generosità che non mi aspettavo, aggiungendo gratuitamente tutti gli optional e mettendo così a disposizione, di fatto, un top di gamma!”.

È passato un mese, l'ausilio non è ancora arrivato ma le procedure sono state avviate. “Devo ancora riprendermi dall'emozione di quel compleanno – ci racconta Morian, che ha compiuto 48 anni il 5 gennaio – L'orchestra ha intonato 'Tanti auguri a te' e poi mi ha consegnato un voucher: lì per lì non capivo, ero confuso. Ma quando mi sono reso conto della portata di quel regalo, sono rimasto senza parole”. Al sostegno dei suoi colleghi, Morian è abituato: “Senza di loro, sarebbe impossibile fare quello che faccio – ci racconta – Mi muovo in carrozzina da quando ho 17 anni e non mi fermo facilmente, anzi vado molto in giro. Ma la musica è un mondo difficile e i luoghi delle prove e dei concerti sono spesso pieni di barriere: anche il teatro accessibile spesso riserva dei gradini per l'ingresso degli artisti sul palco. Per non parlare delle chiese, sempre piene di scalinate. Io sono molto pesante e spesso le scale le faccio seduto per terra, mentre i miei colleghi portano su e giù la carrozzina”, ci racconta Morian, violinista fin da piccolo.

“Quando ho avuto l'incidente, frequentavo l'8° anno di Conservatorio ed ero anche un nuotatore agonista. L'incidente ha bloccato tutto: un anno in ospedale, la lunga riabilitazione... Poi però col tempo ho ripreso a fare tutto ciò che potevo: la musica, innanzitutto, il violino ma anche la viola, per la quale mi sono diplomato nel 2010. Strumenti scomodi, soprattutto per uno come me: costringono a una posizione asimmetrica e faticosa per chiunque, tanto più per me. Per suonare, preferisco spostarmi su una sedia normale, più comoda della carrozzina. Non posso fare a meno dell'aiuto dei colleghi. Ma certo non mi aspettavo che potessero arrivare a tanto, quando ho parlato a Ilaria di Triride, un ausilio che usano che alcuni miei amici disabili in Sicilia. Sentivo che Triride avrebbe potuto rivoluzionarmi la vita, ma non me lo sarei potuto permettere, ha un costo molto alto e io devo sostenere già molte spese. Questo regalo per me significa la realizzazione di un sogno, anzi di tanti sogni: la prima cosa che farò, una volta che avrò agganciato questa ruota speciale alla mia carrozzina, sarà tornare a percorrere i sentieri dei Monti della Laga, in mezzo a tanti ricordi di adolescenza. Spero però che questa storia serva anche a far crescere la sensibilità intorno al tema delle barriere: sono sicuro che si possa fare molto di più per permettere ai musicisti con disabilità di fare il proprio lavoro e coltivare la propria passione, senza dover affrontare mille ostacoli ogni volta”.

Intanto, i colleghi dell'Orchestra italiana del cinema, dal 5 gennaio “si sentono bene”. “Ci sembra di camminare sollevati da terra: è quella sensazione che si prova solo quando si ha la certezza di aver fatto la cosa giusta – conclude Massimo Volpe - Abbiamo tutti le nostre difficoltà, in questo momento, ma abbiamo dimostrato che c'è una finestra che si può aprire in ogni momento: basta spingere un pochino, meglio se tutti insieme”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)