“Noi delle strade”, la carità è a km zero

A Bologna, un campo estivo promosso da Caritas, Azione cattolica e Pastorale giovanile, che per una settimana porta i giovani tra i 18 e i 30 anni a dare sostegno ad alcune realtà caritative e di assistenza del territorio. Don Mazzanti: “Vogliamo coinvolgere nuove leve e dare energia ai nostri progetti”

“Noi delle strade”, la carità è a km zero

Un campo di una settimana in città, per mostrare ai giovani che la carità può essere (anche) a km zero. A luglio a Bologna parte il progetto “Noi delle strade”, promosso da Caritas, Azione cattolica e Pastorale giovanile: si tratta di un campo estivo un po’ particolare, che dal lunedì alla domenica porta i ragazzi a dare sostegno ad alcune realtà caritative e di assistenza del territorio. Le attività si svolgeranno dal 6 luglio al 2 agosto: ogni settimana verrà attivato un nuovo gruppo di 15 ragazzi, tra i 18 e i 30 anni (il costo è di 25 euro a persona).

Il programma della giornata è molto ricco: si parte la mattina con la colazione assieme e la divisione in piccoli gruppi di lavoro, per andare a fare servizio in alcune realtà parrocchiali, in particolare a sostegno alla distribuzione del banco alimentare della Caritas. Dopo pranzo, tutti insieme si va a preparare e distribuire i pasti alla mensa per i poveri di Santa Caterina, mentre la sera si cena assieme, per condividere un momento di socialità e scambio con gli altri partecipanti al campo. Una o due volte a settimana verranno anche organizzati incontri serali e visite ad alcune realtà del territorio. Infine, ognuno andrà a dormire a casa sua, per rispettare le norme sul distanziamento sociale.

“I nostri volontari storici hanno un’età abbastanza elevata e quest’anno, per via dell’emergenza Covid-19, non sempre hanno potuto contribuire con la stessa intensità alle attività – spiega don Giovanni Mazzanti, responsabile della Pastorale giovanile della diocesi di Bologna –. Ecco perché ci è venuta l’idea di ‘Noi delle strade’: l’obiettivo del campo è di coinvolgere sempre più giovani nelle attività di volontariato e di carità sul territorio, in modo da includere nuove leve che rimangano anche in futuro, e così dare energia ai nostri progetti”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)