Obbligo di Green pass anche per i giovani del servizio civile universale

Lo ha stabilito il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Scu con una nota dello scorso 15 ottobre. Saranno gli enti a dovere verificare il rispetto dell’obbligo, mentre i costi connessi all’effettuazione di eventuali tamponi per l’ottenimento di un green pass temporaneo sono a carico del volontario

Obbligo di Green pass anche per i giovani del servizio civile universale

Obbligo di green pass anche per i giovani operatori del Servizio Civile Universale (Scu). Lo ha stabilito il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Scu che con una nota dello scorso 15 ottobre ha comunicato che “coerentemente con quanto disposto dal decreto legge n. 52/2021 ‘Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da Covid-19’, […] all’operatore volontario è fatto obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde Covid-19 (green pass)”.

Questa indicazione vale sia “per lo svolgimento di attività di servizio civile a qualsiasi titolo nei luoghi di lavoro pubblico o privato” che  per “le attività al chiuso, per lo svolgimento di attività presso centri culturali, sociali, ricreativi e circoli associativi del Terzo settore”.

Il Dipartimento ricorda, inoltre, che “il decreto legge n. 122/2021, all’articolo 2, ha esteso l’obbligo vaccinale a tutti i soggetti anche esterni che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture di ospitalità e di lungodegenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque in tutte le strutture residenziali e in quelle socio-assistenziali. Detto obbligo deve quindi intendersi applicabile anche agli operatori volontari”.

Saranno gli Enti di Scu a dovere verificare il rispetto di tutti questi obblighi, mentre i costi connessi all’effettuazione di eventuali tamponi per l’ottenimento di un green pass temporaneo sono a carico del volontario.

Per il Dipartimento “l’operatore volontario che non adempia a quanto previsto dovrà essere, ove possibile, reimpiegato in altra attività che non preveda espressamente il possesso della certificazione richiesta. Laddove ciò non fosse possibile, l’Ente lo segnala al Dipartimento al fine di valutare l’eventuale sospensione o decadenza del volontario”.

Intanto a integrare proprio queste indicazioni è arrivato un emendamento (3.0.3) al DL 127/21 “Estensione certificazione verde Covid-19 e rafforzamento screening”, attualmente in discussione al Senato, presentato dai senatori delle Lega Erica Rivolta, Luigi Augussori, Ugo Grassi, Roberto Calderoli, Alessandra Riccardi e Daisy Pirovano. L’intento è estendere agli operatori volontari quanto già previsto per i lavoratori del pubblico e del privato, e quindi regolamentare meglio alcuni aspetti non espressamente indicati dal Dipartimento. Se venisse approvato anche l’operatore volontario senza green pass potrebbe essere considerato “assente ingiustificato”, non percependo il compenso in base ai giorni di assenza, ma senza conseguenze disciplinari e senza interruzione del contratto di servizio da parte del Dipartimento.

Francesco Spagnolo

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)