Padova Urbs picta. I cicli affrescati del XIV secolo di Padova

I luoghi padovani che conservano i cicli affrescati trecenteschi che hanno meritato l'iscrizione di Padova nella lista dei beni patrimonio dell'umanità Unesco.

Padova Urbs picta. I cicli affrescati del XIV secolo di Padova
Cappella degli Scrovegni

Il monumento capofila della candidatura, rappresenta l’opera ad affresco meglio conservata di Giotto ed il suo capolavoro. Scene della vita di Cristo e della Vergine, figure di profeti e allegorie scorrono entro cornici geometriche sotto il cielo stellato blu della volta, mentre le figure allegoriche di vizi e virtù accompagnano il visitatore alla visione del maestoso Giudizio Universale.

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani 

Nel presbiterio conserva un ciclo pittorico ad affresco commissionato a Guariento tra il 1361 e il 1365 con le storie dei Santi Filippo, Giacomo e Agostino e monocromi con i pianeti e le sette età dell’uomo. 

Dopo i gravi danni subiti dalla chiesa durante la II Guerra Mondiale, restano ancora tracce significative dell’attività di Guariento nella Cappella di Sant’Antonio e di Giusto de’ Menabuoi nella Cappella Cortellieri.

Palazzo della Ragione

Il più grande salone pensile d’Europa, famoso per la sua architettura con la caratteristica copertura a carena di nave rovesciata e perché conserva significative testimonianze di pitture murali trecentesche. I dipinti oggi ammirabili riprendono soggetti astrologici complessi collegati al tema della giustizia divina e terrena, che si amministrava in quella sede, secondo l’impostazione originale del ciclo giottesco, ispirato da Pietro d'Abano.

Battistero del Duomo

Importante testimonianza di committenza femminile, Fina de’ Buzzaccarini moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova, al pittore di corte Giusto de’ Menabuoi che realizza il suo massimo capolavoro. In uno spazio non di grandi dimensioni inserisce scene e figure dell’Antico e del Nuovo Testamento che trovano la loro apoteosi nella splendida figura del Cristo benedicente al centro della cupola con il Paradiso.

Cappella della Reggia Carrarese

Testimonianza stupefacente di quanto la storia ci consegni della Reggia dei Carraresi con i suoi affreschi dipinti da Guariento prima del 1354. Il ciclo narra storie bibliche dove l'intervento degli angeli è stato determinante per la salvezza dell'uomo e per il suo rapporto con il divino. Si tratta di affreschi di grande eleganza che testimoniano la ricchezza della vita di corte nel Trecento.

Basilica e Convento del Santo

Meta di milioni di pellegrini ogni anno, luogo di culto internazionale è anche un monumento imprescindibile per la storia dell’architettura e dell’arte, in particolare per la pittura del Trecento. All’interno della Basilica si conservano gli affreschi di Giotto, nella Cappella della Madonna Mora, nella Cappella delle Benedizioni e nella Sala del Capitolo, di Giusto de’ Menabuoi nella Cappella del Beato Luca Belludi, di Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi, nella Cappella di San Giacomo.

Oratorio di San Giorgio 

Costruito nel 1377 venne dipinto da Altichiero da Zevio per i Marchesi Lupi di Soragna come mausoleo di famiglia. Conserva all’interno ancora intatta la decorazione ad affresco che ne ricopre interamente le pareti con le storie della vita di Cristo, di San Giorgio, di Santa Caterina d'Alessandria e di Santa Lucia, ma non manca la presenza di personalità della famiglia Lupi celebrate nella loro nobiltà.

Oratorio di San Michele

Sulle fondamenta di un precedente edificio sacro di origine longobarda la cappella venne fatta costruire dall’importante famiglia padovana de Bovi che la fece completamente decorare ad affresco da Jacopo da Verona che aveva lavorato già nel cantiere di Altichiero da Zevio nell’Oratorio di San Giorgio. Le storie evangeliche s’intrecciano con episodi della vita quotidiana e con ritratti di personaggi di prestigio della Padova del Trecento. 

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