Parma, una Carmen dedicata al tema della violenza sulle donne

Il 12 gennaio il Teatro Regio inaugura la stagione lirica 2022 con l’opera definita “il femminicidio per eccellenza”. Nel foyer, un pannello illustrato da Alessandro Canu raccoglierà i messaggi di emancipazione degli spettatori, mentre l’opera "Carmen libera è nata e libera… vivrà!" di Enrica Mannari verrà venduta per sostenere un’associazione che tutela le donne vittime di violenza

Parma, una Carmen dedicata al tema della violenza sulle donne

Una figura emblematica della donna libera e fiera della propria libertà. È la Carmen, la protagonista di quello che è stato definito il “femminicidio per eccellenza” del teatro d’opera. Il 12 gennaio il Teatro Regio di Parma inaugura con questa rappresentazione la stagione lirica 2022, con uno spettacolo dedicato proprio al tema della violenza sulle donne. Nel foyer, un’opera site-specific verrà realizzata in diretta dall’artista Alessandro Canu: un pannello che verrà riempito dagli spettatori con i loro messaggi di libertà ed emancipazione. E poi ci sarà l’illustrazione Carmen libera è nata e libera… vivrà! di Enrica Mannari, che verrà venduta a teatro e online per raccogliere fondi e sostenere un’associazione del territorio che tutela le donne vittime di violenza. In occasione dello spettacolo, il pubblico è invitato a partecipare indossando un capo di colore rosso, in segno di solidarietà e di condanna di ogni forma di violenza nei confronti delle donne.

“In questa messa in scena c’è la rivelazione di come anche questa sia l’ennesima storia di una donna vista attraverso gli occhi degli uomini: compositore, librettisti, scrittore e soprattutto Don José – scrive la regista Silvia Paoli –. Mi è sembrato dunque importante concentrare l’attenzione sul fatto che Carmen non esista in realtà se non attraverso le parole del suo assassino e che quindi il vero protagonista della vicenda sia Don José, colui che porta avanti l’azione. Non sappiamo nulla di Carmen che non sia in relazione a lui, Carmen non cambia, Don José si trasforma in nome di una passione (che mi guardo bene dal chiamare amore) vissuta in maniera ossessiva, malata, che lo porta a non tollerare l’idea di non poter più possedere quello che vuole; una storia che potremmo benissimo leggere anche oggi sulla cronaca di qualsiasi quotidiano”.

A partire dal 2018, il Teatro Regio si è impegnato in una campagna contro la violenza sulle donne. Il 25 novembre di ogni anno, la facciata dell’edificio viene illuminata di rosso, e sui gradini vengono esposte scarpe rosse per ricordare le vittime di femminicidio. “Abbiamo coinvolto in questa iniziativa anche i bambini più piccoli, illuminando di rosso una poltrona che in occasione degli spettacoli di RegioYoung viene lasciata vuota, diffondendo al contempo un messaggio registrato da un bambino che invita ad aver rispetto delle bambine – racconta Anna Maria Meo, direttore generale del Teatro Regio –. E poi, abbiamo coinvolto donne vittime di violenza nel corso per visite guidate al Teatro Regio”.

Nell’ambito del progetto RegioInsieme, poi, sono molteplici le iniziative e laboratori dedicati a Carmen: sono stati organizzati incontri, online e in presenza, per le scuole e l’Università, e un approfondimento in collaborazione con Carla Moreni e gli allievi dell’Accademia Verdiana per gli ospiti delle Rsa e i detenuti del carcere di Parma. Infine, c’è l’illustrazione originale di Erica Mannari: “Le ‘mannare’ sono la community che negli anni ho costruito – scrive Enrica Mannari –. Un gruppo di persone (principalmente donne) pronte a mettersi in gioco e confrontarsi sulle mille tematiche della vita. Passando da temi più profondi a quelli più leggeri. Ogni giorno sul mio account instagram si discute di attualità, empowerment e consapevolezza. La felicità e l’emozione di aver prestato la mia arte per un progetto così importante del Teatro Regio di Parma è indescrivibile. Carmen è una donna libera. Libera da tutto e tutti. Libera a costo della propria vita. Libera anche se è scomodo. Perché la vera libertà la si conquista a suon di battaglie, e di scelte. A volte scomode, ma necessarie”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)