Patrimonio volontariato, a Padova due giorni dedicati alla candidatura Unesco

All’interno di Solidaria un doppio appuntamento dedicato all’iniziativa nata al termine dell’anno da Capitale europea del volontariato. Tra gli ospiti Giuliano Amato, Fabrizio Pregliasco e Ivana Borsetto. L’evento è organizzato in collaborazione con Vita e il Csv di Padova e Rovigo

Patrimonio volontariato, a Padova due giorni dedicati alla candidatura Unesco

Volontariato come patrimonio mondiale dell’umanità: un percorso che va sostenuto con forza e dai valori universali”. Per questo Padova, città che è stata lo scorso anno Capitale europea del volontariato e da cui è nata l’idea di candidare universalmente il volontariato come bene immateriale Unesco, organizza nelle giornate 1 e 2 ottobre presso il Palazzo della Ragione il convegno nazionale “Patrimonio Volontariato”. L’evento - organizzato in collaborazione con Solidaria, Vita, Csv Padova e Rovigo - vuole raccontare nella prima giornata di lavori il lungo processo di riconoscimento del volontariato italiano: dalla legge 266/91, alla Carta dei valori del volontariato fino alla carta dell’azione volontaria. L’appuntamento è inserito all’interno del Festival Solidaria giunto alla quarta edizione: 40 eventi in una settimana per approfondire il tema “Evoluzione”. Durante la seconda giornata invece sarà presentata la campagna Volontariato Patrimonio dell’Umanità, in particolare il logo e il claim della Campagna realizzato da Paolo Iabichino, creativo e fondatore dell’Osservatorio Civic Brands con Ipsos Italia. Come ha ricordato Lejla Sehic Relic, presidente del Centro europeo del volontariato in occasione dell’inaugurazione di Berlino Capitale europea del volontariato: “Siamo consapevoli che il volontariato ha caratteristiche diverse nei vari territori europei, per via di differenze storiche, culturali, giuridiche, e sappiamo che si realizza in campi molto vari, dai diritti umani all'inclusione sociale, dall'ambiente alla cultura. Siamo consapevoli che per quante differenze ci siano, agiamo tutti all'interno di una cornice di valori condivisi, valori che ispirano e accomunano i volontari e le volontarie. Dobbiamo ribadire di più questi valori. Dobbiamo fare evolvere il dibattito e il confronto tra i volontariati europei dal tema del come si agisce nei diversi paesi al grande tema del perché si agisce nel volontariato. In questo impegno diventa particolarmente importante la campagna lanciata da Padova al termine del suo anno da capitale europea del volontariato, per il riconoscimento del volontariato come patrimonio immateriale dell'umanità Unesco. Un percorso che va sostenuto con forza, che ha già raccolto centinaia di adesioni in Italia e che invito tutte le organizzazioni, in tutta Europa, a promuovere con convinzione per raggiungere questo obiettivo. Non solo per la visibilità che può dare all'impegno di milioni di volontari, ma perché il patrimonio comune che è il volontariato va protetto e rinforzato da parte di tutti, delle comunità e delle istituzioni”. Ai lavori di Padova parteciperanno tra gli altri Giuliano Amato, vicepresidente della Corte Costituzionale; Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas; Ivana Borsetto, presidente Focsiv e tanti altri. “A trent’anni dalla legge sul volontariato abbiamo tutte le evidenze di quanto sia fondamentale mettere al centro dello sviluppo delle nostre comunità i valori, le capacità, le visioni dell’azione volontaria - spiega Emanuele Alecci, presidente del Csv Padova e Rovigo e del Comitato Padova capitale europea del volontariato -. È il nostro patrimonio più prezioso, che contribuisce al perseguimento del benessere, dell’inclusione, della giustizia sociale. È una forza, sempre innovativa, che spinge alla tutela dei beni comuni attraverso la cittadinanza attiva e la sussidiarietà, e che rafforza le strutture portanti delle società democratiche. Ed è quindi un patrimonio da riconoscere, da tutelare, da promuovere, di cui tutti sono chiamati a prendersi cura. Lanciamo da Padova, capitale europea del volontariato 2020, questa proposta ai Paesi europei, a tutte le persone e a tutte le organizzazioni che condividono con noi l’auspicio di un futuro più attento alle fragilità, più sostenibile, più solidale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)