Per un senza dimora su quattro l'housing first ha funzionato

L'anticipazione dei dati di una ricerca condotta dalla Fio.psd sui progetti che prevedono di accogliere subito in appartamento i senza tetto, evitando i dormitori. Il 25% ora vive autonomamente in una casa propria e lavora. Domani in sette città prevista La Notte dei senza dimora

Per un senza dimora su quattro l'housing first ha funzionato

Uno su quattro ce l'ha fatta: ora vive in una casa tutta sua e ha un lavoro. Sono i risultati dell'Housing first, progetto promosso da diverse realtà che in Italia si occupano di senza dimora. L'Housing first prevede che la persona sia accolta subito in un appartamento (evitando il dormitorio), magari in condivisione con altri senza tetto, e seguita dagli operatori in un percorso che la porti a diventare autonoma. Secondo la ricerca condotta dalla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (Fio.psd), il 93% delle persone accolte dopo due anni (2017-2019) è ancora in una casa, mentre il 25% dei beneficiari ha raggiunto l’autonomia (lavoro, casa e ricongiungimenti familiari). Dall’inizio della sperimentazione dell’Housing First dal 2014 ad oggi, sono state oltre mille le persone senza dimora a passare dalla strada alla casa.

I dati completi della ricerca saranno presentati il 27 ottobre in una conferenza stampa on line, ma oggi la Fio.psd ha voluto anticiparne una parte perché sabato 17 ottobre è la Giornata Internazionale contro la povertà e in diverse città italiane (Palermo, Rovigo, Roma, Padova, Napoli, Varese, Bologna) si svolgerà la Notte dei Senza Dimora, organizzata dalle realtà associative locali. La parola chiave per la Fio.psd sarà “Diritti”: diritto alla casa, diritto alla salute, diritto alla residenza, diritto al lavoro. “Il periodo che ci apprestiamo ad affrontare rappresenta una sfida enorme e presenta difficoltà mai viste prima -afferma Cristina Avonto, presidente Fio.psd -: per i servizi, gli operatori e i volontari ma soprattutto per chi davanti a inviti a restare a casa si troverà ancora e nuovamente per strada e senza vie di uscita. Proprio per questo abbiamo deciso di anticipare alcuni risultati del monitoraggio Housing First (condotto dall’Osservatorio Fio.psd) che fanno luce e danno speranza nella 'Notte', mostrando che le soluzioni ci sono ma che sono necessari un cambio di rotta, la scelta di osare e innovare, per rivedere il sistema dei servizi e dell’accoglienza”.

Dalla ricerca emerge anche che nei mesi di lockdown chi ha beneficiato dei progetti Housing First non ha avuto problemi, non ha causato focolai o situazioni di insicurezza per loro e per gli altri, non ha visto caricare la propria già faticosa vita di un ulteriore peso. “In quei mesi difficili la gestione dell'emergenza ha rafforzato la consapevolezza che la casa è la risposta più efficace”, spiega la Fio.psd.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)