Più parità, più vita. Un recente studio evidenzia i benefici di una migliore parità di genere, anche per le aspettative di vita

Dove il divario tra i diritti delle donne e quelli degli uomini è meno ampio, si vive meglio e, di conseguenza, più a lungo.

Più parità, più vita. Un recente studio evidenzia i benefici di una migliore parità di genere, anche per le aspettative di vita

A pochi giorni dalla celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, torniamo a ragionare di “parità di genere”. Questa volta, prendendo spunto da un recente studio (pubblicato sulla rivista scientifica “PLOS Global Public Health”) realizzato da un gruppo di ricercatori del George Institute for Global Health dell’Imperial College London (Londra, UK), sotto il coordinamento di Ana-Catarina Pinho-Gomes.
Ebbene, in base ai dati da loro raccolti e analizzati, emerge che, dove il divario tra i diritti delle donne e quelli degli uomini è meno ampio, si vive meglio e, di conseguenza, più a lungo! In altre parole, la parità di genere risulta essere direttamente collegata all’aspettativa di vita.
Certamente, la realizzazione di una maggiore parità di genere procura un beneficio diretto in primo luogo alle donne, che ne guadagnano in salute e qualità di vita. Tuttavia, è altrettanto indubbio che i progressi nell’uguaglianza e nell’emancipazione femminile finiscano per avere ricadute positive anche sull’aspettativa di vita maschile, dal momento che è la società nel suo insieme a migliorare.
“Molti dei fattori che determinano quanto a lungo si vivrà, – spiega la Pinho-Gomes – come le condizioni lavorative e di vita, l’esposizione all’inquinamento, l’accesso ai servizi sanitari, l’istruzione, il reddito e il supporto sociale, sono stratificati con le differenze di genere nel mondo”. Pertanto, se ad esempio si rimuovono i pregiudizi che ostacolano l’accesso agli studi superiori per le ragazze, ovviamente ne trarranno beneficio anzitutto le studentesse, che avranno l’opportunità di trovare un lavoro più qualificato, con un salario più alto e un reddito migliore. Ma è ovvio che ne beneficeranno anche i loro mariti, i loro figli e il resto delle comunità in cui sono inserite. Insomma, “a mano a mano che i Paesi progrediscono in direzione di una maggiore parità di genere – aggiunge Ana-Catarina Pinho-Gomes – e alle donne viene data l’opportunità di partecipare più pienamente alla vita politica, economica e sociale, l’intera società ne raccoglie i frutti”.
Ma in che modo i ricercatori del George Institute for Global Health sono giunti a comprendere che la parità di genere è di fatto associata all’aspettativa di vita nel mondo? Nel loro studio, Pinho-Gomes e colleghi si sono avvalsi di un indice di divario di genere globale (Global Gender Gap Index) leggermente modificato. L’indice “canonico” (sviluppato dal Forum Economico Mondiale), utile a mostrare l’ampiezza e la portata del divario di genere in tutto il mondo, è basato su quattro principali dimensioni o criteri: partecipazione e opportunità economiche, educazione, salute e sopravvivenza, potere politico. Ebbene, da questa formula standard, gli autori della ricerca hanno scorporato la dimensione della salute, essendo proprio questo il parametro che si voleva indagare con questo studio. A questo punto, si è proceduto ad analizzare l’associazione tra le tre dimensioni restanti (economica, educativa e politica) con l’aspettativa di vita. Ne è emerso che, delle tre macroaree, quella che ha un maggiore impatto sulla durata della vita è la parità di genere nell’ambito dell’istruzione. “Investire nell’istruzione è fondamentale, – sottolinea Pinho-Gomes – specialmente nei Paesi a basso e medio reddito, dove a molte ragazze viene ancora negato l’accesso all’istruzione e le risorse sono limitate, ma anche nei Paesi ad alto reddito dove sono stati compiuti progressi sostanziali per colmare le disuguaglianze di genere investire nella parità educativa può avere benefici sull’aspettativa di vita, in particolare quella maschile”. In termini “quantitativi”, poi, si è potuto verificare che, ad ogni aumento del 10% dell’indice di divario di genere globale modificato, per l’anno 2021, corrispondeva un aumento dell’aspettativa di vita pari a 4,3 mesi per le donne e a 3,5 mesi per gli uomini; tali valori medi, tuttavia, mostrano sensibili variazioni in base alle diverse aree geografiche.
Verosimilmente, questo studio avrà ricadute importanti anche sull’interpretazione attuale degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, incluso il quinto, che concerne appunto la parità di genere.

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Fonte: Sir