Posti del cuore. A Padova una mappa online per creare ponti tra generazioni

L’idea è venuta all’associazione Tetris Aps, una realtà nata da poco e composta da giovani tra i 18 e i 35 anni. L’obiettivo è raccogliere foto della città e relative storie dai nonni e dagli anziani e condividerle su una mappa online. Minari: “Una bella opportunità per i giovani e per gli anziani perché hanno tanta voglia di raccontarsi”

Posti del cuore. A Padova una mappa online per creare ponti tra generazioni

C’è chi ricorda la prima Marcia della Pace notturna tenutesi a Padova nel 1978, chi le passeggiate in Prato della Valle per prendere un gelato al baracchino o per andare al circo, chi le corse con la filovia per andare al cinema Lux. Sono le storie dei nonni padovani raccontate da foto d’epoca che grazie ad un gruppo di giovani stanno animando una mappa online - aperta a tutti - per confrontare i luoghi della città con quello che è diventata oggi e creare un ponte virtuale tra generazioni. Il progetto si chiama “Posti del cuore” ed è nato da un’idea dell’associazione Tetris Aps di Padova che per rispondere alle tante limitazioni dovute alla pandemia ha voluto trovare un modo per coinvolgere sia giovani che anziani in un’unica iniziativa.  “La nostra associazione è nata a luglio 2019 - racconta Marta Minari, presidente di Tetris Aps -. Neanche il tempo di iniziare a formare il gruppo volontari, definire gli obiettivi e affrontare una serie di aspetti burocratici che abbiamo dovuto ripensare le attività: il primo evento ufficiale doveva esserci il 16 marzo 2020”. L’associazione si occupa di ambiente, legalità e inclusione sociale ed è nata con l’idea di rivolgersi in via prioritaria ai giovani per sviluppare percorsi di educazione e formazione. “Siamo tutti giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni - aggiunge Minari -. Abbiamo pensato l’associazione come a uno spazio di partecipazione, un ambiente in cui si possono condividere idee diverse, un concetto ripreso anche nel logo dell’associazione: un tetris, i cui pezzettini si incastrano fra di loro”. Sebbene sia nata da poco, l’associazione è già molto attiva e presente anche nei diversi Tavoli creati nella città in occasione di Padova Capitale europea del volontariato. “Un’esperienza valida anche sul lungo periodo - dice Minari in merito ai Tavoli -. Sono nati nell’ambito della Capitale europea del volontariato, ma potrebbe essere una proposta anche per i prossimi anni come modalità di confronto”. L’idea di realizzare una mappa nasce proprio da questo contesto: le relazioni messe alla prova dalle limitazioni imposte per contenere i contagi, l’attenzione al territorio e anche all’inclusione sociale. “Ci siamo trovati a riflettere su quanto sia faticoso in questo periodo avere delle idee - racconta Minari -, perché c’è poca possibilità di confronto e di stimoli esterni. Per cui abbiamo fatto delle riunioni e siamo arrivati a ragionare su questo progetto: abbiamo pensato a quanto i giovani facciano fatica in questo periodo, ma anche a quell’altra parte della popolazione che è molto colpita dall’isolamento, cioè quella degli anziani. Così abbiamo voluto trovare una modalità per mettere in comunicazione le due generazioni”. Partecipare a questa singolare "mappatura" di Padova è semplice: la prima cosa da fare è rivolgersi ai nonni o “un qualsiasi anziani a noi vicino” e chiedere qualche foto d’epoca della città e farsi raccontare la storia che c’è dietro o qualche aneddoto; raccogliere qualche dato (e anche i moduli necessari per il rispetto della privacy); andare a cercare il luogo dove è stata scattata quella foto e scattarne un’altra, possibilmente con la stessa angolazione. Utimo step: mandare tutto il materiale (le due foto, la storia e il foglio della privacy) a apstetris@gmail.com. Sarà l’associazione a caricare tutto sulla mappa di Google condivisa. “Si tratta di una bella opportunità per scoprire cose nuove, ma anche per gli anziani perché abbiamo visto che hanno tanta voglia di raccontarsi e di condividere le proprie esperienze di vita passate - aggiunge Minari -. Con Posti del cuore da un lato si dà l’opportunità agli anziani di raccontarsi, dall’altra si dà un’opportunità ai giovani di fare attività nonostante le limitazioni”. Il progetto, tuttavia, è ancora in divenire. “Pensavamo di arrivare fino a giugno raccogliendo le storie e cercando includere diverse realtà - continua Minari -. Stiamo cercando di coinvolgere altre associazioni sul territorio: all’iniziativa, in questo momento, partecipano quattro associazioni, ma abbiamo contattato anche un centro per anziani e il Csv di Padova e Rovigo perché possa essere un progetto condiviso sul territorio”. Intanto si pensa già a come valorizzare il progetto quando le limitazioni imposte dalla pandemia permetteranno di organizzare momenti offline. “Stiamo pensando di coinvolgere le scuole con attività di taglio ludico-ricreativo sul territorio di Padova. Vogliamo utilizzare queste storie per poter narrare ai ragazzi altri punti di vista per conoscere meglio la città e per affrontare anche temi come quelli dell’ambiente e della legalità”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)