Preghiera al posto della birra. Una tradizione di fede che anticipa l’Oktoberfest a Monaco di Baviera

Il Marstall Festzelt è il più giovane tra i grandi padiglioni dell’Oktoberfest a Monaco di Baviera. Si trova nelle immediate vicinanze dell’ingresso principale del Wiesn, il Theresienwiese (il “prato di Teresa”) che da più di due secoli ospita sui suoi 42 ettari di terreno nel quartiere di Ludwigsvorstadt-Isarvorstadt il celebre festival popolare che richiama ogni anno da ogni parte del mondo oltre 6 milioni di visitatori.

Preghiera al posto della birra. Una tradizione di fede che anticipa l’Oktoberfest a Monaco di Baviera

Il Marstall Festzelt è il più giovane tra i grandi padiglioni dell’Oktoberfest a Monaco di Baviera. Si trova nelle immediate vicinanze dell’ingresso principale del Wiesn, il Theresienwiese (il “prato di Teresa”) che da più di due secoli ospita sui suoi 42 ettari di terreno nel quartiere di Ludwigsvorstadt-Isarvorstadt il celebre festival popolare che richiama ogni anno da ogni parte del mondo oltre 6 milioni di visitatori.

Successore dell’Ippodromo, il Marstall ha un posto fisso all’Oktoberfest dal 2014. La colorata facciata in stile liberty offre un’anticipazione dell’elegante interno del tendone. Il design del padiglione è ispirato dalla storia del Wiesn e dal suo stretto legame con i cavalli. “Marstall”, infatti, era il nome della scuola reale di equitazione. Nel 1810, sulla Theresienwiese, in onore degli sposi reali Ludovico di Baviera e Teresa di Sassonia Hildburghausen, si svolse una corsa di cavalli: nasceva così l’Oktoberfest. A ricordarlo sono i vistosi cavalli bianchi finemente decorati che trasformano una parte del tendone in una grande sorta di carosello. E proprio sotto la tenda di questa singolare giostra coi cavalli, il 22 settembre si è tornati a celebrare la s. messa per tutti quelli che lavorano all’Oktoberfest (che gli abitanti di Monaco chiamano familiarmente Wiesn”). Una tradizione, quella del “Wiesn-Gottesdienst”, che viene proposta puntualmente il giovedì della prima settimana del festival.

Celebrata per la prima volta nel 1956 dal responsabile della pastorale dei circensi e degli uomini dello spettacolo della Chiesa tedesca p. Heinz Peter Schönig, fino al 2013 la s. messa ha avuto come sua sede l’Ippodromo. Nel 2014 la celebrazione si è spostata nel Fischer-Vroni e dall’anno successivo ha trovato una nuova sede fissa nel padiglione Marstall. La funzione ecumenica ha visto la presenza di sacerdoti cattolici e protestanti ed è stata, come di consueto, aperta a tutti.

Quella presieduta giovedì scorso dal parroco Sascha Ellinghaus, attuale responsabile della pastorale dei circensi della Conferenza episcopale tedesca, è stata una s. messa particolarmente toccante. Dopo tre anni di pausa forzata a causa della pandemia, il poter tornare a pregare tutti insieme sotto i padiglioni dell’Oktoberfest è stato un segno di rinascita. Un segno che è stato accompagnato anche dal battesimo di quattro “bambini del Wiesn”, ossia i figli di persone che lavorano all’Oktoberfest. Perché in fin dei conti quella dell’Oktoberfest è una grande famiglia e i momenti importanti è bello festeggiarli in famiglia. Meglio ancora se sotto uno dei tendoni del Wiesn. A ricevere il battesimo sono stati Josephine Nocht (2 anni) del “Merkls Schmankerlhüttn”, Lilly Schneller (15 mesi) dell’Imbiss “Fleckalm”, Moritz Konrad (3 mesi) del “Toboggan” e Bonnie Heinen (17 mesi), i cui genitori gestiscono un Imbiss di pesce al Wiesn. Non solo. Giovedì è stata festa grande anche per Savenna (10 anni), sorella maggiore di Bonnie, che ha ricevuto la Prima Comunione.

E come accade in una parrocchia, durante la celebrazione sono stati ricordati anche i lavoratori e gli artisti del Wiesn che hanno perso la vita negli ultimi tre anni.

“Sentiamo – ha ricordato il parroco Ellinghaus nell’omelia – gli effetti che la pandemia ha avuto nelle nostre vite. Oggi stiamo imparando ad apprezzare di nuovo molte cose, che guardiamo da un’angolazione diversa, e forse questo è un bene, perché prima davamo molte cose per scontate. Molti, soprattutto gli artisti e uomini di spettacolo e i commercianti del Wiesn, hanno desiderato a lungo di poter tornare a svolgere nuovamente la loro professione. E i visitatori si sono persi anche questa bella festa popolare. Il Wiesn con la sua gioia di vivere, ricarica le batterie di molte migliaia di persone che vengono qui per trascorrere qualche ora in compagnia”.

In rappresentanza della Cappellania del circo e dello spettacolo della Chiesa protestante tedesca (EKD), il pastore Heinrich Torsten ha augurato che l’edizione 2022 sia un tempo di pace e serenità per i vicini e i lontani, non solo all’Oktoberfest.

I lavoratori del Wiesn hanno seguito la celebrazione ecumenica seduti a quei tavoli dove per due settimane servono a milioni di persone fiumi di birra. Ma giovedì mattina, prima che iniziasse una nuova giornata di lavoro, la preghiera ha preso il posto della birra. E gli ottoni, solitamente impegnati ad intonare i brani più celebri del repertorio folkloristico tedesco, hanno fatto riecheggiare nel padiglione dal soffitto rosso verde e arancione, le note del Gotteslob, il libro dei canti liturgici di lingua tedesca.

La celebrazione è stata raccontata dall’arcidiocesi di Monaco e Frisinga sulla sua pagina Fb e sul suo profilo Ig, dove il parroco Ellinghaus, in una stories, racconta: “Abbiamo preparato l’altare su quella che è la giostra dei cavalli per celebrare insieme con gioia e per far sì che questa gioia ci rafforzi nel trasmetterla anche a tutti quelli che in questi giorni parteciperanno all’Oktoberfest”.

Il “Wiesn-Gottesdienst” ha trovato spazio anche sulla pagina Fb ufficiale dell’Oktoberfest e con oltre 1.190 like e più di 80 condivisioni, il post è stato uno dei più apprezzati tra quelli pubblicati quest’anno.

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Fonte: Sir