Quando l’aiuto viene dal cielo. Pioniere nell’elisoccorso in montagna, l’Aiut Alpin Dolomites ha fatto da apripista anche nel soccorso notturno

Gabriel e Marco Kostner, insieme al loro fratello maggiore Raffael, sono il volto storico dell’Aiut Alpin Dolomites (dal ladino “aiuto in ambiente alpino delle Dolomiti”).

Quando l’aiuto viene dal cielo. Pioniere nell’elisoccorso in montagna, l’Aiut Alpin Dolomites ha fatto da apripista anche nel soccorso notturno

Una luce squarcia il buio della notte mentre il rumore delle pale che fendono l’aria si fa sempre più presente. Gabriel e Marco alzano la testa. I loro occhi luccicano con lo stesso stupore dei bambini e subito un sorriso arriva a illuminare i loro volti abbronzati dai raggi di sole che splendono in alta montagna. Anche l’azzurro delle loro giacche a vento, nel quale si riflette la loro passione per il cielo, pare diventare più luminoso. Perché Gabriel e Marco stanno con i piedi per terra, ma hanno il cuore lassù, nel blu dipinto di blu, in mezzo alle nuvole, al vento e a volte anche alla foschia, lassù dove hanno trascorso decine di migliaia di ore in volo.

Gabriel e Marco Kostner, insieme al loro fratello maggiore Raffael, sono il volto storico dell’Aiut Alpin Dolomites (dal ladino “aiuto in ambiente alpino delle Dolomiti”), una onlus fondata il 17 luglio 1990, formata da 17 squadre di soccorso alpino, raggruppate soprattutto nelle zone ladine delle Dolomiti. La caratteristica principale dell’Aiut Alpin Dolomites? Quella di portare aiuto dal cielo a quanti si infortunano o sono in difficoltà sulle Dolomiti. Come? Con il loro “mitico” elicottero rosso, un H135, che prima da baita Sanon sull’Alpe di Siusi e dal 2003 dalla base di Pontives all’imbocco della Val Gardena, decolla – anche più volte al giorno – per venire in soccorso a quanti, tra le rocce delle Dolomiti, hanno messo il piede in fallo o hanno smarrito la via.

Lo scorso 23 giugno, al termine dell’iniziativa “Sicuri sul sentiero”, serata organizzata dal Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico insieme al Club alpino italiano al rifugio Scoiattoli (a 2.255 m. di altitudine, sulle Dolomiti bellunesi di Cortina d’Ampezzo), il presidente nazionale del Cnsas Maurizio Dellantonio ha consegnato a due dei fratelli Kostner (Raffael non è potuto essere presente) una targa di ringraziamento “per il loro straordinario operato in favore delle genti delle valli del Trentino-Alto Adige e dei turisti che vivono queste montagne”. “Una professionalità così elevata – si legge sulla targa, realizzata significativamente con il legno di un albero abbattuto dalla tempesta Vaja – non sarebbe mai stata raggiunta senza essere associata a una passione autentica per il proprio lavoro che ha garantito, sin dal 1990, un servizio d’eccellenza agli utenti della montagna e alle nostre comunità”.

La cerimonia di consegna del premio ai fratelli Kostner ha concluso la serata, organizzata per la prima volta nella sua storia solo online, in diretta Facebook, a causa dell’emergenza Covid-19.

A fare da apripista nel soccorso in montagna con l’utilizzo degli elicotteri è stato Raffael. “Faceva parte del soccorso alpino e aiutava già da tantissimi anni la gente a piedi e poi con gli elicotteri militari, con cui si è potuto fare molto negli anni Novanta – racconta Marco Kostner -. Col tempo si è compreso che con gli elicotteri privati, mezzi molto più piccoli e leggeri, mezzi dotati di corde più lunghe attaccate sotto il velivolo, si poteva fare molto di più”. L’amore per il volo Marco e Gabriel ce l’hanno nel Dna. “Da giovani abbiamo costruito i primi deltaplani a motore – spiega Gabriel –. Quella per l’elisoccorso, è una passione che è nata vedendo l’esercito che veniva a prendere nostro fratello Raffael per missioni di soccorso in alta quota. È stato Raffael a insegnarci questo mestiere dall’A alla Z”.

Verricellista e coordinatore degli interventi in quota, Raffael è il grande promotore dell’Aiut Alpin Dolomites. Non si contano le volte che si è alzato in volo insieme ai fratelli Marco e Gabriel, entrambi piloti, per portare aiuto tra quelle splendide montagne, dal 2009 patrimonio mondiale Unesco. Tra le Dolomiti, Raffael – così come Marco e Gabriel e tutti gli altri volontari del soccorso alpino – ci è nato è cresciuto. Le conosce come le sue tasche. Ogni roccia, ogni sentiero. Ha imparato, fin da piccolo, che l’improvvisazione non è di casa in montagna. La montagna richiede rispetto, preparazione e attenzione.

Pioniere nell’elisoccorso in montagna, nel 2017 l’Aiut Alpin Dolomites ha fatto da apripista anche nel soccorso notturno. Il “mitico” H135 rosso è stato infatti il primo elicottero ad essere autorizzato in Italia dall’Enac a levarsi in volo quanto il sole è già tramontato. Promotore del progetto è stato ancora una volta Raffael. “In Svizzera lo facevano già da anni – racconta Marco -. Ci siamo impegnati, siamo andati nel Paese elvetico per fare un corso di addestramento, dieci ore di volo a testa per imparare a guidare con il visore notturno. Siamo felicissimi di aver aperto una strada in questo senso”.

“Guardate che bello che è”. Le parole di Marco si mescolano al rumore delle pale che fendono l’aria nella notte. Lo sguardo rivolto al cielo, verso l’H135 che sorvola la baita durante una missione di addestramento. La voce tradisce un po’ di commozione. Poco più di un anno fa Marco ha compiuto 60 anni e, secondo la legge, allo scadere del 60.mo anno non si è più abilitati a volare per trasportare persone, mentre si può continuare a pilotare un elicottero per effettuare il trasporto delle merci. “Quando vedo l’elicottero – confessa – ho nostalgia”.

“Di notte puoi aiutare molto più che di giorno – sottolinea -. Di giorno, infatti, si vede tutto ed è più facile anche per il soccorso alpino che opera in alta montagna. Di notte, invece, anche i nostri uomini impegnati in missione rischiano molto di più, perché manca la vista. Con l’elicottero e i visori notturni, invece, vedi bene, vedi tanto e puoi fare tantissimo, incredibilmente tanto”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir