“Radio Anticorpi”, l’informazione è cibo durante la pandemia

Un servizio di distribuzione pasti sospesi e una radio per trasmettere consigli pratici, notizie, interviste, e “nutrire” il senso di comunità durante il lockdown. Lo spazio autogestito Casetta Rossa di Roma è tra i 23 progetti vincitori del Premio europeo per la solidarietà civile. Vetri: “Fornire alimenti serve per la sopravvivenza, ma vogliamo di più"

“Radio Anticorpi”, l’informazione è cibo durante la pandemia

Un servizio di distribuzione di pasti sospesi e una radio per trasmettere consigli pratici, notizie, interviste, e nutrire il senso di comunità. Lo spazio sociale autogestito Casetta Rossa, sorto a Roma nel quartiere della Garbatella, è tra i 23 vincitori del Premio europeo per la solidarietà civile, indetto dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) come riconoscimento alle realtà della società civile che hanno dato il loro contributo alla lotta contro il Covid-19. Durante il lockdown, il servizio di distribuzione alimentare di Casetta Rossa si è trasformato anche in una stazione radio, “Radio Anticorpi: da lì si elargivano consigli pratici, notizie, interviste, e soprattutto si rafforzava il senso di comunità tra persone che si sentivano abbandonate.

“Quando è scoppiata la pandemia, Casetta Rossa era in prima linea per fornire aiuto e sostegno alle persone bisognose, portando avanti il servizio dei ‘pasti sospesi’, ovvero donati dai cittadini – racconta Maya Vetri, portavoce e iniziatrice del progetto –. All'inizio rispondevamo alle chiamate e distribuivamo alimenti, ma quando il lockdown ha colpito la comunità ci siamo resi conto che non bastava. Molte persone avevano perso il lavoro, gli anziani non ricevevano più assistenza, i nuovi malati Covid erano disorientati, altri si trovavano senza reddito e sostegno economico. Aumentava il senso d'isolamento delle persone”.

Per riempire questo vuoto, dalla Casetta Rossa è nata “Radio Anticorpi”, che ha fornito ogni giorno via Facebook notizie, racconti, interviste in diretta dalle zone rosse del nord Italia. Oltre a questo, c’erano anche programmi di storia, arte e musica, e consigli creativi per tenere i bambini attivi e curiosi. La radio ha rappresentato quindi un modo innovativo di affrontare l'emergenza, coniugando elementi sociali e culturali al servizio delle persone svantaggiate, per suggerire un punto di partenza della società post-pandemica.

“Durante un intervento alla Casetta Rossa, lo scrittore messicano Paco Ignacio Taibo II ha detto: ‘Abbiamo il diritto di essere stanchi, ma non abbiamo quello di arrenderci’ – continua Maya Vetri –. È esattamente così che ci sentiamo: stanchi perché lottiamo ogni giorno contro la povertà, la giustizia sociale e la difesa dei diritti civili, ma consapevoli che sia la strada giusta verso un mondo più equo. Fornire cibo e beni di prima necessità serve per la sopravvivenza, ma vogliamo di più: persone che possano vivere una vita dignitosa fondata sui valori della cultura, della socialità e della libertà di espressione”.

Il premio Cese per la solidarietà civile è stato assegnato a progetti in 21 paesi dell'Unione europea, più uno con dimensione transfrontaliera e uno del Regno Unito: Casetta Rossa è l’unico progetto italiano vincitore. Ognuno di questi è stato premiato con una cifra di 10 mila euro. “La società civile è stata in prima linea in tutte le iniziative di solidarietà e, senza il suo aiuto sul campo, il prezzo pagato per questa pandemia sarebbe molto più elevato – commenta il vicepresidente del Cese, Cillian Lohan –. Tutti i progetti per i quali abbiamo ricevuto la candidatura sono una prova dell'impegno altruistico profuso dai cittadini e sul territorio, e dimostrano che il contributo della società civile in questa lotta è enorme. Con questo premio rendiamo omaggio alle persone e alle organizzazioni che fanno la differenza in questi tempi senza precedenti”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)