Ritorna la pecora di Foza

Nel piccolo borgo montano di Foza, compreso fra i sette comuni dell'Altopiano di Asiago, l’economia si è snodata lungo i secoli attorno alle attività boschive e alla pastorizia. Ed è in questa attività che i pastori di questo comune a più di mille metri di quota hanno selezionato nel tempo una razza di pecora dalla lana lunga e adatta alla tessitura chiamata proprio con il nome del loro paese. Una razza Foza che si diffuse al punto tale da essere identificata anche come “pecora vicentina”.

Ritorna la pecora di Foza

Furono tempi di gran notorietà per questa particolare e temprata razza dell’Altopiano, ma sfortunatamente le dinamiche socioeconomiche del ventesimo secolo, oltre a causare l’abbandono della pastorizia, hanno portato alla brusca diminuzione del numero di pecore Foza, al punto che nel 2015 se ne contavano solamente 163 capi.

Così, davanti al rischio di estinzione per la specie autoctona, con conseguente perdita della memoria di un passato ricco di storia, l’amministrazione comunale ha avviato un percorso di salvaguardia delle ultime pecore rimaste. Il progetto ha coinvolto anche la Regione Veneto, l’Università di Padova, Veneto agricoltura, altri enti e associazioni. Da qui, hanno visto la luce numerose iniziative, fra cui una sezione dedicata alla pastorizia nel locale museo, conferenze, dibattiti e l’annuale Festa della pecora di Foza: una giornata in piazza dedicata ai lavori con la lana, con figuranti in costume.

Oltre a ciò, sabato 25 agosto il Comune, in collaborazione con l’associazione Mondo rurale di Marostica, ha proposto un interessante convegno nella sala multimediale del museo concepito come un momento di studio e confronto di esperienze e che ha inteso fare il punto sul processo di recupero della razza Foza.

Agli interventi del sindaco di Foza Mario Oro e del presidente veneto di Coldiretti Martino Cerantola sono seguiti quelli di Alberto Alberti (commissione museo), con la presentazione del quadro storico della pastorizia sull’altopiano dei Sette Comuni, e di Giustino Mezzalira e Valerio Bondesan di Veneto agricoltura, che hanno illustrato l’attività di conservazione della biodiversità agraria nel Veneto e il recupero e conservazione della razza Foza.

Isabella Bortoli, allevatrice, ha raccontato la sua esperienza sul campo e Francesca Rodeghiero di Mondo rurale ha presentato una serie di proposte per valorizzare i prodotti dell’allevamento della pecora Foza: dalla lana ai formaggi fino alle carni. Il tutto quale prodromo ideale al gemellaggio con la pecora Brogna della Lessinia, altra razza a rischio di estinzione, e alla giornata della Festa della pecora di Foza svoltasi il 26 agosto.

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