Sassata contro comunità migranti: “Gesto isolato”

Parla il direttore della cooperativa Ubuntu che gestisce a Monza l'appartamento preso di mira da un gruppo di adolescenti. “Questo gesto non è l'espressione del quartiere San Rocco, che è sempre stato ospitale”. 

Sassata contro comunità migranti: “Gesto isolato”

“Un episodio grave di alcuni ragazzini, ma isolato. Il quartiere di San Rocco è sempre stato ospitale”: Christian Minutoli, direttore della cooperativa Ubuntu sdrammatizza e circoscrive al gesto “stupido” di alcuni adolescenti la sassata di lunedì scorso lanciata contro le finestre dell'appartamento a Monza che ospita 10 donne e tre bambini richiedenti asilo. A distanza di qualche giorno e a mente fredda dà una lettura del fatto meno allarmante di quanto poteva sembrare a prima vista.
Evitiamo di dare un significato distorto a un gesto che non può essere considerato l'espressione di un quartiere, né frutto di una situazione di tensione tra le ospiti e chi abita qui intorno”, aggiunge. La sassata, semmai, ha causato tensione e paura all'interno della comunità, in questi giorni in quarantena perché una delle bambine è risultata positiva ad un primo test covid-19 e poi negativa al secondo test. Un test necessario perché la mamma e la bambina verranno trasferite (ovviamente finita la quarantena) in un centro del “Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati” (Siproimi).

“Abbiamo sempre puntato su un sistema di accoglienza diffuso, in appartamento -racconta Minutoli-. Perché riteniamo che sia il modo migliore per favorire l'integrazione”. In qualche caso i condomini non gradiscono. Come quando nel 2018 in uno stabile di via Santa Margherita alcuni vicini fecero trovare sulla porta un cartello con scritto “Andate via. Qui non vi vogliamo”. La risposta della cooperativa e dei migranti fu quella di offrire un aperitivo nel condominio, per farsi conoscere.

L'eredità dei decreti Salvini e la stretta sull'accoglienza dei migranti è pesante. Di fatto nei bandi delle prefetture l'accoglienza negli appartamenti è quella più penalizzata, perché il rimborso giornaliero agli enti che li gestiscono è troppo bassa. Con il capitolato sull’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo varato dall'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini si è passati dai 35 euro pro capite pro die per migrante accolto a un minimo di 19 euro, per i grandi centri di accoglienza, a un massimo di 26 euro per i piccoli centri. “Nel 2015 accoglievamo circa 400 migranti, oggi sono 58 suddivisi in sette strutture -aggiunge Minutolo- E siamo passati da 35 operatori a 5. Non solo, ma con le risorse che abbiamo ora a disposizione è sempre più difficile mettere in campo progetti di integrazione”.

Dario Paladini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)