Senza dimora, Campidoglio approva linee guida per il cohousing

"La casa non rappresenta solo uno spazio fisico, ma anche e soprattutto un luogo di opportunità". La Giunta punta su forme di residenzialità in semiautonomia: il progetto si realizza in una casa, confiscata alla criminalità organizzata

Senza dimora, Campidoglio approva linee guida per il cohousing

La Giunta Capitolina ha recentemente approvato le Linee guida per la realizzazione di forme di residenzialità in semiautonomia e di cohousing per persone senza dimora. Il modello di coabitazione promosso dall'Amministrazione Capitolina mira al raggiungimento dell'autonomia degli ospiti, rappresentando per ciascuno non solo un ambiente di accoglienza ma anche di condivisione di compiti e impegni quotidiani, confronto emotivo ed esperienziale, senso di appartenenza ad un gruppo e stimolo verso un percorso di progressivo recupero e integrazione sociale. Inoltre, questo modello determina una gestione meno onerosa rispetto alle strutture di accoglienza gia' in essere per le persone senza dimora. "La casa non rappresenta solo uno spazio fisico, ma anche e soprattutto un luogo di opportunita'. La condivisione e il senso di appartenenza a una comunita', infatti, sono fattori molto potenti: stimolano i singoli in modo attivo, partecipe, influiscono sulla strutturazione dell'identita' e possono rappresentare il motore che alimenta un desiderio di riscatto sociale e di valorizzazione delle proprie capacita' e potenzialita'. Nessuno deve rimanere indietro ", dichiara l'assessore alla Persona, Scuola e Comunita' Solidale di Roma Capitale Veronica Mammi'.
Il progetto si realizza in una casa, confiscata alla criminalita' organizzata o gia' appartenente al patrimonio di Roma Capitale, organizzata in maniera analoga a una situazione abitativa familiare, che accoglie un numero di persone adeguate agli spazi anche con figli se presenti. Tutti gli ospiti sono coinvolti, supportati da figure professionali non conviventi ma presenti in modo regolare, nella conduzione e nella gestione della vita quotidiana. Parallelamente viene attivata una progettualita' personalizzata per ciascuno, con l'obiettivo, attraverso innanzitutto il reperimento di un lavoro, di arrivare gradualmente ed entro massimo due anni alla fuoriuscita dall'ospitalita' temporanea e quindi alla piena autonomia. L'iniziativa rientra nell'impegno dell'Amministrazione per la predisposizione di forme alternative di residenzialita', in cui la persona senza dimora in condizione di estrema vulnerabilita' e fragilita' sia soggetto attivo e che favoriscano l'ottenimento e il mantenimento dell'autonomia. Il modello di riferimento e' quello innovativo dell'Housing First, ovvero "prima la casa", per il contrasto alla grave marginalita' sociale, basato sull'inserimento di persone senza dimora in singoli appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne uno stato di benessere dignitoso e forme di reintegrazione sociale. Le persone che si trovano in condizioni di estrema vulnerabilita' sono al centro della nostra azione ", sottolinea Mammi' . " I servizi di 'bassa soglia' - spiega l'assessore -, che rispondono alle situazioni di emergenza, accoglienza e assistenza, sono una parte fondamentale dei nostri servizi ma non possono essere l'unica risposta. L'obiettivo finale deve essere infatti quello dell'emancipazione e del raggiungimento dell'autonomia da parte delle persone in difficolta'. In questo senso, l'approvazione delle Linee guida per la realizzazione di forme di residenzialita' in semi autonomia e di cohousing per persone senza dimora rappresenta un risultato importante, che potenziera' questo processo fondamentale".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)