Un progetto di “Smart Farming” dedicato all'innovazione tecnologica

Alla presenza di istituzioni provenienti da 4 Paesi Europei, della Regione Veneto e dell’Università di Padova, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, è stato presentato oggi il progetto innovativo dal titolo “Broker dell'innovazione per l'agricoltura smart: favorire l'approccio dei digital innovation hubs per aumentare il potenziale dell'agricoltura moderna” coordinato dalla Cia Padova e arrivato all'ottavo posto sul totale dei 140 presentati all’Unione Europea. Il progetto, inserito all’interno del programma Erasmus+, consiste nel formare operatori che sappiano indirizzare le aziende agricole all’utilizzo di sistemi innovativi.

Un progetto di “Smart Farming” dedicato all'innovazione tecnologica

L'obiettivo generale è garantire che "qualsiasi impresa in Europa, grande o piccola, ovunque situata e in qualsiasi settore possa beneficiare pienamente delle innovazioni digitali per aggiornare i propri prodotti, migliorare i suoi processi e adattare i suoi modelli di business al cambiamento digitale ".

Il settore agricolo non ha mai smesso di innovare e ogni generazione porta nuovi miglioramenti e competenze tecnologiche e organizzative. Tuttavia, il ritmo dell'innovazione tecnologica procede più rapidamente che mai ed è importante garantire che gli agricoltori nell’Unione Europea traggano pieno vantaggio da questa "rivoluzione digitale". 
Gli sviluppatori ICT (Innovation Technology Cluster) e le aziende agricole hanno il reciproco interesse di valutare quali tecnologie, incluse quelle più dirompenti come Internet of Things, Big Data, Robotica, Intelligenza Artificiale ecc., possano aiutare il settore agricolo a superare diverse sfide in termini di competitività, sicurezza alimentare, problemi ambientali, ecc.

Ma il settore agricolo deve ancora affrontare diverse sfide prima di entrare pienamente nell'era digitale. Queste vanno dal costo elevato di alcune di queste tecnologie, alla mancanza di infrastrutture a banda larga nelle aree rurali, alla "e-transition" intergenerazionale, alla mancanza di comprensione del reale valore aggiunto di queste tecnologie, per poter decidere su quali investire, quando investire e in che misura per averne il pieno controllo.

Il progetto intende coniugare l'approccio di "Innovation Brokering" in agricoltura con gli sforzi messi in atto dall'Unione Europea per l’attuazione degli "Hub per l'innovazione digitale" e quindi aprire la strada a un nuovo metodo orientato all'innovazione digitale e tecnologico per gli operatori del settore agricolo. La funzione degli Innovation Brokering sarà quella di analizzare il contesto e articolare la domanda, creare reti, facilitare l'interazione tra soggetti delle reti.

Un Hub per l'innovazione digitale (Digital Innovation Hub) si riferisce all’ecosistema attraverso il quale ogni azienda può accedere alle conoscenze, alle competenze e alle tecnologie più recenti per testare e sperimentare innovazioni digitali pertinenti ai suoi prodotti, processi o modelli di business. Il progetto mira a creare le condizioni preliminari per facilitare l'interazione sinergica tra gli innovation broker e i Digital Innovation Hub, offrendo allo stesso tempo un pacchetto di formazione orientato agli agricoltori che contribuisca a colmare il divario tra il loro settore e l'era della tecnologia digitale e smart.

All’incontro tra gli altri sono intervenuti Matteo Ansanelli, per conto di Cia nazionale che ha presentato l’innovativo progetto nazionale sull’utilizzo dei Big Data e degli strumenti utili agli agricoltori. Mentre Luca Trivellato, in qualità di Vicepresidente Cia Padova, ha posto l’attenzione sulla necessità, ormai imminente, di utilizzare a tutti i livelli strumenti e tecnologie innovative che siano poco onerose e accessibili a tutte le aziende e che diminuiscano sempre di più il divario agricoltura e mondo dell’innovazione.

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