Vacanze e turismo, qui l'accoglienza è una sfida

Tre nuovi bed&breakfast a Genova, Padova e in futuro anche Benevento. Sono in aumento le strutture ricettive gestite da persone con sindrome di Down o disabilità intellettive e relazionali: andiamo alla scoperta di questi tre esempi

Vacanze e turismo, qui l'accoglienza è una sfida

 Le città d’arte e quelle affacciate sul mare sono sempre mete vacanziere parecchio ambite. L’Italia, infatti, non è ultima a nessuno in quanto a storia, cultura, spiagge e fondali. Ma a un certo punto, si sa, arriva l’ora di prenotare il posto in cui dormire, ed è bene che l’albergo, l’hotel o il bed and breakfast siano accessibili. Se poi sono gestiti da associazioni e ci lavorano persone con disabilità è ancora meglio. Sono stati appena inaugurati due b&b (entrambi al nord), e una terza struttura ricettiva, questa volta al sud, è in fase di realizzazione. Ecco che allora Genova, Padova e Benevento diventano turisticamente più appetibili.

Dopo i carruggi, tutti a La sosta della Tartaruga

 C’è l’Acquario di Genova, le stradine strette strette, il porto antico. Poi ci sono il Palazzo reale e quello ducale con i loro musei. E, finita la giornata, c’è La sosta della Tartaruga: un b&b e un appartamento per vacanze, accessibile alle persone con disabilità motorie, adatto a tutte le tasche. Si trova in un palazzo storico di via Caffaro, nel cuore della città, ha un giardino pensile collegato direttamente al Belvedere di Spianata Castelletto, ed è composto da quattro ampie camere, per un totale di 16 posti letto, e una sala comune dedicata alla colazione e al relax degli ospiti. Una struttura semplice ma raffinata, attenta ai dettagli, all’accoglienza in senso lato, agli stili di vita alternativi e responsabili, alla sostenibilità, al valore del territorio. E che non disdegna il turismo lento. Ci lavorano, con un contratto a tempo indeterminato, quattro giovani con disabilità intellettiva appositamente formati grazie a un corso durato sei mesi, finanziato dalla Regione Liguria attraverso il Fondo sociale europeo, e a un tirocinio di altri sei mesi realizzato in collaborazione con i servizi per il collocamento mirato. L’iniziativa è frutto della cooperativa sociale Compagnia della Tartaruga di Genova, impegnata a creare opportunità di lavoro concrete e sostenibili per giovani con disabilità cognitiva.

«La sfida è quella di sviluppare un contesto lavorativo che al tempo stesso riesca a stare sul mercato in modo competitivo e valorizzi le caratteristiche positive dei nostri ragazzi, in particolare la capacità di incontro, minimizzando gli aspetti più problematici, come la lentezza», spiega Enrico Pedemonte, presidente della Compagnia della Tartaruga. «È proprio nella lentezza, infatti, che questi giovani speciali riescono a esprimere al meglio il proprio potenziale e il proprio valore aggiunto, andando incontro alle nuove tendenze del turismo e degli stili di vita slow». Nella profonda convinzione che il diritto al lavoro sia condizione primaria per la piena inclusione sociale, Enrico Pedemonte e sua moglie Silvia Stagno, genitori di una ragazza di 23 anni con sindrome di Down, hanno dato vita alla cooperativa sociale mettendo a disposizione, oltre all’idea, all’impegno e alla capacità imprenditoriale, anche un bell’investimento: hanno, infatti, acquistato e ristrutturato due immobili in via Caffaro dove avviare le attività, tra cui anche un laboratorio di pasticceria gluten free. Allora non resta che prenotare il bed & breakfast su lasostadellatartaruga.it.

Dalla Basilica di Sant’Antonio di Padova a Dadi Home

 Dopo una visita alla Cappella degli Scrovegni, a Prato della Valle e alla Basilica del Santo, dopo uno spritz e un piatto di bigoli, è tempo di tornare all’alloggio. Fresca di inaugurazione è la nuova casa vacanze Dadi Home a Padova, di fianco alla chiesa bizantina di Santa Sofia, gestita dalla cooperativa Vite Vere Down Dadi. Una struttura ricettiva, in pieno centro storico, che è anche un luogo di formazione e lavoro per giovani con sindrome di Down e disabilità intellettiva che hanno voglia di sperimentarsi nel mondo del turismo o che hanno finito la scuola alberghiera. Cinque camere doppie comode e spaziose, ben arredate, con bagno privato, aria condizionata, wi-fi, smart tv e un bollitore. E con sanificazione degli ambienti e lavaggio della biancheria affidato ad aziende specializzate. «Puntiamo a stare sul mercato come tutte le altre strutture: prezzi concorrenziali, cura del bello, possibilità di parcheggio, presenza su Booking e Airbnb», dice Patrizia Tolot, presidente di Vite Vere Down Dadi. «Finora abbiamo avuto un buon afflusso di clienti e i commenti sono stati positivi: la gente non viene da noi perché lo staff è composto da ragazzi disabili, ma perché siamo competitivi».

A servire la colazione e a rifare le camere sono quattro giovani con sindrome di Down che lavorano part-time: «Uno sta facendo un tirocinio finalizzato all’assunzione, mentre quelli inseriti all’interno del progetto per l’occupabilità delle persone disabili sostenuto dall’Aulss di Padova sono destinati a “turnare” tra un paio d’anni per dare la possibilità ad altri di acquisire competenze spendibili nel mondo della ricettività turistica», spiega la presidente della cooperativa sociale, «e per fare in modo che tutti i ragazzi in formazione trovino la mansione giusta nel posto giusto». Dadi Home è il risultato di una sinergia tra vari enti: la parrocchia proprietaria della struttura (ceduta in comodato d’uso a Vite Vere Down Dadi), la Diocesi di Padova, il Comune per le questioni burocratiche, la Fondazione Cariparo e naturalmente la cooperativa, impegnatasi anche dal punto di vista finanziario per dare ai suoi ragazzi nuove prospettive occupazionali, adeguate alle inclinazioni e alle abilità di ciascuno, inserite all’interno di un più ampio progetto di vita indipendente.

Presto a Benevento arriverà La dimora di Caracalla

 Anche il Sud si sta aprendo al turismo per tutti. Tra circa un anno, infatti, Benevento conta di avere il suo b&b solidale, La dimora di Caracalla, destinata a ospitare giovani con disabilità intellettive e relazionali. La novità è frutto del progetto “Aut&Down” e vuole diventare sia un aiuto per le famiglie di persone con autismo o sindrome di Down, nonché per le associazioni legate al mondo della disabilità, sia un’opportunità di impiego nei musei per giovani con disabilità appositamente formati. Angsa Campania, Associazione per l’inclusione delle persone diversamente abili e Associazione Santa Maria della Pietà di Benevento, infatti, hanno vinto il bando per l’affidamento di un’antica palazzina direttamente collegata al Teatro Romano, uno dei monumenti più importanti del patrimonio archeologico e culturale della città, proponendosi di «diventare un focal point per il turismo rivolto alle persone con disabilità intellettive, nonché alle scolaresche con alunni autistici, sindrome di Down o ritardo cognitivo», spiega Claudia Nicchiniello, presidente di Angsa Campania. «Da anni, infatti, collaboriamo con la cooperativa sociale Tulipano Art, che offre servizi e attività di fruizione museale rivolti a persone con disturbi dello spettro autistico, battendoci per il concetto di accessibilità della cultura e del turismo culturale». Perché le vacanze sono sì svago e divertimento, ma anche occasione di crescita.

(Articolo tratto dal numero di luglio di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)