Vaccini e strumenti anti-Covid, Msf: “Accordo inadeguato sulla sospensione dei brevetti”

Dopo oltre 20 mesi dalla proposta di India e Sudafrica sulla sospensione temporanea dei brevetti e altre misure di proprietà intellettuale relative a vaccini e strumenti medici utili a contenere e combattere l’infezione da Covid-19, l'Organizzazione mondiale del commercio ha raggiunto un’intesa. Christos Christou (Msf): “Nel complesso siamo delusi. Nemmeno durante una pandemia che ha causato la morte di oltre 15 milioni di persone si è riusciti a raggiungere il risultato”

Vaccini e strumenti anti-Covid, Msf: “Accordo inadeguato sulla sospensione dei brevetti”

Dopo oltre 20 mesi dalla proposta di India e Sudafrica sulla sospensione temporanea dei brevetti e altre misure di proprietà intellettuale relative a vaccini e strumenti medici utili a contenere e combattere l’infezione da Covid-19, l'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) ha raggiunto un’intesa. “Il testo della decisione contiene una serie di chiarimenti sulle misure di salute pubbliche già esistenti e un’eccezione estremamente limitata sull’utilizzo della licenza obbligatoria contemplata solo ed esclusivamente per l’esportazione di vaccini Covid da parte di paesi considerati eleggibili e per una durata di 5 anni”, sottolinea Medici senza Frontiere, il cui presidente internazionale, Christos Christou, afferma: “Siamo delusi per l'accordo inadeguato raggiunto dopo oltre 20 mesi di deliberazioni e discussioni sulla sospensione delle misure di proprietà intellettuale esistenti sugli strumenti medici utili a combattere il Covid-19. Riconosciamo che alcune modifiche apportate hanno mitigato alcuni degli elementi più preoccupanti del precedente testo presentato a maggio 2022, ma nel complesso siamo delusi per il mancato raggiungimento di una vera sospensione della proprietà intellettuale proposta nell'ottobre 2020. Una sospensione che avrebbe dovuto includere tutti gli strumenti medici necessari a contrastare il Covid-19 in tutti i paesi. Nemmeno durante una pandemia che ha causato la morte di oltre 15 milioni di persone si è riusciti a raggiungere questo risultato”.

Spiega Christos Christou: “Questo accordo non offre una soluzione efficace e significativa per favorire l'accesso delle persone agli strumenti medici necessari durante la pandemia, perché non sospende adeguatamente i diritti di proprietà intellettuale su tutti gli strumenti medici essenziali per la lotta al Covid-19 e non si applica a tutti i paesi. Le misure definite nell’accordo non affrontano minimamente il problema dei monopoli farmaceutici, non garantiscono un accesso sostenibile a strumenti medici salvavita e costituiranno un precedente negativo per future pandemie e crisi sanitarie globali”.

Durante la pandemia, Msf ha ripetutamente sottolineato le sfide e le difficoltà affrontate dagli operatori sanitari in prima linea nell’assistere pazienti affetti da Covid-19. “Nonostante le tante promesse di solidarietà dei leader politici, è stato scoraggiante per noi vedere come i paesi ricchi non siano riusciti a risolvere le evidenti disuguaglianze nell'accesso agli strumenti medici salvavita contro il Covid-19 per le persone nei paesi a basso e medio reddito”, continua il presidente di Msf.
Senza un accordo per una vera soluzione globale alle continue sfide poste dall’accesso, Msf esorta ancora i governi “a prendere provvedimenti immediati a livello nazionale per garantire l’accesso agli strumenti medici contro l’infezione da Covid-19”. “I governi dovrebbero prendere in considerazione l'utilizzo di tutte le misure legali e politiche a loro disposizione come la sospensione della proprietà intellettuale sugli strumenti medici per il Covid-19, l’uso di licenze obbligatorie sulle tecnologie mediche chiave per superare le barriere dei brevetti e l'adozione di nuove leggi e politiche per garantire la divulgazione delle informazioni tecniche essenziali per sostenere la produzione e la fornitura di prodotti generici”.

Msf chiede inoltre ai governi di “fare passi concreti per ripensare e riformare il sistema dell’innovazione biomedica per garantire che gli strumenti medici salvavita siano sviluppati, prodotti e forniti in modo equo e dove le norme del monopolio e del mercato non rappresentino un ostacolo all'accesso. Salvare vite umane deve essere la priorità, non proteggere interessi aziendali e politici”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)