Vitto e sopravvitto in carcere. Il Garante: cambiare le procedure di assegnazione degli appalti

La raccomandazione del Garante nazionale al Dap: cambiare le procedure di assegnazione degli appalti per assicurare una alimentazione sana e adeguata ai bisogni nutritivi. Oggi lo stesso fornitore si aggiudica sia il servizio del vitto che del sopravvitto (il servizio a pagamento da parte dei detenuti)

Vitto e sopravvitto in carcere. Il Garante: cambiare le procedure di assegnazione degli appalti

Lo scorso 15 ottobre il Garante nazionale delle persone private della libertà ha inviato una raccomandazione urgente al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria volta a fissare negli istituti penitenziari un livello qualitativo del vitto che garantisca il diritto alla salute e a una sana alimentazione delle persone ristrette. La raccomandazione, condivisa con i Garanti regionali interessati e con la Garante dei detenuti della Città metropolitana di Roma, è stata formulata a partire dalla recente pronuncia della Corte dei Conti, che ha negato l’approvazione dei contratti che prevedevano un unico fornitore per il vitto e il sopravvitto in istituti di Lazio, Abruzzo e Molise.

“Da tempo il Garante nazionale aveva assunto la stessa posizione – si legge in una nota -. Il rifiuto è per una tipologia mista di gara in cui lo stesso fornitore si aggiudica il servizio del vitto (cioè gli alimenti che lo Stato è tenuto a fornire quotidianamente a chi è recluso) e quello del sopravvitto (cioè il servizio a pagamento da parte dei detenuti che intendono acquistare generi alimentari aggiuntivi e altro). Tale sistema ha permesso, infatti, l’aggiudicazione a ditte che, sicure dei consistenti guadagni relativi al sopravvitto in regime di monopolio, offrono ribassi anche del 58% sulla base d’asta, fino a prevedere una spesa di 2,39 euro per una diaria alimentare completa (colazione, pranzo e cena) di un adulto”.

Rilevando che la questione dei bandi del vitto e del sopravvitto ha dimensione nazionale, il Garante ha richiesto da subito, per le regioni interessate dalla pronuncia della Corte dei conti, e in prospettiva, per tutto il territorio italiano, “la predisposizione di procedure di aggiudicazione distinte tra vitto e sopravvitto e tali da garantire la somministrazione di una diaria credibilmente adeguata ai bisogni nutritivi di persone adulte, all’occorrenza prevedendo il parere obbligatorio e vincolante di un tecnologo alimentare indipendente”.

Inoltre il Garante ha indicato la necessità di configurare il bando per il sopravvitto “contemplando la partecipazione della grande distribuzione che, più delle imprese locali, può assicurare varietà dell’offerta e contenimento dei prezzi”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)