Presepi

Saranno visibili a breve i presepi del Duomo e del Santo. Due diverse rappresentazioni della Natività preparate con cura dai volontari. In Cattedrale si potrà ammirare la venuta al mondo di Gesù in un paesaggio invernale di montagna, che rimanda all'armonia e alla quiete. Nella basilica del Santo invece il presepe riflette due “nascite”: quella del Salvatore del mondo e quella di frate Antonio che sveste l’abito agostiniano per indossare il saio francescano. Ricorre infatti a breve l’anniversario degli 800 anni della vocazione francescana del santo, avvenuta nel 1220.

Due presepi artistici, quello di Villa del Conte, nella parrocchia dei santi Giuseppe e Giuliano, e quello di Granze di Camin, della parrocchia del Santissimo Salvatore, che hanno sulle spalle un lungo passato. Quello di Villa del Conte addirittura 61 anni, fu allestito per la prima volta nel 1958 da Igino Tonin, inizialmente in maniera molto semplice, anche se già presentava gli effetti del giorno e della notte, la neve o la cascata d’acqua e poi con il tempo si è ampliato e si sono aggiunti particolari sempre più dettagliati. Quello di Camin invece è del 1983 e si ispira ogni anno a temi diversi: l’anno scorso, ad esempio, riproponeva alcuni dei più importanti quadri di Vincent Van Gogh, tra cui il "Seminatore al Tramonto”, immagine ripresa dalla diocesi per gli orientamenti pastorali, quest'anno il tema è incentrato sugli ultimi, i poveri.

Due presepi viventi a pochi chilometri l'uno dall'altro nel Piovese, a Codevigo e Pontelongo, che richiamano migliaia di persone. Entrambe le rappresentazioni si richiamano al presepe francescano di Greccio, con richiami evidenti alla vita quotidiana. 

#dalPresepeAllaVita è il progetto d’Avvento che il settimanale diocesano La Difesa del popolo lancia quest’anno in collaborazione con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova. Nel quarto video don Gianandrea Di Donna, direttore dell'Ufficio Diocesano per la Liturgia, presenta Maria, che già adora il mistero della Pasqua e che invita tutti noi a riconoscere che quel Bambino è il Salvatore del mondo.

#dalPresepeAllaVita è il progetto d’Avvento che il settimanale diocesano La Difesa del popolo lancia quest’anno in collaborazione con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova. Nel terzo video suor Francesca Fiorese, direttrice dell'ufficio di pastorale sociale e del lavoro, presenta il bue e l'asinello, attraverso i quali tutta la Creazione «ha potuto guardare il Creatore con il suo stesso sguardo».

#dalPresepeAllaVita è il progetto d’Avvento che il settimanale diocesano La Difesa del popolo lancia quest’anno in collaborazione con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova. Nel secondo video, dalla Cattedrale di Padova, don Luca Facco, direttore di Caritas Padova, presenta la capanna, il primo luogo che ha accolto Gesù.

#dalPresepeAllaVita è il progetto d’Avvento che il settimanale diocesano La Difesa del popolo lancia quest’anno in collaborazione con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova. In questo primo video don Raffaele Gobbi, direttore dell'Ufficio diocesano della pastorale della missione, presenta la capanna di un presepe speciale, realizzato con foglie di banano da un popolo lontano.

Un presepe che richiama una Chiesa nell'atto di uscire, proprio come fa il seminatore nella parabola, quello allestito nei giorni precedenti il Natale dagli animatori e dai giovanissimi della parrocchia di Arteselle. C'è anche un giogo che richiama quella Croce attraverso la quale il bambino del presepio salverà il mondo.

Un presepe che parla degli orientamenti pastorali della Diocesi quello allestito nella parrocchia di Megliadino San Fidenzio. “...il seminatore uscì a seminare…”. Per interrogarsi sulla capacità di essere evangelizzatori basta la natività e un terreno buono da seminare.

Giorni indimenticabili in Terra Santa, qualche mese fa, per Samuele, Melinda e Miriam della famiglia Buson/Dalla Libera, della parrocchia di San Fidenzio nell'Unità Pastorale di Borgo Veneto. Per questo, nel loro primo presepe dopo quel viaggio straordinario riecheggia, tramite le fotografie, l'intensità di quei giorni.