La Difesa del 21 giugno 2015

Questa settimana il giornale si apre con 11 pagine completamente dedicate al vescovo Mattiazzo che proprio in questi giorni saluta la diocesi di Padova, la sua diocesi di origine, dopo averla guidata per 26 anni. Dopo l'editoriale del direttore, che mette in risalto tutti i punti principali del suo episcopato patavino, un'ampia intervista al vescovo si concentra sui grandi cambiamenti locali e mondiali che si sono verificati in questo quarto di secolo, a partire dalla caduta del muro di Berlino. Quindi riprendiamo il bilancio dei suoi anni da vescovo tracciato da mons. Mattiazzo esattamente un anno fa, alla festa di san Gregorio Barbarigo, e le due visite pastorali condotte in tutte le comunità della diocesi. Chiudiamo con un "paginone" fotografico dedicato al padre vescovo Antonio. 

La Difesa del 21 giugno 2015

Gli altri principali argomenti in sommario:

Orientamenti pastorali: al via gli incontri di presentazione
Dal 22 giugno l'ufficio di coordinamento sarà in quattro luoghi della diocesi per presentare gli orientamenti pastorali: prende ufficialmente il là l'anno pastorale 2015-2016 che sarà caratterizzato dallo slogan "In cerca di perle preziose", tratto dal vangelo di Matteo. Sarà un anno in cui consolidare quanto già fatto, specie in termini di iniziazione cristiana, e in cui riprendere un nuovo cammino, a partire da eventi locali, nazionali e internazionali (come il convegno ecclesiale di Firenze e il sinodo sulla famiglia).

Santa Giustina: il vescovo benedice l'abate
Sarà l'ultimo atto pubblico di mons. Mattiazzo, come vescovo di Padova. La benedizione di dom Giulio Pagnoni, 49 ingegnere idraulico milanese, nel monastero di Prato della valle dal 1994, segna così una nuova fase anche per la comunità benedettina. Domenica 21 alle 10.30, il nuovo abate riceverà mitra, pastorale e anello, simboli della paternità che è chiamato ad esercitare, nel solco della lunghissima tradizione. Alla Difesa racconta la trepidazione di questi giorni e prova a tracciare la vocazione di Santa Giustina nella Padova del 2015.

Immigrazione: l'incapacità e l'alibi dell'emergenza
I perduranti equivoci e gli egoismi della politica e della comunità internazionale. Il nulla del governo veneto per il coordinamento e la gestione del fenomeno. Le prefetture e le diverse modalità operative dei soggetti coinvolti nell'accoglienza. Tutto questo in un ampio servizio che dedichiamo all'immigrazione per provare a fare chiarezza, dati alla mano, in questi giorni caldissimi di chiusure delle frontiere francesi, migranti bloccati nelle stazioni e sugli scogli della costa azzurra, e campi profughi finiti nell'inchiesta Mafia capitale   

«È il momento più difficile per il premier Renzi». Parola di Stefano Folli
In un'intervista al notista politico di Repubblica, che per primo aveva annunciato le dimissioni di Giorgio Napolitano, facciamo il punto sul momento politico nazionale. Mafia capitale, i risultati delle elezioni amministrative e regionali e poi il fenomeno migratorio contribuiscono ad appesantire un'azione di governo che pare aver perso l'energia e la velocità con cui Matteo Renzi aveva occupato la scena e si era attirato il consenso dei media.

Un museo per la Padova ebraica
Apre i battenti domenica 21 giugno nell'ex sinagoga tedesca, il museo della Padova ebraica. Oggetti antichi e una video installazione a sei fonti proiettata sulle tracce dell'antico matroneo che dà vita ai grandi nomi che hanno caratterizzato la storia della comunità ebraica di Padova dal Quattrocento al Novecento. Nella grande aula di via delle Piazze campeggia anche la riproduzione virtuale del grande aron haqòdesh (armadio sacro) che nel 1956 è stato trasferito in Israele.

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