Lontani ma uniti: l’isolamento sociale degli ospiti della residenza Santa Chiara

Consapevoli di non potersi sostituire all’affetto dei parenti, gli operatori della Civitas Vitae Angelo Ferro le studiano tutte per far sentire i loro ospiti vicini ai familiari. Oltre alle video-chiamate, è stato attivato il servizio “C’è posta per te” dove si possono inviare messaggi, video, fotografie e altro destinate ai propri cari. Per quanto doloroso, spiega la direzione della struttura, è il modo più sicuro per preservare gli ospiti dal contagio.

Lontani ma uniti: l’isolamento sociale degli ospiti della residenza Santa Chiara

Niente è come un sorriso, un abbraccio, una visita inaspettata. Ma non si può. Per preservare gli ospiti della Civitas Vitae Angelo Ferro, alla Mandria, fin dalle prime avvisaglie dell’emergenza è stata attuata una rigorosa politica di isolamento sociale per gli ospiti della struttura. «Sappiamo – ha spiegato il direttore della residenza Santa Chiara Alberto Fantuzzo – che si tratta di misure dolorose sia per gli ospiti che per i loro parenti, e anche per noi. Ma il distanziamento sociale è indispensabile per minimizzare il rischio di contagio. Nei confronti del nostro personale abbiamo fatto formazione e fornito i dispositivi di protezione individuale che i protocolli dell’Ulss prescrivono.
Le attività assistenziali procedono con il massimo impegno da parte nostra. Abbiamo intensificato la nostra azione di comunicazione coi familiari, per lenire la distanza con i sistemi tecnologici che ci sono concessi».

Fin dall’inizio della settimana scorsa, perdurando l’impossibilità di accedere alle residenze dell’Oic, l’equipe socio-educativa della residenza Santa Chiara ha promosso il servizio “C’è Posta per te”, esteso il giorno successivo alla Rsa Pio XII Giubileo.

«L’idea – spiegano i promotori – è di far pervenire ai nostri ospiti messaggi, video, fotografie inviati dai loro cari, in modo da farli sentire vicini in questo momento così complicato. Possono essere ad esempio la fotografia del nipotino appena nato ma anche un videomessaggio di qualche amico o semplicemente un biglietto di auguri».

Per usare il servizio è sufficiente inviare il proprio messaggio email con eventuali allegati all’indirizzo ce_posta_per_te.sc@oiconlus.it, ovviamente indicando con precisione il nome e il cognome dell’ospite a cui consegnare. Nei limiti del possibile gli operatori cercheranno anche di dare una risposta al messaggio. Naturalmente si tratta di un servizio sperimentale che coinvolge molte persone e si chiede a tutti una buona dose di pazienza. «Noi stiamo facendo del nostro meglio!», conclude l’equipe.

Il servizio si aggiunge alle video-chiamate e a tutti gli altri modi di comunicare che la tecnologia consente. Per garantire i contatti tra ospiti e familiari in questo momento complicato, il servizio socio educativo della sede Santa Chiara e Pio XII sta videochiamando i familiari di riferimento, usando Google Hangouts e Whatsapp dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18 dal lunedì al sabato. La priorità di chiamata è stabilita dall’equipe multidisciplinare, in modo da garantire a tutti il maggior numero di contatti e garantire serenità ad ospiti e familiari.

In questo momento di difficoltà e lontananza, il direttore Alberto Fantuzzo ha fornito anche rassicurazioni sulle misure adottate in seguito ai due casi di contagio registrati nella residenza. «Abbiamo avuto due casi Covid positivi al sesto piano – ha precisato – circoscritti all’interno di una stanza. Due persone che provenivano dal domicilio quando ancora non era obbligatorio il tampone. Appena abbiamo avuto il sospetto di questa positività siamo ricorsi al pronto soccorso e, avuta la conferma, abbiamo reagito positivamente. I due pazienti sono rimasti all’ospedale. Auguriamo loro pronta guarigione. All’interno della struttura abbiamo provveduto a fare il tampone a tutti li ospiti del sesto piano e a tutto il personale che era stato in contatto, anche occasionalmente e saltuariamente, con questi due ospiti. Tutti i tamponi sono risultati negativi».

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