La parrocchia di Altichiero fa parte del Vicariato dell’Arcella e conta 4.223 parrocchiani con due preti residenti. La partecipazione alla vita religiosa è del 10/15%.

Secondo la tradizione il cristianesimo giunse con i primi evangelizzatori del Veneto. L’antica chiesa, una delle nove della pieve di Torre, era dedicata a sant’Eufemia e sarebbe sorta sul sito di un antico santuario paleoveneto. Nel Novecento, il rapido aumento della popolazione spinse alla realizzazione dell'attuale parrocchiale.

La moderna parrocchiale di Altichiero ospita alcune opere d’arte che in origine ornavano la chiesa antica di Sant’Eufemia, a cui si affinancano le pregevoli opere novecentesche di Orlando Sorgato.

I servizi della Difesa

Il 20 aprile 918 l'imperatore Berengario I confermava ai canonici di Padova la proprietà dei beni e delle decime accordati dai sovrani che l'avevano preceduto: è il primo documento in cui emerge l'esistenza di un collegio di preti presieduto da un arciprete che ha come base la cattedrale di Padova. È anche la prima volta che vengono nominati paesi come Limena, Altichiero, Roncajette, Torre, Casalserugo, Albignasego, Noventa.

Accoglienza invernale: alle parrocchie che si sono aperte ai senza dimora – Altichiero, Voltabarozzo e il Tempio della pace – si è aggiunta quest'anno San Benedetto.

Dal 4 dicembre fino ai primi di marzo il coordinamento della città di Padova per l’accoglienza notturna dei senza fissa dimora è già all’opera per garantire servizi sanitari di base, un posto letto, docce e pasti caldi. Oltre all'ex Gabelli e a Casa a colori, l'ospitalità è presente nelle parrocchie di Voltabarozzo, Altichiero e da gennaio al Tempio della pace.

Un appello urgente alle parrocchie della città e della prima periferia: apritevi ai senza dimora. La Caritas diocesana è in cerca di nuove accoglienze invernali. Basta una stanza, dai due ai cinque letti, con un bagno, per accogliere e proteggere dal freddo alcune persone da metà dicembre a metà marzo. Servono altre parrocchie per evitare nuove accoglienze in emergenza.

A metà marzo è terminata in alcune parrocchie padovane l'accoglienza invernale per l'emergenza freddo. Storie di volontariato nascosto che vanno avanti da anni per dare un segnale di speranza e di accoglienza verso gli ultimi degli ultimi. Ma anche le comunità sono coinvolte. Le storie emozionanti di Voltabarozzo e di Altichiero.

Giovedì 14 aprile, alle 20.45, il centro parrocchiale di Altichiero assisterà a un gradito ritorno, perché Fabio e Ilaria Fanton, con i figli Tommaso ed Edoardo, torneranno a casa per raccontare la prima parte della loro esperienza di missionari laici fidei donum in Kenya.

Si è chiusa il 13 marzo l’esperienza dell’accoglienza invernale. Realizzata dal 9 dicembre 2015 al 29 febbraio nella città di Padova, secondo il Piano straordinario invernale per le persone senza dimora dell’amministrazione comunale, nato con lo scopo di offrire una disponibilità di accoglienza notturna a uomini e donne senza dimora presenti in città, si è potuta prorogare di altre due settimane vista la disponibilità di tre realtà parrocchiali.

Viaggio ad Altichiero e Voltabarozzo, che accolgono da alcuni anni quattro e dieci senza fissa dimora durante i giorni più freddi dell'anno. Un'esperienza in collaborazione con la Caritas diocesana che sta dando molto alle stesse com unità e soprattutto ai volontari che condividono le serate con queste persone in situazione di disagio. 

Si è conclusa a marzo l’ottava edizione dell’accoglienza invernale, il piano straordinario di ospitalità per le persone senza fissa dimora che gravitano nel territorio della città e che non hanno un luogo dove dormire. Partita il 25 novembre 2013, ha visto tre soggetti interagire e collaborare strettamente: il settore dei servizi sociali del comune di Padova, la Caritas – a livello diocesana e parrocchiale – e numerosi enti e associazioni del privato sociale.