Legalità & Corruzione

È già on-line la versione basic della prima mappatura delle famiglie mafiose attive in Lombardia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo. Nei prossimi mesi sarà disponibile la versione completa che consentirà, da ogni parte d'Italia, di consultare il più grande database sulla criminalità organizzata. Intanto per chi avesse voglia di scoprire quali sono i luoghi legati ad attività illecite in Veneto è disponibile la mappa realizzata da “Mafie in Veneto”.

Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione di convocare gli “Stati generali del Veneto per la legalità e per il contrasto alla criminalità organizzata”, affinché sia approntato un piano strategico che preveda misure concrete a partire dai settori più esposti: la logistica, l'agricoltura, l’edilizia e le costruzioni, il ciclo dei rifiuti,  il sistema degli appalti e quello del del credito. Zaia «Ben venga, quindi, questo lavoro avviato dal sindacato».

Fermo amministrativo del mezzo e multa di 4 mila e 130  euro per l’autista moldavo fermato domenica 17 marzo, verso le 18, nei pressi dell’area di servizio “Limenella” della A4 in direzione di Venezia, da una pattuglia della Polizia stradale di Padova che ha effettuato il controllo dell’ autobus, con agganciato un rimorchio, immatricolato in Moldavia che l’autista stava guidando.

Dalle prime ore di martedì 12 marzo i militari del Comando provinciale dei Carabinieri di Padova e dei quello provinciale della Guardia di finanza di Venezia stanno dando esecuzione a 33 ordinanze cautelari disposte a seguito di indagini dirette dalla Procura Distrettuale antimafia di Venezia nei confronti degli appartenenti a un’organizzazione criminale di matrice ‘ndraghetista operante in Veneto e dedita alla commissione di gravi reati, tra cui, l’associazione per delinquere di stampo mafioso.

La Cia – Agricoltori italiani, verso la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno contro le mafie del 21 marzo a Padova, ha promosso un consiglio di direzione straordinario con Alessandro Naccarato della Commissione parlamentare antimafia, e a don Giorgio De Checchi di Libera.

Per la prima volta il 21 marzo la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dall'associazione Libera, avrà Padova come piazza principale da dove saranno letti i nomi delle oltre 900 vittime innocenti morte per mano delle mafie.

«Ogni singola parola di don Peppe era una parola profetica, capace di toccare le coscienze, schiarire le menti, infondere coraggio, innescare cambiamenti. Gli hanno negato quell’ultima omelia, senza capire che, così facendo, il suo messaggio sarebbe risuonato ancora più forte, amplificato dal martirio». Ne è convinto don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, che ricorda don Peppe Diana a 25 anni dall’uccisione, sull’ultimo numero del mensile “Vita Pastorale” (marzo 2019). Pubblichiamo il testo integrale della sua riflessione.

La Regione può costituirsi parte civile nei procedimenti penali nei quali si tratta dei reati di associazione di stampo mafioso commessi nel Veneto. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 41, pubblicata in data odierna, che ha ritenuto infondata la questione di illegittimità sollevata l’anno scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione a quanto previsto dalla legge regionale n. 1 del 2018 (art. 2, comma 1) per presunta violazione dell’articolo 117 (secondo comma, lettera l) della Costituzione e dell’art. 74 del Codice di Procedura Penale.

Dall’8 al 10 marzo Venezia accoglierà oltre 400 familiari delle vittime innocenti delle mafie della rete di Libera provenienti da tutt’Italia, impegnati in tre giornate di confronto e condivisione. Negli anni questo appuntamento è diventato sempre più un’occasione di partecipazione per tanti familiari di vittime innocenti che hanno effettuato una scelta significativa: trasformare il proprio dolore in impegno.

“Passaggio a Nord Est. Orizzonti di giustizia sociale”, questo il titolo scelto per la XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che da Padova farà risuonare - in contemporanea in migliaia di piazze del mondo - i nomi delle oltre 900 vittime di mafia. Semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere.

La Squadra Mobile della Questura di Padova, a conclusione di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tre cittadini albanesi ed un cittadino tunisino per concorso nel reato di spaccio di sostanze stupefacenti.  

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla presenza della camorra in Veneto da oggi non può più averne. Si è, infatti, conclusa questa mattina l’operazione denominata “At Last” che ha portato alla luce un sodalizio mafioso, tra il Vento e Casal di Principe - con affiliati al “clan dei casalesi” - che controllava un vasto territorio con l’uso delle armi, compiendo estorsioni, usura, danneggiamenti, riciclaggio, traffici di stupefacenti, rapine ed altri gravi reati. Non mancano i legami con la "mafia del Brenta".

Sono 152 le segnalazioni di corruzione ricevute nel 2018 da Transparency International Italia attraverso la piattaforma Alac, canale che dal 2014 offre a tutti i cittadini la possibilità di ricevere assistenza qualora vengano a conoscenza di illeciti o comportamenti contrari all’interesse pubblico. Questi e altri dati sono illustrati nel report 2018 “A voce alta” pubblicato il 12 febbraio da Transparency International Italia. Una fotografa attendibile di chi e cosa viene segnalato.

Oltre sessanta relatori, più di 320 ore frontali e un tirocinio finale per l’elaborazione di una tesi. Sono questi alcuni dei numeri del Master “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione-Apc” sui temi della corruzione e delle mafie messo appunto, per la prima volta a livello internazionale, dalle Università di Torino, Palermo, Napoli e Pisa in collaborazione con l’associazione Libera.

I dati del rapporto "Reati contro la persona e contro la proprietà". Il 3,7 per cento ha subito furti (come borseggi, furti di oggetti personali e scippi), l'1,6 per cento reati violenti (aggressioni e rapine) e lo 0,9 per cento minacce. Secondo le vittime, nel 56,8 per cento delle aggressioni e nel 27,3 per cento delle rapine l'autore è italiano.