Internet e noi: una chiacchierata con Francesco Galati

Il signor Franz, per la prima volta in veste di esperto della rete, affronta il problema delle falsità che affollano internet. In un mondo dove tutto è fake news, anche la pizzeria sotto casa non se la passa poi tanto bene.

Internet e noi: una chiacchierata con Francesco Galati

La notizia della condanna di un imprenditore salentino per la vendita di recensioni false nel popolare sito TripAdvisor ha scalato le prime pagine dei quotidiani nazionali: per le falsità sulla rete si va in galera, e si pagano anche migliaia di euro di sanzioni.

Scrivere falsi commenti su internet è un reato ma questo non ha mai scoraggiato i corsari della rete, sempre alla ricerca di nuovi e più fiorenti opportunità di guadagno illecito.

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Questa mail — ricevuta nei giorni scorsi da una nota ristoratrice padovana — non è che la dimostrazione di quanto fiorente sia il mercato delle false recensioni online, e per capire di più come affrontare un fenomeno ormai dilagante ne abbiamo parlato con Francesco Galati, youtuber italiano da oltre 12 milioni di visualizzazioni noto ai più come il signor Franz .

Le recensioni sono importanti perché internet è, oggi, lo specchio di un’attività e quindi la prima cosa che fai quando cerchi un ristorante è andare a guardare su TripAdvisor o direttamente a leggere le recensioni di Google, di Yelp… e alla fine vieni condizionato. Vengo condizionato anch'io, me ne rendo conto.

Francesco Galati, è bene ricordarlo, non si occupa strettamente di recensioni ma nel suo quotidiano lavoro di gestione di spazi e canali su internet si trova spesso e volentieri a misurarsi con i pareri degli utenti.

Se leggo tutte recensioni negative c’è un problema di fondo, ma se leggo la maggior parte di recensioni positive e qualcuna dove si presenta l’accanimento di un utente mi faccio qualche dubbio. Di base la gente guarda il negativo: se ci sono 1000 commenti positivi e uno solo negativo, sarà quello che andranno a guardare perché siamo fatti così. La recensione ha una grossa importanza, soprattutto se è negativa perché sarà proprio quella su cui si soffermerà il lettore.

Avere un profilo aziendale pulito e ordinato su internet, insomma, ricopre un ruolo sempre più importante nella strategia di comunicazione di un'attività commerciale. Anche la trattoria dietro l'angolo potrebbe trarre un ingiusto beneficio da parte di commenti artefatti comprati da professionisti del settore, magari penalizzando il suo diretto concorrente attraverso un punteggio falsato.

Nei social network è più facile vedere se ci sono cose strane perché esistono un gran numero di programmi che analizzano il tuo profilo e capisci un po’ cosa sta succedendo. Per le recensioni, se vedi profili creati ad hoc per scrivere un singolo contenuto devi farti delle domande: è dal profilo dell'utente che capisci molto della bontà delle opinioni espresse.

La fiducia che l'utente medio ripone nei commenti scritti da degli estranei su internet è qualcosa di inspiegabile: chi si nasconde dietro i tanti account che ogni giorno discutono nei forum online

Secondo me, ad ogni profilo virtuale deve corrisponderne uno reale e forse l’unico sistema è abbinarlo, ad esempio, al codice fiscale. Sembra una boutade da censura della rete, ma è solo sicurezza: questa cosa corrisponde ad una persona in carne ed ossa? A dirlo la gente si scandalizza, ma io devo avere la certezza di parlare con una persona reale, la sicurezza di sapere con chi sta parlando mio figlio.  Un minimo di controllo andrebbe fatto prima, perché altrimenti rischi che poi la legislazione vada a stringere troppo e male su alcuni argomenti.

Francesco Galati, nella sua attività di produzione di contenuti su internet, ha delineato i confini della sua etica professionale: la sincerità prima di tutto.

In un mondo artefatto, dove l'apparire finisce per prevalere sull'essere, professionisti come Galati hanno scelto di prediligere un approccio più diretto, scevro da eccessivi compromessi.

Essere onesti paga, e chi vuole vivere di e su internet deve prima o dopo scendere a patti con la verità e la realtà dei fatti.

Secondo me è sbagliato che una piccola realtà punti ai grandi numeri, soprattutto sui social. Una piccola realtà deve iniziare dal lavorare bene e scommettere sul passaparola. I social non sono per tutti, a molte aziende la promozione sui social semplicemente non serve: vedo molte aziende che hanno dei profili che non funzionano e se ne lamentano perché adesso c’è questo boom dei social network e tutti vogliono esserci. Peccato che, molto spesso, non servano.

Prima di comprare delle recensioni, di investire in roboanti campagne pubblicitarie, il consiglio di chi su internet vive e lavora con profitto è porsi alcune semplici domande: a cosa serve quello che sto facendo? Nel lungo termine, a chi giova alimentare un sistema che campi sulle piccole e grandi bugie dietro commissione?

Perché una pizza non è più buona se tanti sconosciuti lo scrivono dietro pagamento, e non esiste alcuna scorciatoia che assicuri un successo stabile e duraturo. Nella vita come su internet, fare il proprio dovere è ancora la scelta migliore. 

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