È vero siamo chiamati ancora una volta alla resilienza e alla responsabilità, ma questo non deve appannare la gioia della festa, il bagliore di quella luce di Speranza che si rinnova proprio a Natale. E restando allora in casa un bel film o un’avvincente serie Tv possono fare la differenza, aiutarci ad abbracciare un momento di leggerezza e magari sì di distensione
Schermi
Un volto noto, il conduttore di punta della Rai ma prima di tutto uno di noi. Per chi lo conosce di persona come per chi lo ha visto solo in tv Carlo Conti è questo, per quella sua immediatezza e innata simpatia che lo caratterizzano da sempre. Per i toscani, inoltre, c’è anche il “di più” della conterraneità. E allora, la notizia del suo ricovero causa Covid aveva fatto preoccupare un po’ tutti in Toscana. In questa intervista per Toscana Oggi, il conduttore ripercorre la sua disavventura con il coronavirus.
“Eduardo De Filippo è inarrivabile. Non c’è in alcun modo confronto, io mi sono limitato a fare l’attore. Ho interpretato il ruolo di Luca Cupiello preso per mano dal regista Edoardo De Angelis”.
Come gestire la nostalgia per la sala cinematografica sotto Natale? È vero, i cinema sono ormai chiusi da un più di un mese causa pandemia, come del resto i musei e i teatri, ma le piattaforme streaming permettono di continuare a fare esperienza di buon cinema, così come di ottime serie Tv. Ecco allora quattro proposte appena rilasciate: il sorprendente “Mank” (2020, su Netflix) di David Fincher, viaggio alle origini del capolavoro hollywoodiano “Quarto potere” (“Citizen Kane”, 1941); l’incontro tra arte e fede nel documentario “Un luogo, una carezza” (2020, su VatiVision) di Marco Marcassoli dedicato alla cappella dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; “L’incredibile storia dell’isola delle Rose” (2020, su Netflix), una colorata e frizzante istantanea dell’Italia del 1968 firmata Sydney Sibilia; infine, atmosfere zuccherose ma con un twist di ironia in “Fata madrina cercasi” (“Godmothered”, 2020, su Disney+) diretto da Sharon Maguire. Il punto con la Commissione nazionale valutazione film (Cnvf) Cei e l’Agenzia Sir.
Tra i settori più colpiti dall’emergenza sanitaria Covid-19 c’è sicuramente quello del teatro e degli spettacoli itineranti. A maggio, con tutte le riaperture anche i teatri hanno ripreso le proprie attività, molti all’aperto. Ciò ha permesso a molti operatori del settore di “tirare un po’ il fiato” e iniziare a programmare la stagione invernale. Una stagione, però, che di fatto non è mai partita e che rischia di mettere in ginocchio un settore già fortemente provato. Per capirne di più sullo stato attuale del teatro in Italia e su eventuali prospettive future, il Sir ha raggiunto telefonicamente la conduttrice e attrice Beatrice Fazi e l’attore e direttore del teatro “Sette” Michele La Ginestra.
È stata appena rilasciata a livello globale sulla piattaforma Netflix la quarta stagione della serie tv “The Crown”, racconto tra luci e ombre, pubblico e privato, della vita e del regno di Elisabetta II. Solido in cabina di comando c’è sempre il geniale Peter Morgan, ideatore e produttore, che firma ancora una volta una delle serie migliori in circolazione. A dominare sulla scena accanto alla sovrana, che per la seconda volta ha il volto del premio Oscar Olivia Colman, sono altre due donne di grande presenza e carattere: Margaret Thatcher (interpretata dalla veterana Gillian Anderson), “the Iron Lady”, prima donna al vertice di Downing Street, e Diana Spencer (una luminosa Emma Corrin), “la principessa del popolo”, entrata nei cuori della gente come Lady D.
È un gioco di scatole cinesi il documentario “IN BLOOM | TITO LIVIO” per la regia di Denis Brotto, docente di Cinema e nuove tecnologie all'Università di Padova e Presidente del Corso di Laurea magistrale in Strategie di Comunicazione, che andrà in onda sabato 14 novembre, alle 21.15, su RAI5, l’ammiraglia della cultura del servizio pubblico.
Una straordinaria Sophia Loren in “La vita davanti a sé” (“The life ahead”) di Edoardo Ponti, ci consegna una storia di sofferenza, di solitudine, ai margini della vita, dove bagliori di speranza si faticano a vedere ma che ha la forza di affiorare grazie all’incontro di un’umanità solidale. Ultimi tra gli ultimi. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Romain Gary, è uno dei titoli di punta della stagione, prodotto dalla Palomar di Carlo Degli Esposti insieme al colosso dello streaming Netflix, che lo rende disponibile sulla piattaforma dal 13 novembre. E si parla già di una corsa ai premi più importanti del 2021, Oscar in testa.
La scomparsa di Gigi Proietti e di Stefano D’Orazio, tutti e due figli di Roma. L’attore e il batterista hanno adempiuto ad una missione delicatissima, quella di trasmettere valori, emozioni, amore alla gente senza farsi idoli o demoni, il che capita sempre più spesso in quelli che dovrebbero essere mezzi di comunicazione civile e costruttiva. Proietti ha saputo usare il suo talento sempre in modo propositivo, D’Orazio, insieme ai Pooh, ha portato l’impegno e la narrazione del dolore nella canzone solo apparentemente “popolare”
Una produzione del Messaggero di sant’Antonio e del Gruppo Medianordest, con la regia di padre Mario Conte e del giornalista Paolo Pivetti. Sarà trasmesso alle 21.10 di domenica 8 novembre su ReteVeneta e di mercoledì 11 novembre su AntennaTre
Se ne va il giorno del suo compleanno, il 2 novembre, proprio al compimento degli 80 anni.
Ha fatto in tempo a festeggiare 90 anni a fine agosto.
L’opera di Francesco Bruni “Cosa sarà”, con un superlativo Kim Rossi Stuart, è un intenso viaggio nelle pieghe della malattia ma soprattutto nei rivoli della vita, un percorso di smarrimento e ricentramento. Con un avvolgente stile semiserio, alternando pagine drammatiche a riusciti raccordi ironici, il regista ci racconta di sé, della sua malattia avuta nel 2017, ma anche del cammino di molti che si sentono chiamati ad affrontare un “Moloch”
“Herself. La vita che verrà” di Phyllida Lloyd, scritto e interpretato dall’attrice Clare Dunne, film che pedina il coraggio di una madre di allontanarsi da una relazione violenta in cerca di una nuova casa, di un futuro da riprogettare. All’Auditorium Parco della Musica è anche il giorno dell’acclamato “The Reason I Jump” di Jerry Rothwell, importante ed emozionate documento sulla condizione dell’autismo partendo dall’opera di Naoki Higashida
Il thriller italo-belga “The Shift”, esordio alla regia di Alessandro Tonda, mette a tema l’escalation terroristica in Europa e i rischi di radicalizzazione per adolescenti isolati e fragili. Di produzione cilena è poi “El olvido que seremos” del premio Oscar spagnolo Fernando Trueba, che adatta per lo schermo l’opera letteraria di Héctor Abad Faciolince. Infine, dalla Corea del Sud arriva l’horror “Peninsula” di Yeon Song-ho, uno zombie movie in chiave pandemica