L’opera di Francesco Bruni “Cosa sarà”, con un superlativo Kim Rossi Stuart, è un intenso viaggio nelle pieghe della malattia ma soprattutto nei rivoli della vita, un percorso di smarrimento e ricentramento. Con un avvolgente stile semiserio, alternando pagine drammatiche a riusciti raccordi ironici, il regista ci racconta di sé, della sua malattia avuta nel 2017, ma anche del cammino di molti che si sentono chiamati ad affrontare un “Moloch”
Schermi
“Herself. La vita che verrà” di Phyllida Lloyd, scritto e interpretato dall’attrice Clare Dunne, film che pedina il coraggio di una madre di allontanarsi da una relazione violenta in cerca di una nuova casa, di un futuro da riprogettare. All’Auditorium Parco della Musica è anche il giorno dell’acclamato “The Reason I Jump” di Jerry Rothwell, importante ed emozionate documento sulla condizione dell’autismo partendo dall’opera di Naoki Higashida
Il thriller italo-belga “The Shift”, esordio alla regia di Alessandro Tonda, mette a tema l’escalation terroristica in Europa e i rischi di radicalizzazione per adolescenti isolati e fragili. Di produzione cilena è poi “El olvido que seremos” del premio Oscar spagnolo Fernando Trueba, che adatta per lo schermo l’opera letteraria di Héctor Abad Faciolince. Infine, dalla Corea del Sud arriva l’horror “Peninsula” di Yeon Song-ho, uno zombie movie in chiave pandemica
Al settimo giorno di proiezioni, mercoledì 21 ottobre, in cartellone troviamo uno dei film tra i più attesi. È “The Courier” (“L’ombra delle spie”) del britannico Dominc Cook, avvincente spy story da una vicenda vera, quella del venditore Greville Wynne, finito al centro di una contesa tra blocco occidentale e sovietico negli anni ’60. Protagonista è un eccellente Benedict Cumberbatch, che ipoteca una nomination ai prossimi Oscar. Secondo film della giornata è il francese “Seize Printemps” (“Spring Blossom”), opera prima della ventenne Suzanne Lindon
“Un altro giro” (“Druk”) del regista danese Thomas Vinterberg, con l’acclamato Mads Mikkelsen, una riflessione tragicomica sulla vita, la società e l’uso di alcolici. Ancora, dall’Inghilterra arriva il dramma storico “Ammonite” di Francis Lee interpretato da Kate Winslet e Saoirse Ronan. Infine il tedesco “Home”, opera che segna l’esordio alla regia dell’attrice Franka Potente, un incontro-scontro familiare sul senso del perdono e il bisogno di riscatto
“True Mothers” della giapponese Naomi Kawase è il racconto in campo-controcampo tra due madri, una biologica e l’altra adottiva; una storia che vira dal dramma alla riconciliazione. Dalla Francia arriva poi la commedia brillante “Le discours” di Laurent Tirard, riflessione sul dialogo familiare e la ricerca di se stessi. Infine, è targato Italia “Fortuna” dell’esordiente Nicolangelo Gelormini, con Valeria Golino, Pina Turco e Libero De Rienzo, un claustrofobico dramma sulle violenze sui minori che prende le mosse dalla cronaca più stretta
Le serie rivolte ai teen ager, per via del grande successo di pubblico, sono proliferate e si sono differenziate in vari sottogeneri.
"Mi chiamo Francesco Totti” di Alex Infascelli, racconto in primo piano della vita e della carriera dell’indimenticato capitano della Roma, che ha lasciato la serie A nel 2017. Il documentario è stato accolto alla proiezione della stampa con un lungo applauso. In cartellone sabato 17 ottobre è anche il giorno del cinema francese con François Ozon, che presenta il mélo “Éte 85”, come pure del giovane messicano Rodrigo Fiallega con il fosco dramma “Ricochet”
"Stardust" di Gabriel Range, biopic musicale su David Bowie, quando all’inizio degli anni ’70 mise piede negli Stati Uniti concependo il suo alter ego Ziggy Stardust. Secondo titolo sempre britannico è il dramma sentimentale “Supernova” di Harry Macqueen con i sempre bravi Colin Firth e Stanley Tucci
L’inaugurazione della Festival viene affidata quest’anno al cartone Disney-Pixar “Soul” firmato da Pete Docter e con le voci di Jamie Foxx e Tina Fey. Sempre in cartellone, nella selezione ufficiale, i documentari “Time” dello statunitense Garett Bradley e “The Jump” della lituana Giedrè Zickytè
Non solo sentimento, ma anche una fotografia della società del tempo tra umorismo, romance e denuncia .
“Lasciami andare” di Stefano Mordini, un noir ambientato in una Laguna livida e piovosa con Stefano Accorsi, Maya Sansa e Valeria Golino. Ancora, la commedia “Un divano a Tunisi” opera prima della franco-tunisina Manéle Labidi. Dal mondo delle piattaforme si segnalano il finale di stagione di “Ted Lasso” su Apple Tv+, spumeggiante serie comica sul calcio inglese con Jason Sudeikis, ed “Emily in Paris” con Lily Collins, rom-com targata Netflix che richiama le atmosfere del “Diavolo veste Prada”
Saranno le rivendicazioni del movimento americano Black Lives Matter e la situazione delle persone di origine straniera in Italia a inaugurare la quattordicesima edizione del festival nato per dare voce agli invisibili, in partenza oggi a Bologna (e online)
“Lacci” di Daniele Luchetti, film di apertura della 77a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia: la cronaca di un amore combattuto e disperso. Ancora, la commedia al femminile “Burraco fatale” di Giuliana Gamba interpretata dalle spumeggianti Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Caterina Guzzanti, Paola Minaccioni e Loretta Goggi. Da recuperare sempre in sala la commedia drammatica “Guida romantica a posti perduti” di Giorgia Farina, con l’inedita coppia Clive Owen e Jasmine Trinca, e il dramma a sfondo bellico “Waiting for the Barbarians” di Ciro Guerra
Film dal vivo e in streaming, e poi talk, webinar, performance e una camminata della memoria. A Bologna sta per partire il festival che, da 14 anni, dà voce agli “invisibili” del mondo. Taddia (WeWorld): “La pandemia ha creato nuove difficoltà, relegando ai margini uomini e donne”