"Il paradiso delle signore". Il grande magazzino dei buoni sentimenti

Al di là dei dettagli narrativi, caratteristici dell’intreccio di ogni soap opera che si rispetti, resta l’affresco di un’epoca che ha segnato la recente storia italiana.

"Il paradiso delle signore". Il grande magazzino dei buoni sentimenti

Nonostante – a quanto pare – sia ispirata nientemeno che alla prosa di Émile Zola, autore del romanzo “Al paradiso delle signore”, la soap “Il Paradiso delle Signore” che ha appena chiuso i battenti su Rai1 ha lasciato il segno per il suo taglio nazionalpopolare e non può certo essere classificata come produzione d’autore.

La serie diretta da Monica Vullo, dapprima trasmessa in prima serata fra il 2015 e il 2017 e dal settembre 2018 in onda in fascia pomeridiana, è riuscita a ritagliarsi uno spazio d’attenzione fra il pubblico televisivo italiano, soprattutto fra quello femminile. “Il Paradiso delle Signore” che dà il titolo alla produzione è il nome di un grande magazzino dentro e intorno al quale si svolgono le trame che intrecciano i destini dei protagonisti.

Tutto comincia nel 1956, quando la giovane Teresa Iorio abbandona il paese d’origine e il fidanzato impostole dal padre per trasferirsi a Milano a lavorare nel negozio di abbigliamento dello zio Vincenzo. Quando quest’ultimo viene arrestato con l’accusa di aver incendiato il furgone del magazzino concorrente – che si chiama, appunto, “Il Paradiso delle Signore” – la giovane riesce a farsi assumere proprio dal rivale dello zio, l’imprenditore Pietro Mori. E così comincia la sua saga professional-sentimentale che procede attraverso alti e bassi, alimentando come da copione lo sviluppo della serie.

Se inizialmente Pietro respinge il sentimento amoroso di Teresa nei suoi confronti, dopo il suo matrimonio fallito con Andreina Mandelli (figlia di un ricco banchiere il cui aiuto è indispensabile per le sorti del negozio) i due si riavvicinano e neanche l’arrivo dagli Stati Uniti della prima moglie di Pietro ferma il suo amore per Teresa. Finché lui non muore ucciso dall’ex socio, facendo scudo proprio a Teresa, la quale si ritrova di nuovo sola.

Due anni dopo la morte di Pietro, il suo migliore amico Vittorio Conti sogna di riaprire “Il Paradiso delle Signore”, chiuso dalla notte dell’assassinio. Per farlo ha bisogno di soldi e si deve alleare con la famiglia Guarnieri, che però agisce subdolamente e per questo mette in crisi il progetto. Ma il lieto fine non manca e pone le premesse per la prossima stagione, annunciata in onda da settembre.

Al di là dei dettagli narrativi, caratteristici dell’intreccio di ogni soap opera che si rispetti, resta l’affresco di un’epoca che ha segnato la recente storia italiana, dipinto attraverso una regia e una sceneggiatura molto attente al costume del tempo e alla fedele ricostruzione di ambienti e situazioni. Si tratti di un centro commerciale o di un salone estetico, l’ambientazione patinata e gli intrecci amorosi continuano ad affascinare il pubblico femminile, anche nell’era dei social media e della comunicazione digitale.

Marco Deriu

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Fonte: Sir