Senza frontiere: voci dall'Europa

Due italiani su tre pensano che l’appartenenza all’UE sia una cosa positiva per l’Italia. Il 64% degli italiani intervistati nell’ultimo Eurobarometro Flash, che sarà pubblicato nei prossimi giorni, pensa che l’appartenenza dell’Italia all’Unione europea sia una cosa positiva. Si tratta di un aumento di 15 punti percentuali dal dicembre 2017 (49%) mentre il 15% si esprime a sfavore, dato in diminuzione di 7 punti (22%). A livello europeo invece il 68% degli intervistati ha giudicato positivamente l'adesione all'UE.

Eurobarometro chiede inoltre agli intervistati se hanno sentito parlare di recente delle attività del Parlamento europeo tramite i media: il 60% degli europei dice di sì, in Polonia si arriva al 75%, in Finlandia e Svezia al 73%; in Italia la percentuale è al 56%, tra le più basse nell’Ue.

Tav Torino-Lione. «La Commissione non può escludere la possibilità di dover chiedere all’Italia di rimborsare il contributo già erogato, se non potrà essere ragionevolmente speso entro le scadenze previste dall’accordo di sovvenzione, in applicazione del principio “use it or loose it” (usalo o lo perdi), ma speriamo che ciò non accada perché pensiamo che la Torino-Lione sia un progetto importante» ha dichiarato il portavoce della Commissione Europea per i Trasporti Enrico Brivio. Sono 814 milioni i cofinanziamenti approvati da parte della Cef per la prima fase dei lavori ma ora si prevedono dei ritardi vista la sospensione della procedura di appalto pubblico recentemente annunciata dalle autorità italiane.

Italia fuori dai parametri ma non mancano i giudizi negativi sui documenti programmatici di bilancio dei paesi membri, che vedono tra i bocciati Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e Slovenia. Bene la Grecia che passa tra i “promossi”. Ma anche se la crescita generale è rallentata, va sottolineato il fatto che per la prima volta dalla nascita dell’euro nessun Paese membro ha un deficit superiore al 3 per cento.

Ma l’euro, agli europei, piace? L’ultimo sondaggio Eurobarometro dice sì. La moneta unica piace a tutti, italiani compresi che in un anno hanno aumentato il gradimento di 12 punti. Restiamo tra quelli che gradiscono meno, certo, ma raggiungiamo il 57%. Anche gli austriaci, che a leggere le notizie sembrano euroscettici e  sovranisti, hanno aumentato come noi il gradimento, ma loro raggiungono il 76%. Sarà per questo che tutti ci chiedono rigore nei conti e nessuno pare disposto a far sconti sul deficit?

Un nuovo sito che illustra in che misura l'UE ha un impatto sulla nostra vita quotidiana. In vista delle prossime elezioni europee l'Europarlamento ha deciso di dare notizia e consistenza delle azioni attuate. Il sito web interattivo e multilingue Cosa fa l’Europa per me, realizzato dal Servizio di ricerca del Parlamento europeo, contiene centinaia di articoli di una pagina e di facile lettura che forniscono esempi dell’impatto positivo che l'UE ha sulla vita dei cittadini. Gli utenti possono facilmente trovare informazioni specifiche su ciò che l'Europa fa per la loro regione, la loro professione o il loro passatempo preferito.

In occasione del centenario della fine della Grande guerra, nell'arcivescovado di Belgrado, rappresentanti della Chiesa cattolica, della Chiesa ortodossa, i protestanti (anglicani, calvinisti ed evangelici) e i musulmani hanno sottoscritto  un Messaggio di pace a nome delle religioni presenti in Serbia.

La Commissione europea ha dichiarato la sua solidarietà all'Italia a causa del suo disastro ambientale e ha offerto assistenza mentre con un'interrogazione urgente alla Commissione, l’europarlamentare Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento Europeo, chiede «di garantire pieno e concreto sostegno a Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige messi in ginocchio dal maltempo, attraverso la mobilitazione del Fondo di Solidarietà Europeo e l'utilizzo di tutti gli strumenti di emergenza contemplati a livello comunitario».

La delegazione della Commissione cultura del Parlamento europeo conclude oggi la sua visita di tre giorni a Roma. Più ambizione da parte degli Stati membri per il programma Europa Creativa, potenziamento dell’accessibilità e riconoscimento della Cultura non solo come difesa del patrimonio, ma anche come vettore attivo di sviluppo economico e sociale, di innovazione e di cittadinanza.

«Il mercato unico è una cosa straordinaria, ma non crea identità, la cultura e la sua molteplicità sono un collante per l’Europa e per i suoi cittadini». La cultura come risorsa simbolica, ma anche economica e sociale, è stata al centro della conferenza stampa conclusiva della visita di tre giorni a Roma della delegazione della Commissione Cultura del Parlamento europeo, guidata dalla socialdemocratica tedesca Petra Kammerevert.

Conclusa a Bruxelles l’assemblea plenaria della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue. Al centro dei lavori, cui hanno partecipato venti vescovi delegati delle rispettive Conferenze episcopali, le prossime elezioni europee previste tra il 23 e il 26 maggio 2019. A mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina, primo vice-presidente della Comece, il Sir ha chiesto un bilancio dei lavori assembleari

No alla plastica e si ai Pfas. L’Europarlamento riunito in Assemblea plenaria ha detto sì a due direttive della Commissione che hanno sollevato decisa contrarietà tra gli europarlamentari italiani.  La richiesta di messa al bando delle plastiche monouso è stata vissuta come «una battaglia giusta affrontata con strumenti inadeguati», «una direttiva che provocherà in Italia una grave crisi imprenditoriale e occupazionale». La plastica inquina i mari, ne va contenuto l’uso e prevenuto l’abuso, ma pare che a Strasburgo il tema del contendere sia tra chi produce plastica e chi cellulosa.

Drammatico l’esito della direttiva sull’acqua per quanto riguarda gli interferenti endocrini, i famigerati Pfas che in Veneto inquinano l’acqua e la vita di almeno 400 mila persone. Bocciate tutte le proposte di vietarne la presenza, alla fine un emendamento del Ppe inserito all’ultimo ha addirittura innalzato i limiti a 500 nanogrammi per litro. Ora l’iter delle due Direttive prevede che il Parlamento dia il via  ai negoziati con il Consiglio non appena i ministri dell'Ue avranno stabilito la propria posizione. E gli italiani non intendono lasciar correre. 

Il Parlamento è preoccupato per la crescente normalizzazione di fascismo, razzismo e xenofobia e chiede ai Paesi dell’UE di interdire i gruppi neofascisti e neonazisti. In una risoluzione non legislativa approvata con 355 voti favorevoli, 90 e 39 astensioni, i deputati denunciano che la mancanza di azioni efficaci contro tali gruppi ha permesso l'attuale ondata xenofoba in Europa.

Il testo menziona l'attacco che ha ucciso 77 persone in Norvegia nel 2011, l'assassinio della deputata britannica Jo Cox nel 2016 e il recente attacco di squadre fasciste di CasaPound contro la deputata europea Eleonora Forenza e il suo assistente lo scorso settembre a Bari.

La risoluzione ricorda anche che un “cittadino italiano è stato condannato a 12 anni di carcere per avere sparato a sei migranti africani, ferendoli, in un attacco a sfondo razziale nella città di Macerata, nell'Italia centrale” e altri episodi di violenza fascista in Polonia, Francia, Spagna, Germania, Grecia e i paesi scandinavi.

Il 53 per cento dei britannici vogliono restare nella Ue, il 24 per cento degli italiani vogliono andarsene e il 44 per cento, la quota più bassa dei 28 Paesi membri, vuole restare. Opposto invece l’atteggiamento degli italiani riguardo alla moneta unica: si dicono favorevoli all’euro per il 65 per cento, raggiungendo una percentuale maggiore della media europea che si ferma al 61. Sono queste alcune delle analisi del periodo di Eurobarometro.

Domenica 28 ottobre, alle 3 di notte, entra in vigore l’ora solare e le lancette tornano indietro di un’ora. Il 31 marzo 2019 tornerà l'ora legale e sposteremo di nuovo le lancette un'ora in avanti. E poi  forse diremo addio per sempre all’ora legale dopo che un referendum promosso tra i cittadini dell’Unione europea l’hanno bocciata. Quasi cinque milioni tra luglio e agosto scorsi hanno votato soprattutto nei Paesi nordeuropei, per abolire il passaggio tra ora legale e ora solare. E il no all’ora legale è stato espresso dal 76% dei partecipanti. 

L’Europa è cultura, per questo il Parlamento europeo sceglie il Festival del Cinema di Roma per la presentazione, sabato 27 ottobre, della campagna per le elezioni europee del 26 maggio. L’evento, a due settimane dalla consegna del Premio Lux, lancia anche la volata alle proiezioni in Italia dei film finalisti.

Per i proprietari di allevamenti avicoli: sono in arrivo nuove risorse dall’Unione Europea e dal Ministero delle politiche agricole per superare l’emergenza aviaria con misure a sostegno delle imprese. Il Veneto è la prima regione in Italia per il comparto avicolo e Padova - seconda in Veneto dopo Verona - conta 650 allevamenti avicoli concentrati soprattutto nella Bassa, un fatturato che supera i 125 milioni di euro e una produzione che sfiora le 91mila tonnellate. Il contributo sarà erogato in favore delle aziende che hanno subito danni indiretti dovuti a provvedimenti sanitari per colpa dell'influenza aviaria del 2016-2017. Il Comitato di gestione della Commissione Europea, ha approvatoun contributo di 11 milioni e altrettanti milioni saranno erogati dal Ministero.