Migrazioni. Tajani in Niger per rafforzare un modello virtuoso

Il Niger sta avendo un ruolo chiave per ridurre drasticamente i flussi di migranti irregolari verso la Libia e l’Unione europea e la visita a Niamey del Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha puntato sul rafforzamento della cooperazione individuando soluzioni concrete per promuovere maggiori investimenti e finanziamenti Ue.

fotografo Yanick FOLLY;  Copyright © European Union 2018

Fino al 2016 attraverso il Niger transitava il 90 % dei migranti irregolari diretti in Libia e in Europa. Il Paese africano in soli 2 anni ha ridotto questi flussi del 95% passando da oltre 300 mila a circa 10 mila nel 2018: «Dobbiamo sostenere questo modello ed estenderlo ad altri Paesi del Sahel al pari di quanto è stato fatto in precedenza con la Turchia che ha ricevuto 6 miliardi di euro per chiudere la cosiddetta rotta Balcanica», ha dichiarato il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a conclusione della sua visita ufficiale a Niamey, in Niger dove si è recato alla guida di una missione di imprenditori, ricercatori e rappresentanti di organizzazioni internazionali.

Il Presidente Tajani ha sottolineato la necessità di un approccio europeo comune e strategico ai rapporti con i paesi africani ed in particolare con quelli del Sahel: oltre al Niger, Burkina Faso, Mali, Mauritania e Ciad:

«L’immigrazione irregolare e la crescita dell’Africa necessitano una strategia di livello europeo. Qualsiasi soluzione intrapresa a livello nazionale finisce per essere temporanea, isolata ed inefficace. Serve una visione di medio-lungo termine, con un vero ‘Piano Marshall’ capace di mobilizzare investimenti pubblici e privati di ampia portata nel continente africano. In tal senso, la collaborazione con il Niger è stata straordinaria e rappresenta un modello per molti altri Paesi africani».

Strumento dell’intervento Ue in Africa è il Fondo fiduciario di emergenza dell’Unione europea; ad oggi, questo Fondo ha messo a disposizione 3,3 miliardi di euro in tre regioni chiave: Sahel e Lago Ciad, Corno d’Africa e Nord Africa, con l’obiettivo di aiutare oltre 160.000 migranti in transito e creare oltre 250.000 posti di lavoro.

Con 230 milioni di euro stanziati a favore di 11 progetti, il Niger è il principale beneficiario dell’Emergency Trust Fund for Africa. Si stima, che oltre 9.000 giovani imprenditori sono riusciti ad avviare una propria attività, in Niger, grazie ai progetti sostenuti dal Fondo fiduciario.

Dal gennaio 2017, grazie al sostegno Ue attraverso il Fondo fiduciario di emergenza per l'Africa, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) ha trasferito dalla Libia al Niger circa 23.000 migranti che desideravano tornare, volontariamente, nel loro Paese d’origine. A partire da novembre 2017, oltre 1.700 rifugiati vulnerabili e richiedenti asilo sono stati sfollati dalla Libia e trasferiti in Niger.

Dopo il Consiglio europeo del 28-29 giugno, sono stati stanziati ulteriori 500 milioni di euro provenienti dal bilancio Ue a favore del Fondo fiduciario di emergenza per l’Africa.

Il Niger è uno dei principali Paesi di transito dei migranti diretti verso l'UE. Si stima che circa il 90% dei migranti dall'Africa occidentale in viaggio verso la Libia e l'Europa passi attraverso il Niger. Tra il 2016 e il 2017, i numeri sono stati significativamente ridotti.

Nel 2016 l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha osservato 333.891 individui in uscita attraverso i confini del Niger (principalmente verso la Libia). Nel 2017 il numero è sceso a 17.634. La tendenza alla diminuzione dei flussi migratori sembra confermata dalle stime del 2018, che indicano un totale di circa 10.000 persone.

Il Niger ospita attualmente oltre 300.000 rifugiati e sfollati in fuga dalle crisi nei paesi limitrofi.

I campi profughi sono concentrati nella regione sud-orientale di Diffa e nelle regioni settentrionali e nord-occidentali di Tahoua e Tillabery, dove si sta verificando una grave crisi umanitaria.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)