Il ritorno alle origini di Luca Rossettini: per un giorno, dalla Serie A a calciatore dell'Arcella

Attuale difensore del Bologna in Serie A, Luca ha indossato nuovamente la maglia dell'Arcella, seppur in amichevole, 20 anni dopo l'ultima volta. In occasione di una partita di beneficenza, Rossettini è tornato sul campo dove ha tirato i suoi primi calci a un pallone, prima di essere adocchiato da un talentscout e spiccare il volo.

Il ritorno alle origini di Luca Rossettini: per un giorno, dalla Serie A a calciatore dell'Arcella

Quando ha salutato i compagni del Calcio Padova, ha scritto sulla lavagna dello spogliatoio “un abbraccio a tutti, Rosse”. Il segno del profondo legame affettivo che si era instaurato, prima di intraprendere una nuova avventura: era l’estate del 2007 e Luca Rossettini, attuale difensore del Bologna, lasciò la città nella quale era cresciuto per trasferirsi al Siena e seguire l’allenatore Andrea Mandorlini, anche lui ex biancoscudato. Tanta era la voglia e l’ebbrezza di assaporare il doppio salto dalla LegaPro alla Serie A; un treno da cogliere al volo con qualche timore e una certezza: quando sarebbe capitato nuovamente? Ora Luca ha 31 anni, ha lasciato la città toscana per giocare prima a Cagliari e poi nel capoluogo emiliano e quello che, come tanti bambini, era il suo sogno è diventato il suo lavoro: il centrale con la maglia numero 13 è fermo a 199 partite in Serie A e, questa stagione, ha reso felici diversi giocatori del fantacalcio che hanno scommesso su di lui perché, oltre a delle buone prestazioni, ha segnato anche tre reti pesantissime contro Napoli, Genoa e Roma.

Ma Rossettini è ancora emotivamente legato a Padova e alla sua infanzia calcistica passata tra i campetti parrocchiali dell’Arcella. Dai primi calci al passaggio nella categoria “pulcini” e poi “esordienti”, sempre all’ombra del campanile del santuario di Sant’Antonino. Le sue doti, superiori alla media dei suoi coetanei, non passarono inosservate: nel 1996, a 11 anni, durante un match, venne adocchiato da Vittorio Scantamburlo, esperto talentscout del Calcio Padova, uno che, per intenderci, la vide lunga su Alessandro Del Piero. E’ questa la scintilla che lo portò nel settore giovanile dell’altra squadra del suo cuore dove cresce, matura come uomo, arrivando anche a indossare la fascia di capitano.

Dopo 20 anni, Luca è tornato a vestire la maglia dell’Arcella, seppur solo una speciale circostanza: lo scorso fine maggio, in occasione della trentesima edizione della “Festa dello sport”, l’Unione sportiva Arcella ha organizzato un’amichevole benefica tra le vecchie glorie del Padova e quelle bianconere, devolvendo l'incasso alla fondazione “Città della Speranza”. Rossettini ha accettato l’invito e, schiena dritta e con piede educato, assieme all’altra stella ancora in attività Elisa Camporese , è sceso nel nuovo e moderno campo della società che quest’anno ha conquistato la Promozione, ben diverso da come l’aveva visto l’ultima volta, due decenni fa.

Anche se i tempi sono cambiati, l’atmosfera è sempre la stessa: quando ha lasciato alle spalle il patronato inseguendo un futuro incentro e ancora tutto da scrivere, mai avrebbe immaginato di ritornare da campione affermato, di scattare foto e firmare autografi. Nella storia quasi secolare dell’Unione sportiva Arcella, lui rivestirà per sempre un tassello speciale: all’interno del museo , aperto in concomitanza della festa, il tesserino della squadra di calcio, anno 1995-1996, con la sua firma e il suo volto da bambino, è lì a ricordarci e a ricordare a Luca le sue radici. 

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