Sport, Spadafora: lavoriamo al Piano nazionale unico per il movimento di base
Lo ha detto il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, in commissione Cultura alla Camera sulle proposte di impiego del Recovery Fund in ambito sportivo
Per l'approvazione della Legge delega di riforma dello sport "abbiamo tempo fino al 30 novembre. Stiamo facendo un lavoro complesso, ma ora è il momento di fare una sintesi e una proposta prendendoci le nostre responsabilità, anche perché non esiste una riforma ideale condivisa al 100% da tutti e non credo che il Governo possa farsi dettare la legge da qualcuno". Lo ha detto il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, in commissione Cultura alla Camera sulle proposte di impiego del Recovery Fund in ambito sportivo.
Per quanto riguarda le osservazioni e le richieste del Cio, "le abbiamo tenute fortemente in considerazione, le ricostruzioni fatte negli ultimi giorni sono fantasiose. Nel Testo unico c’è chiarezza nei ruoli e nelle governance", assicura Spadafora che poi si esprime sui tempi di approvazione della legge: "Spero che l'incontro con le forze di maggioranza della prossima settimana possa essere l'ultimo ma non mi meraviglierei se fossero necessarie ulteriori riunioni, proprio perché stiamo facendo un lavoro complesso il cui esito non è scontato".
A inizio ottobre fondi per la sanificazione delle palestre
"Abbiamo già messo a disposizione risorse a fondo perduto per le Associazione e le società sportive dilettantistiche per andare incontro alle necessità emergenziali. Ora vogliamo rendere attivo ai primi di ottobre un ulteriore fondo per la sanificazione delle palestre, in modo tale da renderle fruibili alle società sportive".
Lavoriamo al piano nazionale unico per il movimento di base
"Stiamo lavorando attraverso Sport e Salute su un piano nazionale unico per il rilancio, la promozione e la valorizzazione dello sport di base".
"Abbiamo chiesto di non utilizzare le risorse in troppi progetti che non hanno una visione unica ma attraverso un coordinamento con tutti gli organismi sportivi, le Federazioni e gli Enti di promozione, rispettando comunque l'autonomia di ogni soggetto. Quest'anno le risorse aggiuntive derivanti dal gettito fiscale (pari a circa 95 milion di euro, ndr) non devono essere destinate a tutti gli organismi sportivi, ma va fatta un'analisi di chi ha avuto maggiori danni a causa del Covid-19", ha concluso il ministro.
Pubblico negli stadi dal 7 ottobre in percentuale alla capienza
La situazione legata ai numeri dell'epidemia da Covid-19 "è ancora complessa" e ora "non ci consente di aprire gli impianti a più di mille persone, ma voglio sottolineare che questa presenza è comunque importantissima per le serie minori. L'obiettivo è riaprire in progressione al pubblico per tutte le competizioni, facendo un lavoro da qui al Dpcm del 7 ottobre in cui però non si vada a indicare un numero secco di spettatori ma una quota definita - con la Conferenza Stato-Regioni e gli altri attori coinvolti - per una percentuale rispetto alla capienza reale effettiva dell'impianto, sempre nel rispetto delle norme sul distanziamento e sulla gestione dei flussi". (DIRE)