Disabili de l’Arche di Damasco in guerra con le armi della fragilità e della tenerezza

Una guerra combattuta con le armi della tenerezza e della fragilità: sono i ragazzi di "Al Safina" di Damasco, una delle tante comunità sparse nel mondo de L’Arche, la grande famiglia di accoglienza di disabili, fondata da Jean Vanier. A dispetto della loro vulnerabilità hanno aperto le porte della loro casa nella città vecchia della capitale siriana e durante la guerra hanno accolto tanti sfollati disabili e poveri delle aree rurali e aiutato la Caritas. Oggi a colpi di tenerezza e di amore ricostruiscono la Siria, partendo dai cuori degli ultimi.

Disabili de l’Arche di Damasco in guerra con le armi della fragilità e della tenerezza
Al Safina, in arabo significa “barca”. Il termine, accompagnato dall’immagine stilizzata di un’arca, con tre persone a bordo, campeggia in un grande logo posto all’ingresso di alcune antiche case, una attaccata all’altra, nel cuore della Damasco vecchia che si snoda lungo la Via Recta, il decumano romano citato negli Atti degli Apostoli in riferimento alla conversione di san Paolo. Al Safina è la sede siriana de L’Arche, la grande famiglia delle comunità di accoglienza di disabili, fondata agli inizi degli anni...