Il Teatro la Ribalta e l'elogio della trasformazione

Con all’attivo dodici spettacoli prodotti, di cui alcuni tradotti in tedesco, e una settantina di repliche l’anno, l’Accademia Arte della diversità - Teatro la Ribalta di Bolzano alza il sipario sull’uguaglianza della differenza. La compagnia, infatti, è formata da undici attori e attrici in maggioranza con disabilità intellettiva o disagio psichico, che da sei anni fanno parte del teatro in forma professionale e stabile, lavoratori dello spettacolo a tutti gli effetti, seguiti da un direttore artistico (Antonio Viganò), da una coreografa (Julie Anne Stanzak, danzatrice del Tanztheater Wuppertal fondato da Pina Bausch) e da alcuni “danzattori”. Spesso si sono confrontati con la drammaturgia di altri autori.

Il Teatro la Ribalta e l'elogio della trasformazione
Rifiutano l’etichetta di teatro sociale, perché «tutto il teatro ha una funzione sociale quando racconta le vite ai margini, l’estremo, gli invisibili», commenta Viganò, mentre cercano «quella qualità artistica, quella poesia, quell’emozione e quella visione che faccia dimenticare allo spettatore che sul palco c’è la disabilità. Per questo i nostri attori devono essere doppiamente bravi, altrimenti emerge l’handicap. Spesso vediamo spettacoli che invece ne sono la consacrazione, senza rigore né disciplina,...