Nuovo centro Mondo Amico di Padova: una casa tra le case del quartiere

Con un nuovo modello di gestione domenica 21 ottobre, dopo una pausa di quattro mesi, riapre le porte il centro Mondo Amico di Padova (via Armistizio, 285). Ospiterà mamme e bambini in difficoltà e disagio abitativo e sociale segnalate dai Servizi sociali dei Comuni o dalle organizzazioni del territorio. Il Centro sarà gestito dalla cooperativa sociale Città Solare, coadiuvata dall'importante azione dei volontari della parrocchia della Nativita' B.V. Maria nel quartiere Mandria.

Nuovo centro Mondo Amico di Padova: una casa tra le case del quartiere

Chi ha studiato fisica di certo ricorda la legge della conservazione della massa (postulato di Lavoisier) che afferma «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Ecco possiamo dire che questa volta il postulato calza alla perfezione per raccontare la nuova vita del centro Mondo Amico di Padova che da domenica 21 ottobre, dopo una pausa di quattro mesi, riapre le porte della sede di via Armistizio, 285.

Una struttura di accoglienza per mamme e bambini in disagio abitativo e sociale, per molti anni gestita dalle suore Comboniane, che ora si trasforma grazie alla collaborazione tra la parrocchia della Natività B.V. della Mandria e la cooperativa Città Solare.

«Il centro – spiega don Lorenzo Voltolin, parroco di Mandria e Voltabrusegana – correva il rischio di essere chiuso perché la convergenza dei soggetti che lo gestivano è venuta a mancare per vari motivi. Così come comunità Cristiana abbiamo preso a cuore e abbiamo sentito il dovere di non esimerci da questo impegno perché crediamo che gli ultimi sono la strada privilegiata dell’umanità e del Vangelo. È evidente, però, che una parrocchia non ha né le competenze né la forma giuridica per poter gestire questo tipo di accoglienza e quindi abbiamo cercato una collaborazioni esterne».

Non solo un centro d’accoglienza ma soprattutto una casa tra le case del quartiere

Sulla sinistra del portico d’ingresso della struttura è posizionato un tavolo comunitario dove non è difficile immaginare le mamme che fanno i compiti con i loro bambini o bevono un tè scambiandosi esperienze di vita oppure guardano i ragazzi del patronato che giocano una partita di calcio. Sulla destra si aprono due porte: una è l’ingresso al centro Mondo amico e l’altra è quella del nuovo negozio New Vintage gestito da un gruppo di volontari della parrocchia.
Entrando al piano terra si trovano una cucina comunitaria con una terrazza per i pranzi estivi, un salone che, attraverso due porte, comunica con il negozio e una scala che porta ai due piani superiori dove al primo ci sono le stanze delle mamme e dei loro figli e al secondo dei mini appartamenti con cucina che saranno dati in affitto a persone (in prevalenza uomini) in disagio abitativo che potranno usufruire dell’alloggio a canone agevolato in cambio di disponibilità a vigilare sulla struttura nelle ore serali e notturne.  

«Vogliamo creare una casa – prosegue don Lorenzo – all’interno della quale convivano le competenze professionali e le volontarie. Immaginiamo, per esempio, che i clienti del negozio accedano liberamente al salone della casa per bere un caffè con le mamme o per seguire una lezione di italiano organizzata dalle volontarie. Vogliamo creare occasioni di interazione e conoscenza con le ospiti».

Il Nuovo Centro Mondo Amico accoglierà donne sole senza dimora, anche accompagnate da figli, impiegando operatori professionali della cooperativa, coadiuvati dall'indispensabile supporto dei volontari che vorranno avvicinarsi a questa realtà.

Il servizio sarà realizzato in collaborazione con i Servizi sociali dei Comuni e con le organizzazioni del territorio che segnaleranno i casi.

«Questa casa – spiega Maurizio Trabuio, presidente della cooperativa Città Solare – risponde a un bisogno tangibile delle donne e dei minori che sono la parte più debole della nostra società. La struttura prima era gestita attraverso “una delega” della Caritas a una congregazione religiosa e tanta gente di buona volontà dava una mano alle suore. Oggi c’è una cooperativa che si assume la responsabilità di portare avanti un servizio con il quale vogliamo provare ad attuare veramente i principi della riforma del terzo settore facendo in modo che ognuno dei soggetti coinvolti collabori, per le sue caratteristiche, con gli altri».

Del resto l’esperienza trentennale di Città Solare lascia ben sperare per la buona riuscita del progetto. Infatti dal 1997 questa cooperativa sociale di tipo B opera nell'ambito del sociale, realizzando inserimenti lavorativi di persone in stato di svantaggio e accogliendo persone in disagio abitativo e sociale, accompagnandole con un progetto individuale di crescita e autonomia. Gestisce svariati progetti e centri di accoglienza: 8 Centri di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo e rifugiati, 1 progetto Sprar e 3 strutture alberghiere racchiuse sotto il marchio Casa a Colori che accolgono sia turisti che persone in disagio abitativo.

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