Una scuola, mille storie

DL Rilancio. Estensione degli ammortizzatori e aiuti per alunni con disabilità tra gli emendamenti delle scuole paritarie cattoliche che la Fidae presenta  affinché il Dl Rilancio non discrimini le scuole paritarie e permetta davvero di tornare a scuola a settembre.  Sono tanti i problemi ancora sul tappeto, ma l’orizzonte comune, per chi deve assumere decisioni politico/amministrative sulla scuola e per chi è impegnato nel lavoro educativo, dovrebbe essere il bene degli alunni. Nella diversità dei ruoli e delle sensibilità culturali, l’auspicio è che il bene degli alunni possa orientare sempre il dialogo e le scelte che ognuno deve fare. 

L’analisi di Tuttoscuola nella sua newsletter interamente dedicata al Piano 2020-2021. «La scuola è ora a una svolta: riformarsi coraggiosamente o accontentarsi di razionalizzare l’esistente». Tenendo anche conto di un dato importante: tra 10 anni ci saranno un milione e 300 mila studenti in meno. Dunque lo sguardo dovrebbe essere a lungo termine: quale modello di scuola vogliamo per il Paese? Serve un piano strategico 2020-2030 per la scuola. Occorre visione e il coraggio di una scelta convinta da parte di tutto il Governo e delle forze politiche che lo sostengono, e sarebbe auspicabile (e doverosa) la partecipazione dell’opposizione. Si sono da poco conclusi gli Stati Generali dell’Economia ‘per far ripartire l’Italia’. Non se ne è sentito parlare. Se non si riparte dalla scuola, da dove?”, si chiede Tuttoscuola.

«Anche il prossimo anno scolastico vale, più forte che mai, la solita raccomandazione: la scuola deve iniziare lo stesso giorno per tutti, anche per gli alunni e le alunne con disabilità», afferma il presidente della FISH Vincenzo Falabella in merito alla presentazione delle Linee guida per la riapertura della scuola a settembre. apprezzato lo sforzo messo in atto, ma, dice l'Associazione, non ci si già accontentare di indicazioni su mascherine e dispositivi di sicurezza. L'inclusione richiede altri accorgimenti.

Presentate il 24 giugno, con un webinar cui hanno partecipato più di 500 persone, la nuova Prassi di Riferimento UNI/FIDAE per il sistema di gestione della didattica a distanza e mista nelle scuole di ogni ordine e grado. Il primo documento normativo in materia di didattica a distanza e didattica mista. Una tappa fondamentale per la nuova didattica, le basi per un sistema univoco e per dei criteri operativi standard per tutte le scuole, non solo quelle cattoliche paritarie. A collaborare nella stesura della prassi esperti in ambito pedagogico, didattico, sanitario, logistico, legale. Un documento che ha valenza non solo in relazione all'emergenza Covid. 

L’indagine svolta dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e da Ipsos tra il 10 aprile e 28 maggio 2020 (quindi in piena fase 1 e all’inizio della fase 2 dell’emergenza), mette in evidenza che i ragazzi vogliono fare didattica in presenza, si informano su internet e si confrontano con la mamma! Coinvolti mille tra 18enni e 19enni, che frequentavano l’ultimo anno delle superiori. Il campione ha rispettato l’attuale distribuzione degli studenti della scuola, che vede una prevalenza dei licei, seguiti dagli istituti tecnici e dagli istituti professionali. L'Università è vista come luogo di crescita professionale, ma anche personale. Luogo di incontri significativi e di relazione. La maggior parte delle ragazze e dei ragazzi fa i conti con la ricerca di un significato per la propria vita. È dunque una generazione alla ricerca di uno scopo di vita, di qualcosa che dia significato all’esistenza.

In conferenza stampa a Palazzo Chigi, alla presentazione delle linee guida per la scuola, il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte afferma che «il 14 settembre si torna in classe in piena sicurezza». Un altro miliardo perché sia più moderna, più sicura, più inclusiva. La Ministra Azzolina: «nelle linee guida soluzioni e risorse per realizzarle. Il 15% degli studenti rischia di restare fuori per via del distanziamento interpersonale. Se non bastassero interventi di edilizia leggera per consentire a tutti di entrare in classe, si utilizzeranno gli edifici scolastici chiusi». Dal 1° settembre torneranno gli studenti che dovranno sanare debiti formativi e chi vorrà potenziare la propria conoscenza; poi dal 14 settembre la riapertura ufficiale. 

Il piano per la scuola è stato completamente riscritto dalle Regioni. Per il Veneto a settembre mancheranno 900 docenti e 1200 operatori Ata. Il nuovo piano delle Regioni dirime anche alcune questioni semplici come l’inizio dell’anno scolastico (fissato al 14 settembre), l’uso della mascherina (decisione rinviata a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico), la distanza interpersonale in aula di un metro. 

C'è grande preoccupazione sulla riapertura delle scuole per assenza di concretezza nella bozza del Piano Scuole. Questo è quanto afferma Cittadinanzattiva. Ci vuole - dice l'associazione – una ridefinizione puntuale delle linee guida e stanziamento di 3 miliardi per la ripartenza. Il quadro, infatti non appare molto chiaro: autonomia scolastica ridotta a “fai da te”, terzo settore visto come “riempitivo”, fascia 0-3 anni del tutto dimenticata.

Riconnessi: domani la diretta social per raccontare i risultati e le sfide della campagna di Cittadinanzattiva per le aree interne del Paese. Una campagna lanciata con l'obiettivo di non lasciare nessuno indietro e fornire quindi abbonamenti dati, connessioni web via satellite e device elettronici a studenti e famiglie delle aree interne del nostro Paese che si trovavano in particolare difficoltà.

Scuole infanzia in Veneto: una su 3 rischia di non riaprire. Dalla Regione arriva la copertura per ammortizzatori, ma serve anche l'impegno dello Stato. Così ha detto l'Assessore Regionale Elena Donazzan inoltrando il presidente Stefano Cecchin e i rappresentanti regionali della Fism, la Federazione delle scuole paritarie dell’Infanzia, fortemente preoccupati per la copertura dei periodi di sospensione dell’attività per i propri dipendenti,

Con il decreto legge 126, approvato lo scorso dicembre, che punta a velocizzare i tempi di accesso al ruolo di insegnanti prende avvio anche la cosiddetta "chiamato veloce", una strategia che consentirà a molti insegnanti di ottenere più velocemente la cattedra, andando dove ci sono posti liberi. Ma anche di assegnare posti che, altrimenti, rimarrebbero vuoti e sarebbero coperti con contratti a tempo determinato. La procedura è valida anche per il personale educativo.

Prende il via concretamente il progetto #vogliamofarescuola. Con una serie di webinar, sul tema #leparoledellascuola, infatti la Fidae intende dare alle scuole le Linee guida concrete per ripartire a settembre. I temi trattati? Si va da idee per spazi e tempi rinnovati, agli aspetti pedagogici fino a quelli sanitari e normativi. il prossimo appuntamento in calendario è giovedì 11 giugno ore 16.

È legge il decreto sulla scuola che disciplina gli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 e l’avvio del 2020/2021, le procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado. Quindi l’Esame di Stato del I ciclo coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti. Mentre per il II ciclo è prevista la sola prova orale in presenza. Per gli alunni disabili sarà possibile “la reiscrizione dell'alunno al medesimo anno di corso frequentato nell'anno scolastico 2019/2020”. Velocizzata poi la procedura per per gli interventi di edilizia scolastica.

Affrontare la sfida della riapertura dell’anno scolastico è possibile solo con il coinvolgimento di tutti gli attori e di tutti i livelli istituzionali. In particolare se si pensa che la didattica a distanza, nonostante qualche isolato successo, è stata generalmente un fallimento per gli alunni con disabilità, soprattutto per quelli che maggiormente necessitano di sostegno o soluzioni specifiche. Per questo il nuovo anno deve garantire, da subito e non con il consueto ritardo, l’ingresso, la partecipazione, l’inclusione già dal primo giorno di scuola. Una delle preoccupazioni emerse è per la gestione dei trasporti scolastici accessibili ed inclusivi. Il Presidente Fish lancia così gli stati Generali della Scuola per un confronto ampio e condiviso.

«Serve un coordinamento delle Regioni per non arrivare impreparati alla ripresa di settembre. Grave il ritardo del Governo». Così l'Assessore Regionale Elena Donazzan in merito alla ripresa della scuola, che aggiunge «La scuola sarà l’ultima attività a riaprire, segno che i giovani e l’educazione non sono nelle priorità di questo Governo». Su questi presupposti l’assessore ha convocato giovedì 4 giugno il tavolo regionale per progettare la ripartenza della scuola, definendo i criteri base dello scenario di riferimento per il rientro in classe.